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Sommario anno XII numero 11 - novembre 2003

 LA NOSTRA SOCIETÀ

Da festa stagionale a gioco: è ancora Halloween
(Silvia Cutuli) - Ultimo giorno di ottobre, la mietitura è ormai compiuta con il sopraggiungere dell’inverno, i lavori nei campi sono conclusi, il raccolto è posto al sicuro ed i contadini finalmente si rilassano e godono dei doni che gli dei hanno loro concesso. All’epoca in cui le isole britanniche erano dominate dalla cultura celtica, l’anno nuovo cominciava in tale data. Tutte le divinità pagane venivano ricordate ed evocate a titolo di ringraziamento ed auspicio per l’anno entrante; le porte delle dimensioni ultraterrene erano considerate aperte per l’ultima notte di ottobre, e tutti gli spiriti erano liberi di vagare sulla terra e di divertirsi insieme agli uomini. Da allora, tale data è divenuta sinonimo di notte stregata, popolata da tutti gli spiriti maligni che la fantasia potesse immaginare. Una notte di strani incontri, in cui streghe, scheletri, diavoli e indovini si aggirano muniti di lanterne, ceste e campanelli. Il trentuno di ottobre è inoltre la vigilia di Ognissanti che in inglese è denominata All Hallows’ Day ma anche All Hallows’ Even, da cui per contrazione si ha Hallows’ Even. Da qui il termine Halloween, per indicare la festività.  L’arancio e il nero sono i colori che dominano la notte stregata, evocando rispettivamente la mietitura e la morte. Molti prodotti della natura sono infatti componenti essenziali della festa, come le zucche che vengono mascherate da spiriti, svuotate e illuminate all’interno con candele accese. Il simbolo del fuoco, si fa risalire ad un’antica usanza dei Druidi, i quali credevano che alla vigilia di Ognissanti, Saman signore della morte, chiamasse a raccolta gli spiriti infernali, da cui era necessario proteggersi.
Le radici della festività di Halloween ed il suo carattere antico di festa stagionale, sono andati perdendosi nel tempo. Attualmente tale ricorrenza sembra essere piuttosto un’ottima occasione per trasformare in gioco tutte le paure. Sono infatti soprattutto i bambini a mettere in scena il ritorno dei morti viventi, abbigliandosi in modo spaventoso. Così travestiti, nei paesi anglosassoni e americani per la maggior parte, suonano i campanelli delle case cantando una canzoncina lugubre. È obbligatorio per gli adulti mostrare spavento alla loro vista, offrendo mele, noccioline, frutta candita, biscotti e soldini che i bambini custodiscono nelle loro ceste. 
“Dolcetto o scherzetto?” Buon Halloween a tutti.

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Sommario anno XII numero 11 - novembre 2003