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Sommario anno XII numero 12 - dicembre 2003

 I NOSTRI PAESI - pagina 12

marino
Studio del restauro del Palazzo del cardinal Castagna
(M.B.) - Anno scolastico nuovo, esperienze nuove…ed ecco la Quarta A della sezione di disegnatori d’architettura e arredamento dell’Istituto d’Arte Paolo Mercuri di nuovo impegnata in un complesso, quanto entusiasmante, lavoro sul territorio comunale intitolato per lo studio di un monumento perduto: il Palazzo del Cardinal Castagna a Marino (la stessa classe si è già occupata della rilevazione e catalogazione grafico-fotografica di porte e portoncini dell’edilizia minore marinese, elaborati in mostra permanente nella sede della nostra scuola).
Dunque, armati di tutto punto con gli attrezzi propri del rilevatore provetto, cioè livella, filo a piombo, fettuccia e canna telescopica, per “toccare con mano la materia” e l’immancabile macchina fotografica a tracolla per “esercitare l’occhio a vedere e a capire”, i ragazzi hanno intrapreso la prima fase del lavoro di ricerca sullo storico palazzo di Marino, dimora cinquecentesca del Cardinale Castagna, poi Papa Urbano VII, ora evidentemente degradato e manomesso nella sua forma e struttura.
L’obiettivo didattico è quello di favorire un approccio “operativo” dei ragazzi alle problematiche del territorio in cui vivono, proponendo l’analisi dell’impianto urbano, delle strutture edilizie originarie e delle loro trasformazioni nel tempo con riferimento al percorso curricolare delle discipline di progettazione, laboratorio, storia dell’arte, tecnologia dei materiali e sociologia.
Come? Attraverso il rilievo metrico e fotografico, inteso come strumento di conoscenza del monumento edilizio che, assieme alla tradizionale ricerca storica bibliografica e iconografica (condotta nella sede della Pro Loco marinese, nella Biblioteca Comunale e, a Roma, presso l’Archivio di Stato, gli Uffici della Sovrintendenza ai Beni Architettonici e del Catalogo e Documentazione) consentirà agli studenti di ricostruire la storia del monumento.
Il lavoro preliminare si concreterà poi nel disegnare piante, prospetti e sezioni dell’edificio, nel realizzare schede di catalogazione e mappature delle tecniche costruttive impiegate e dei materiali costituenti e del loro stato di degrado, per arrivare a definire l’ipotetica facies cromatica e decorativa originaria dell’apparato della facciata, e, infine, a formulare una sorta di proposta per un suo restauro conservativo.
Intanto i ragazzi sono già  impegnati nel laboratorio d’architettura nella costruzione di un plastico in scala 1:200 dell’area interessata e, in sala multimediale, realizzeranno in seguito modelli virtuali dell’intera volumetria e dei particolari costruttivi e decorativi dell’edificio.
Cosa non si fa per … Marinare la scuola! Ma stavolta, ragazzi siete stati presi in Castagna!

