lariano
Inediti
ritrovamenti del Medio Evo
(OPE - Testi di Angelo e Fiorella Capri - foto di Fernando Quarta)
Della storia del Castello d’Ariano non si sa quasi nulla, in alterne e
bellicose vicende fu proprietà della Chiesa Romana, di Tolomeo conte
del
Tuscolo, della famiglia degli Alberini, dei Conti, degli Annibaldi, per
breve tempo degli Orsini, dei Savelli e dei Colonna.
«Il castello di Lariano era stimato, in quei tempi, come uno dei più
forti, e si riteneva da tutti inespugnabile. Era stato fabbricato sul
monte, con durissime pietre squadrate e di dentro era tutto un masso. Per
la sua posizione, esso dominava, da una parte la provincia di Campagna e
dall’altra quella di Marittima. Aveva dentro due grandi cisterne di
acqua, ben lavorate, che assicuravano i rifornimenti necessari per
lunghissimo tempo.» (Fernando De Mei. La Meravigliosa Storia di Velletri.
pag. 161).
La grande importanza strategica del castello è altresì confermata dalla
presenza dell’Ordine del Tempio nella figura dei Cavalieri Templari di
fra Raimondo (1260) e di fra Mauro (1301).
Il castello perdurò per più di tre secoli e mezzo ma la data della sua
edificazione è a tutt’oggi incerta. Secondo alcune fonti storiche il
castello venne fondato nel 1106, secondo altre fonti nel 1140, comunque
nel 1465 fu, secondo gli storici classici, definitivamente distrutto
dall’esercito papalino aiutato dai veliterni.
Tuttavia, in base ai nostri recenti studi ed ai frammenti di ceramica
rinascimentale e post rinascimentale lassù raccolti, possiamo dire che il
Maschio di Lariano, chissà in che forma e in che modo, non venne mai
completamente abbandonato e che la vita tra le mura del distrutto castello
continuò perlomeno fino al XVII – XVIII secolo.
Poco più di un anno fa, ci giunse notizia che clandestini muniti di
inusuali cercametalli avevano scavato una grossa buca nell’area del
castello.
Per
competenza territoriale informammo del fatto sia la Soprintendenza
Archeologica per il Lazio sia il vigile urbano sig. Gianni Bastianelli e
ci mettemmo poi alla ricerca dello scavo. Finalmente dopo qualche mese di
fatiche riuscimmo a trovare il posto, purtroppo però quello che vedemmo
non fu affatto bello, infatti nella buca, misto alla terra c’erano parti
di ossa umane sparse dappertutto. Pazientemente cercammo di raccogliere il
più possibile di quello che restava degli antichi castellani e fortuna
volle che tra i resti ci fossero anche dei reperti molto interessanti
sfuggiti ai tombaroli!
Rimossa la terra già scavata, a circa un metro e mezzo di profondità
della buca ci fermammo, avevamo infatti raggiunto uno strato solido del
terreno e scoperto uno scheletro umano in giacitura.
Dall’insieme dei dati raccolti possiamo ipotizzare che i clandestini
abbiano saccheggiato una fossa comune dove, a suo tempo, più persone di
età e sesso diverso furono insieme seppellite, vittime forse di una
pestilenza o più probabilmente di una delle distruzioni del castello.
Tra i reperti che abbiamo recuperato e consegnato su indicazioni della
Soprintendenza Archeologica per Lazio al Museo Civico di Velletri ci sono
107 frammenti di vasellame medioevale e rinascimentale, un orecchino
femminile in oro, una medaglietta in argento con croce incisa, parte di un
anello od orecchino sempre in argento, un passante o parte di fibbia in
ferro ed un puntale di fodero di spada anch’esso in ferro.
È importante osservare che tutti i materiali raccolti sono reperti
inediti e testimoniano la ricchezza o quanto meno un certo benessere degli
abitanti del Castello d’Ariano.
Adesso con il ritrovamento eccezionale di uno scheletro umano ancora
perfettamente conservato e la possibilità di trovarne altri, attraverso
lo studio del DNA da comparare con quello di odierni larianesi, sarà
possibile appurare in modo scientifico la vera discendeza ed eredità del
leggendario castello. La nostra
associazione ha già preso contatti con docenti dell’Università di Tor
Vergata ed esperti medioevalisti per approntare un serio ed innovativo
piano di lavoro e di studio.
A questo punto è necessario che le promesse del Sig. Bruno Abbafati,
presidente dell’Associazione del Fungo Porcino (al quale inoltre
inoltrammo anche una richiesta di sovvenzionamento nel maggio scorso)
vengano confermate, e che una parte dei profitti della sagra venga
devoluta a questo scopo scientifico per scrivere una nuova e reale pagina
storica su Lariano e sulle sue discendenze.
