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Sommario anno XII numero 11 - novembre 2003

 I NOSTRI PAESI - pagina 6

genzano
Stato dei giardini pubblici
(Alessio Colacchi) - Da un’accurata analisi dello stato dei giardini pubblici del comune di Genzano si rileva che, se sono ormai partiti i lavori di sistemazione dell’area sita tra via Lenin, via Napoli e via Milano, molte altre aree “verdi” versano in condizioni fatiscenti. Un esempio di tal stato di cose è rappresentato proprio dal cosiddetto “orto botanico”, un piccolo giardino dove l’unica modifica portata nell’ultimo decennio è stata l’introduzione di pompe per il prelevamento di acqua dal lago. Dall’esterno quindi si può mirare lo spettacolo di un prato con l’erba alta due metri, con un mucchio di terra a lato e le strutture per il prelievo idrico. Niente è stato fatto per poter rendere accessibile quell’area (magari anche senza la varietà di piante di cui necessita un orto botanico, ma anche solo a semplice giardino pubblico con vista sul lago di Nemi). Passeggiando invece per il parco Palmiro Togliatti, oltre al poco rispetto (imputabile questa volta al vandalismo di quanti poco conoscono la storia) che viene rivolto al busto dell’ex segretario del PCI, ci si può immergere in un folto polverone, causato dall’assenza di un manto erboso un tempo presente, e per la ricchezza di terra che costringe i bambini a respirare polvere quando giocano. Se invece si passeggia nel parco dell’oasi, due sono le cose evidenti che costituiscono un contro senso. Infatti a fianco al “teatro” (e non anfiteatro come viene volgarmente definito), una volta abbattuta un’insignificante struttura in cemento che ne vietava l’ingresso nello stesso, è stato disposto uno strato di sabbia al posto di un più comodo prato in erba. L’altro fenomeno è poi quello della scomparsa graduale, e quindi poco evidente, di un tratto di strada Virbia, antico tracciato che connetteva la via Appia con il Tempio di Diana nello Speculum Dianae. Anni fa questo tracciato fu riscoperto, mentre oggi, quasi senza farsi notare, per l’incuria moderna, si rimmerge nel mondo sotterraneo. Ultima tappa è rappresentata dal giardino di piazza Sandro Pertini. In questo caso da rilevare è il fatto che, tra un vialetto e l’altro del parco, ci si imbatte in dei riquadri coperti di asfalto (come i vialetti stessi), invece di essere sistemati ad aiuola o a prato.
Questo lo diciamo con la speranza che partano al più presto i lavori di sistemazione di parco Sforza-Cesarini, per cui il comune di Genzano aveva già stanziato in bilancio una congrua cifra per permetterne la pulitura e la praticabilità.

marino
Puliamo il Mondo
(Fabio Micucci) - La più grande iniziativa di volontariato ambientale organizzata in tutta Italia ormai da dieci anni da LegaAmbiente è sbarcata anche a Marino Centro.
Sabato 27 settembre, il Bosco Fermentano è stato preso d’assalto dalle truppe con cappelletto giallo-oro, le quali in gruppi di tre, armati di guanti, ramazza e bustoni lo hanno setacciato palmo a palmo alla ricerca del grande nemico: rifiuti di qualsiasi genere abbandonati sul terreno!
Era la prima volta che il Bosco Fermentano veniva scelto come zona delle operazioni di pulizia, ed in effetti ce n’era proprio bisogno, lo testimoniano le oltre dieci maxi-buste di immondizia raccolte, che alla fine della mattinata traboccanti di rifiuti, erano accatastate a fianco di strutture in ferro arrugginite  e a enormi pezzi di tubi di plastica. Il tutto per esser poi raccolto dagli operatori ecologici del Comune di Marino. A questo evento unico e coinvolgente hanno partecipato oltre 50 persone, la maggior parte delle quali erano allievi delle scuole di Marino Centro degli Istituti Comprensivi “G. Carissimi” e “S. Pertini”. Erano presenti anche allievi dell’istituto “Evaristo Dandini” di Frascati. Gli alunni, coordinati dai responsabili di Lega Ambiente Franca Maria Cambriani e Maria Cimaschi, aiutati anche da altri volontari quali Fabio Micucci,  Paolo Minucci e Daniela Pagliarini, si sono  detti entusiasti dell’esperienza vissuta e consci di aver fatto un gesto concreto ed esemplare per avere un ambiente più pulito e vivibile. L’iniziativa è stata un momento per risvegliare la sensibilità dell’opinione pubblica marinese sul degrado ambientale nel nostro territorio e soprattutto un segnale per coinvolgere e spingere ulteriormente la nuova amministrazione comunale verso una politica ambientale per far si’ che anche a Marino “Un Mondo diverso è Possibile”!

