genzano
Stato dei giardini pubblici
(Alessio Colacchi) - Da un’accurata analisi dello stato dei
giardini pubblici del comune di Genzano si rileva che, se sono ormai
partiti i lavori di sistemazione dell’area sita tra via Lenin, via Napoli
e via Milano, molte altre aree “verdi” versano in condizioni fatiscenti.
Un esempio di tal stato di cose è rappresentato proprio dal cosiddetto
“orto botanico”, un piccolo giardino dove l’unica modifica portata
nell’ultimo decennio è stata l’introduzione di pompe per il prelevamento
di acqua dal lago. Dall’esterno quindi si può mirare lo spettacolo di un
prato con l’erba alta due metri, con un mucchio di terra a lato e le
strutture per il prelievo idrico. Niente è stato fatto per poter rendere
accessibile quell’area (magari anche senza la varietà di piante di cui
necessita un orto botanico, ma anche solo a semplice giardino pubblico con
vista sul lago di Nemi). Passeggiando invece per il parco Palmiro
Togliatti, oltre al poco rispetto (imputabile questa volta al vandalismo
di quanti poco conoscono la storia) che viene rivolto al busto dell’ex
segretario del PCI, ci si può immergere in un folto polverone, causato
dall’assenza di un manto erboso un tempo presente, e per la ricchezza di
terra che costringe i bambini a respirare polvere quando giocano. Se
invece si passeggia nel parco dell’oasi, due sono le cose evidenti che
costituiscono un contro senso. Infatti a fianco al “teatro” (e non
anfiteatro come viene volgarmente definito), una volta abbattuta
un’insignificante struttura in cemento che ne vietava l’ingresso nello
stesso, è stato disposto uno strato di sabbia al posto di un più comodo
prato in erba. L’altro fenomeno è poi quello della scomparsa graduale, e
quindi poco evidente, di un tratto di strada Virbia, antico tracciato che
connetteva la via Appia con il Tempio di Diana nello Speculum Dianae. Anni
fa questo tracciato fu riscoperto, mentre oggi, quasi senza farsi notare,
per l’incuria moderna, si rimmerge nel mondo sotterraneo. Ultima tappa è
rappresentata dal giardino di piazza Sandro Pertini. In questo caso da
rilevare è il fatto che, tra un vialetto e l’altro del parco, ci si
imbatte in dei riquadri coperti di asfalto (come i vialetti stessi),
invece di essere sistemati ad aiuola o a prato.
Questo lo diciamo con la speranza che partano al più presto i lavori di
sistemazione di parco Sforza-Cesarini, per cui il comune di Genzano aveva
già stanziato in bilancio una congrua cifra per permetterne la pulitura e
la praticabilità.
marino
Puliamo il Mondo
(Fabio Micucci) - La più grande iniziativa di volontariato
ambientale organizzata in tutta Italia ormai da dieci
anni
da LegaAmbiente è sbarcata anche a Marino Centro.
Sabato 27 settembre, il Bosco Fermentano è stato preso d’assalto dalle
truppe con cappelletto giallo-oro, le quali in gruppi di tre, armati di
guanti, ramazza e bustoni lo hanno setacciato palmo a palmo alla ricerca
del grande nemico: rifiuti di qualsiasi genere abbandonati sul terreno!
Era la prima volta che il Bosco Fermentano veniva scelto come zona delle
operazioni di pulizia, ed in effetti ce n’era proprio bisogno, lo
testimoniano le oltre dieci maxi-buste di immondizia raccolte, che alla
fine della mattinata traboccanti di rifiuti, erano accatastate a fianco di
strutture in ferro arrugginite e a enormi pezzi di tubi di plastica. Il
tutto per esser poi raccolto dagli operatori ecologici del Comune di
Marino. A questo evento unico e coinvolgente hanno partecipato oltre 50
persone, la maggior parte delle quali erano allievi delle scuole di Marino
Centro degli Istituti Comprensivi “G. Carissimi” e “S. Pertini”. Erano
presenti anche allievi dell’istituto “Evaristo Dandini” di Frascati. Gli
alunni, coordinati dai responsabili di Lega Ambiente Franca Maria
Cambriani e Maria Cimaschi, aiutati anche da altri volontari quali Fabio
Micucci, Paolo Minucci e Daniela Pagliarini, si sono detti entusiasti
dell’esperienza vissuta e consci di aver fatto un gesto concreto ed
esemplare per avere un ambiente più pulito e vivibile. L’iniziativa è
stata un momento per risvegliare la sensibilità dell’opinione pubblica
marinese sul degrado ambientale nel nostro territorio e soprattutto un
segnale per coinvolgere e spingere ulteriormente la nuova amministrazione
comunale verso una politica ambientale per far si’ che anche a Marino “Un
Mondo diverso è Possibile”!
parco nazionale del circeo
Feriae Latinae Novae
(Giovanna Ardesi) - Il Comitato “Feriae Latinae Novae”,
formato dai presidenti delle sedi latine dell’Archeoclub d’Italia, ha
realizzato con successo nel cuore del Parco Nazionale del Circeo la sesta
edizione della festa latina. Le antiche Feriae Latinae si svolgevano sul
Mons Albanus, attuale Monte Cavo, cadute poi in disuso con lo scioglimento
della Lega latina ad opera della potente Roma, sono state dal 1998
ripristinate e quindi chiamate Feriae Latinae Novae.