A suo tempo illustrammo il fatto anche ad alcuni consiglieri del Comune di
Lariano ma purtroppo a tutt’oggi non abbiamo ancora ricevuto nessun
riscontro.
Ci auguriamo che questo semplice articolo scuota le menti di chi di dovere
e che il Comune di Lariano non si lasci sfuggire ancora una volta
l’occasione di valorizzare il proprio territorio. Quello del Comune di
Lariano è infatti un territorio ricco di antichissime testimonianze
archeologiche ma finora non c’è stata la volontà di investire né in
museo, né in un programma turistico ed archeologico per lo sviluppo e la
salvaguardia dell’area montana del Maschio d’Ariano.
Tutte azioni non fatte che andranno solo a discapito delle generazioni
future ...
marino
Manifestazioni
per il Natale 2003
(Daniela Scaramella) - L’Istituto d’Arte di Marino e
Ciampino in occasione delle festività natalizie e in concomitanza
dell’Orientamento Scolastico, ha elaborato un nutrito programma di
eventi e manifestazioni per far conoscere l’Offerta Formativa alle
Scuole Medie del territorio, ma soprattutto alla cittadinanza dei Castelli
Romani.
L’Istituto d’Arte di Marino con le due sezioni, Architettura e
Arredamento e Metalli e Oreficeria, la sede staccata di Ciampino con le
sezioni Arte del Tessuto e Arte della Ceramica, attraverso l’attivazione
dei Laboratori specifici propone “SCUOLA APERTA”
Domenica 14 Dicembre dalle ore 9.00 alle ore 19.00, con
manifestazioni in linea con la didattica delle specifiche sezioni.
Nella Sede di Marino nella mattinata verrà allestita una Mostra Didattica
riferita “Alle opere in corso d’opera” lavori degli studenti
realizzati nel corrente anno scolastico, elaborati non finiti, ma
attinenti la programmazione didattica che vede impegnati docenti e alunni
su tematiche interdisciplinari di particolare rilievo. Eventi sportivi
coinvolgeranno professori e alunni in partite di Pallavolo maschile e
femminile e un quadrangolare F/M di Under 14 e 15 organizzato dalla A.S.
Marino Pallavolo.
Il pomeriggio sarà dedicato all’Opera Lirica. Studentesse della scuola
canteranno dei brani in tema. Particolare rilievo sarà dato al
“Trovatore” di G. Verdi, riproposizione di un lavoro didattico
realizzato nella scuola negli anni 2001-2002, con l’allestimento delle
scenografie realizzate nei laboratori della sezione Architettura e di una
Mostra specifica sull’evento con disegni, manufatti della sezione di
Oreficeria e con un lavoro in sinergia tra ex studenti e studenti dei
corsi attuali. Figure professionali canteranno “pezzi” specifici
dell’opera contornati da figure con costumi preziosi dell’epoca.
Nella Sede di Ciampino, nella mattinata del 14 Dicembre ci sarà
l’inaugurazione della Mostra didattica degli allievi, nel pomeriggio
alle ore 15.00 sarà allestito il “Presepe Vivente”. Studenti della
sezione Tessuto e della sezione Ceramica attraverso la costruzione di
“figure” realizzeranno una drammatizzazione mimata della natività.
In collaborazione con l’Assessorato P.I. del Comune di Ciampino, Venerdi
19 Dicembre dalle ore 16.00 alle ore 21.00, nella Piazza della Pace,
sarà collocata e mimata con scenografie attinenti al tema la
“natività” realizzata dagli studenti dell’Istituto.
Di rilievo anche gli interventi sul territorio nella città di Marino. Il
13 Dicembre saranno inaugurati i “Presepi in GROTTA”, nella sede della
Pro-Loco, e la partecipazione dell’Istituto come nella edizione passata
è di particolare importanza: un Presepio Napoletano realizzato dagli
studenti nella sezione di plastica, una natività pirografata dagli
studenti di Disegno dal Vero, un Presepe simbolico con elementi ceramici
preziosi.
Importante l’intervento nel Museo Civico. Gli studenti esporranno
disegni e i rilievi su “Scorci di Marino” in sintonia con la ricerca
etnologica e delle tradizioni popolari della città.
Particolare rilievo va dato all’allestimento e all’interpretazione del
Natale da parte degli studenti, che come evento religioso coinvolge tutta
la comunità, interpretazione suggetiva nella proposizione della natività
ispirata a Gentile da Fabriano e al gotico fiorito, ma soprattutto il
momento di riflessione spirituale, che li ha visti coinvolti nella
realizzazione plastica dell’ANGELO vissuto, in questo particolare
momento storico, con un pregnante significato simbolico, perché gli
angeli sono, come dice Haziel: “… maestri di saggezza, di
illuminazione, parlano e insegnano ad ogni singolo individuo”.
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