parco nazionale del circeo
Feriae Latinae Novae
(Giovanna Ardesi) - Il Comitato “Feriae Latinae Novae”, formato dai presidenti delle sedi latine dell’Archeoclub d’Italia, ha realizzato con successo nel cuore del Parco Nazionale del Circeo la sesta edizione della festa latina. Le antiche Feriae Latinae si svolgevano sul Mons Albanus, attuale Monte Cavo, cadute poi in disuso con lo scioglimento della Lega latina ad opera della potente Roma, sono state dal 1998 ripristinate e quindi chiamate Feriae Latinae Novae.
Sono state otto le sedi locali dell’Archeoclub che nei giorni 27 e 28 settembre hanno partecipato alla “festa della nazione latina”, con lo scopo di risvegliare la consapevolezza delle proprie radici, tradizioni e cultura, negli abitanti della parte del Lazio odierno corrispondente al Latium degli antichi. E non solo per questo. Infatti, quest’anno gli archeoclub di Aprilia, Ardeatino-Laurentino, Ariccia, Montecompatri, Roma, Rutulo-Latino, Sabaudia e Tuscolano, hanno inteso richiamare con più forza l’attenzione degli amministratori e politici locali, sulla necessità di salvaguardare quelli che dovrebbero essere i “luoghi sacri” alla memoria del Lazio. Dovrebbero, perché quelli che sono giunti fino ad oggi, invece di essere venerati e valorizzati come tali, giacciono misconosciuti, privi di significato, o ancora da scoprire. Per questo motivo la festa è stata fatta coincidere con le Giornate Europee del Patrimonio, fissate appunto in quei giorni.
Come negli anni passati, anche stavolta sono state rivolte a politici ed amministratori locali accuse di trascuratezza rispetto al nostro patrimonio storico, archeologico, architettonico e naturale. Quest’anno, però, si è colta questa occasione per mettere in guardia tutti su un nuovo pericolo che incombe: quello delle mistificazioni storico-archeologiche del territorio. A volte architettate solamente a scopi turistici e folcloristici, celebrando eventi mai esistiti o leggendari, altre volte organizzate ad arte in altro luogo, diverso da quello da portare all’attenzione di tutti, per permettere una lottizzazione edilizia nel luogo che andrebbe, invece, salvato. A tal proposito, vale come esempio quello segnalato dall’archeoclub tuscolano che teme per la zona della Molara, situata sulla via Latina, nel territorio di Grottaferrata. Quest’area, ricchissima di storia, ha ospitato la chiesa di S.Agata dove morì S.Nilo. Ricorrendo il millenario dalla morte del santo, sono state organizzate le relative celebrazioni, ma lascia alquanto perplessi, secondo l’archeoclub locale, il fatto che nonostante gli storici del passato facciano supporre chiaramente che la chiesa di S.Nilo si trovava nella zona della Molara, si voglia collocare S.Agata nientemeno che a Tuscolo. Ci sarebbe da chiedersi se tale ipotesi, senz’altro errata, venga esaltata allo scopo di procedere con le lottizzazioni alla Molara. Tale ipotesi, tuttavia, precisa l’archeoclub, non è mai stata avallata dagli archeologi spagnoli che da diversi anni scavano a Tuscolo.

tuscolo
Puliamo il Mondo
(Giancarlo Giombetti) - Nonostante la pioggia quasi un centinaio di cittadini “piccoli e grandi”, hanno partecipato alla manifestazione di pulizia dell’area del Tuscolo. L’edizione di quest’anno, imperniata sulla promozione della realizzazione del progetto di chiusura delle tre strade di accesso da parte della XI Comunità Montana, ha raggiunto, purtroppo, anche il consueto obbiettivo della raccolta di quintali di rifiuti solidi urbani nascosti tra la vegetazione.
Durante la giornata, i partecipanti hanno potuto constatare il livello di degrado in cui versano alcuni dei monumenti più importanti del Tuscolo e quanto sia importante impedire l’accesso con gli automezzi ai vari “trafugatori di memoria” che fino ad oggi hanno depredato l’area archeologica con tutta comodità.
È apparso chiaro a tutti i partecipanti come occorra intervenire subito sulle strutture poste a sud dell’anfiteatro, con opportune opere di contenimento. Il trafugamento di gran parte dei mattoni degli archi e delle cortine di “opus reticolatum che rivestono le volte dell’anfiteatro, sta compromettendo irreparabilmente la staticità della struttura muraria che, con l’approssimarsi della stagione invernale, andrà sicuramente incontro ad ulteriori crolli. Va bene procedere agli scavi della città, allestire manifestazioni teatrali “morbide” al teatro ma non ci si può dimenticare degli altri monumenti disseminati nell’area, in primis dell’anfiteatro. Per non lasciare che il degrado avanzi ancora e affinché l’area archeologica del Tuscolo possa venire considerata, così come crediamo meriti, alla pari di Ostia Antica e Villa Adriana una delle mete turistiche più importanti del Lazio, occorre che tutti gli enti preposti alla tutela ed alla valorizzazione dei beni culturali sostengano l’opera della XI Comunità Montana con mezzi finanziari adeguati e che lo facciano in fretta.
Seppur il maltempo non ci abbia mai abbandonato, la buona volontà dei partecipanti e la disponibilità manifestata dal Presidente De Righi e dai componenti della Giunta della XI Comunità Montana hanno garantito la buona riuscita della decima edizione di “Puliamo il Mondo”, vogliamo ringraziare tutti, i cittadini per l’impegno profuso e gli amministratori, soprattutto, per l’impegno che profonderanno per realizzare al più presto il progetto di chiusura delle strade. Infine vogliamo ringraziare per la collaborazione i comuni di Frascati, Grottaferrata e Monteporzio, la Croce Rossa e la Protezione civile di Monteporzio e, per il supporto logistico fornito, il Consorzio GAIA.

 I NOSTRI PAESI - pagina 6

Sommario anno XII numero 11 - novembre 2003