Sono state otto le sedi locali dell’Archeoclub che nei giorni 27 e 28
settembre hanno partecipato alla “festa della nazione latina”, con lo
scopo di risvegliare la consapevolezza delle proprie radici, tradizioni e
cultura, negli abitanti della parte del Lazio odierno corrispondente al
Latium degli antichi. E non solo per questo. Infatti, quest’anno gli
archeoclub di Aprilia, Ardeatino-Laurentino, Ariccia, Montecompatri, Roma,
Rutulo-Latino, Sabaudia e Tuscolano, hanno inteso richiamare con più forza
l’attenzione degli amministratori e politici locali, sulla necessità di
salvaguardare quelli che dovrebbero essere i “luoghi sacri” alla memoria
del Lazio. Dovrebbero, perché quelli che sono giunti fino ad oggi, invece
di essere venerati e valorizzati come tali, giacciono misconosciuti, privi
di significato, o ancora da scoprire. Per questo motivo la festa è stata
fatta coincidere con le Giornate Europee del Patrimonio, fissate appunto
in quei giorni.
Come negli anni passati, anche stavolta sono state rivolte a politici ed
amministratori locali accuse di trascuratezza rispetto al nostro
patrimonio storico, archeologico, architettonico e naturale. Quest’anno,
però, si è colta questa occasione per mettere in guardia tutti su un nuovo
pericolo che incombe: quello delle mistificazioni storico-archeologiche
del territorio. A volte architettate solamente a scopi turistici e
folcloristici, celebrando eventi mai esistiti o leggendari, altre volte
organizzate ad arte in altro luogo, diverso da quello da portare
all’attenzione di tutti, per permettere una lottizzazione edilizia nel
luogo che andrebbe, invece, salvato. A tal proposito, vale come esempio
quello segnalato dall’archeoclub tuscolano che teme per la zona della
Molara, situata sulla via Latina, nel territorio di Grottaferrata. Quest’area,
ricchissima di storia, ha ospitato la chiesa di S.Agata dove morì S.Nilo.
Ricorrendo il millenario dalla morte del santo, sono state organizzate le
relative celebrazioni, ma lascia alquanto perplessi, secondo l’archeoclub
locale, il fatto che nonostante gli storici del passato facciano supporre
chiaramente che la chiesa di S.Nilo si trovava nella zona della Molara, si
voglia collocare S.Agata nientemeno che a Tuscolo. Ci sarebbe da chiedersi
se tale ipotesi, senz’altro errata, venga esaltata allo scopo di procedere
con le lottizzazioni alla Molara. Tale ipotesi, tuttavia, precisa l’archeoclub,
non è mai stata avallata dagli archeologi spagnoli che da diversi anni
scavano a Tuscolo.
tuscolo
Puliamo il
Mondo
(Giancarlo Giombetti) - Nonostante la pioggia quasi un
centinaio di cittadini “piccoli e grandi”, hanno
partecipato
alla manifestazione di pulizia dell’area del Tuscolo. L’edizione di quest’anno,
imperniata sulla promozione della realizzazione del progetto di chiusura
delle tre strade di accesso da parte della XI Comunità Montana, ha
raggiunto, purtroppo, anche il consueto obbiettivo della raccolta di
quintali di rifiuti solidi urbani nascosti tra la vegetazione.
Durante la giornata, i partecipanti hanno potuto constatare il livello di
degrado in cui versano alcuni dei monumenti più importanti del Tuscolo e
quanto sia importante impedire l’accesso con gli automezzi ai vari
“trafugatori di memoria” che fino ad oggi hanno depredato l’area
archeologica con tutta comodità.
È apparso chiaro a tutti i partecipanti come occorra intervenire subito
sulle strutture poste a sud dell’anfiteatro, con opportune opere di
contenimento. Il trafugamento di gran parte dei mattoni degli archi e
delle cortine di “opus reticolatum che rivestono le volte dell’anfiteatro,
sta compromettendo irreparabilmente la staticità della struttura muraria
che, con l’approssimarsi della stagione invernale, andrà sicuramente
incontro ad ulteriori crolli. Va bene procedere agli scavi della città,
allestire manifestazioni teatrali “morbide” al teatro ma non ci si può
dimenticare degli altri monumenti disseminati nell’area, in primis
dell’anfiteatro. Per non lasciare che il degrado avanzi ancora e affinché
l’area archeologica del Tuscolo possa venire considerata, così come
crediamo meriti, alla pari di Ostia Antica e Villa Adriana una delle mete
turistiche più importanti del Lazio, occorre che tutti gli enti preposti
alla tutela ed alla valorizzazione dei beni culturali sostengano l’opera
della XI Comunità Montana con mezzi finanziari adeguati e che lo facciano
in fretta.
Seppur il maltempo non ci abbia mai abbandonato, la buona volontà dei
partecipanti e la disponibilità manifestata dal Presidente De Righi e dai
componenti della Giunta della XI Comunità Montana hanno garantito la buona
riuscita della decima edizione di “Puliamo il Mondo”, vogliamo ringraziare
tutti, i cittadini per l’impegno profuso e gli amministratori,
soprattutto, per l’impegno che profonderanno per realizzare al più presto
il progetto di chiusura delle strade. Infine vogliamo ringraziare per la
collaborazione i comuni di Frascati, Grottaferrata e Monteporzio, la Croce
Rossa e la Protezione civile di Monteporzio e, per il supporto logistico
fornito, il Consorzio GAIA. |