frascati
Potremo ancora raggiungere in treno Frascati?
(Luca Ceccarelli) - È noto che una delle opere che videro la luce per il Giubileo del 2000 è stata la nuova fermata Fs di Tor Vergata, sulla ferrovia Roma-Cassino. Qui scendevano i giovani partecipanti alla Giornata mondiale della gioventù dell’agosto del 2000, per raggiungere il luogo del raduno dove parlò il Papa. Si disse in verità che la nuova fermata, non distante da Frascati, avrebbe permesso alle FS di sopprimere la ferrovia che collega la cittadina dei Castelli Romani con Roma. Non è improbabile che questa ipotesi sia stata valutata dall’azienda, per essere presto accantonata, perché anche se la fermata di Tor Vergata è molto utilizzata, specialmente da chi deve raggiungere gli enti di ricerca che hanno sede in quell’area, si sono rivelati da subito anche gli inconvenienti che essa presenta.
Innanzitutto il fatto, spesso lamentato e d’altra parte di impossile soluzione, che nonostante il nome “Tor Vergata” da lì sia praticamente impossibile raggiungere, a piedi o con un mezzo pubblico, l’omonima università degli studi e il policlinico di recente apertura, perché questi ultimi sono ancora nel comune di Roma, mentre la fermata Fs è ubicata nel territorio del comune di Frascati. Ma di questo, ovviamente, non possiamo fare una colpa né agli amministratori dei comuni di Roma e Frascati, né a quelli provinciali e regionali, ma semmai ai progettisti e ai dirigenti delle Fs che hanno ignorato il problema.
In secondo luogo (e qui, ad avviso di chi scrive, la responsabilità politica entra in gioco) il fatto che tra la fermata Fs di Tor Vergata e il centro urbano di Frascati ci sono quasi due chilometri di  strada provinciale stretta e ripida, di difficile praticabilità per i pulmann del Cotral. L’unico collegamento con la fermata è assicurato dalla circolare interna del comune di Frascati, dell’azienda Autoservizi Tribioli. Ma i passaggi sono molto rari, e non in coincidenza puntuale con gli arrivi dei treni, e comunque per viaggiare su questi autobus non è possibile utilizzare l’abbonamento integrato Atac-Co.tra.l-Fs. Alla faccia dell’intermodalità…
La vecchia ferrovia Roma-Frascati impiega qualche minuto di più per giungere a destinazione, ma la stazione Fs di Frascati è praticamente nel centro della città. Meritoriamente, il comune di Frascati ha ultimato di recente la costruzione di un nuovo e ampio parcheggio dietro la stazione.
Il problema è che questo parcheggio, a differenza di quello della fermata di Tor Vergata, e di quello della stazione di Colle Mattia, sempre sulla linea per Cassino, è a pagamento. Non solo, ma risulta a chi scrive che l’abbonamento di 22 (ventidue) euro che i pendolari devono acquistare non è utilizzabile il sabato e la domenica. Insomma, dopo la mezzanotte del venerdì, e fino al lunedì mattina, diventa carta straccia.
Sappiamo per certo, inoltre, che da quando esiste il parcheggo a pagamento c’è stata una sorta di travaso, per cui molte persone che andavano a prendere il treno nella stazione di Frascati preferiscono arrivare fino alla fermata di Tor Vergata, nonostante l’indubbio incomodo che ne deriva per molti.
Ci si renderà conto, a questo punto, del fatto che un’opera strutturale di ammodernamento finalizzata ad una maggiore efficienza rischia di provocare pesanti disagi ai cittadini, e in parte ne sta già provocando.
Si rendono conto, il sindaco di Frascati Franco Posa e i suoi assessori, che se la divisione regionale delle Fs, e l’assessorato ai trasporti della Regione Lazio dovessero riscontrare che la ferrovia Roma-Frascati è in continua perdita di viaggiatori potrebbero anche chiedersi perché mai doverne finanziare ancora la sopravvivenza? In tal modo, dopo aver parlato per tanti anni di “cura del ferro”, di intermodalità e di potenziamento del “nodo ferroviario dei Castelli”, una cittadina di circa quarantamila abitanti, mèta turistica d’eccezione, si vedrebbe privata di una ferrovia che l’ha servita per un secolo e mezzo. E da allora in poi, chiunque volesse raggiungere Frascati in treno dovrebbe utilizzare la ferrovia Roma-Cassino. Che è, già ora, ad un livello di indiscutibile saturazione, avendo subito un cospicuo aumento di viaggiatori nell’ultimo decennio.
È forse questo regalo che vuole lasciare il sindaco Posa ai suoi cittadini? È questo il regalo con cui il presidente della Regione Lazio Francesco Storace e il suo assessore ai trasporti Giulio Gargano vogliono presentarsi ai cittadini dell’area tuscolana nel rendiconto elettorale del prossimo anno? E cosa ne pensano il neoeletto presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra e l’assessorato provinciale competente, e i parlamentari nell’area dei Castelli di ambo gli schieramenti?
Chi scrive si fa latore dei disagi dei cittadini dell’area tuscolana. Ci sembra, in particolare, che il bisogno prioritario sia quello di assicurare un futuro alla ferrovia Roma-Frascati, e che il problema dei parcheggi di scambio meriti risposte. Che ad oggi risultano decisamente insufficienti e bisognose di correzioni.

palestrina
Nuovo comandante della Compagnia Carabinieri
(Luca Marcantonio) - La Compagnia Carabinieri di Palestrina ha un nuovo comandante. È il capitano Marco Pucciatti, laureato in Giurisprudenza e Scienze Politiche, che arriva nella stazione prenestina forte di un curriculum di tutto rispetto. Dopo aver frequentato la Scuola Allievi CC effettivi, il capitano Pucciatti ha prestato servizio per tre anni presso il glorioso Reggimento Paracadutisti “Tuscania” di Livorno, col quale è stato impegnato in missioni internazionali di pace. L’esperienza all’estero si è quindi arricchita in Bosnia, al comando del distaccamento paracadutisti, poi in Kosovo e infine ancora in Bosnia. Prima di approdare a Palestrina il capitano Pucciatti ha comandato la Compagnia CC di Montella, in Campania. Dallo scorso novembre quindi, il nuovo comandante ha preso contatto col nuovo territorio dove dovrà operare, sul quale sono attive dieci stazioni. Saranno proprio queste a fornire un supporto notevole dato che nessuno può conoscere l’ambiente e la realtà locale come chi giornalmente è in strada a confrontarsi con le problematiche dei cittadini, a cominciare ovviamente dalla repressione dei reati. I maggiori problemi che il capitano Pucciatti dovrà affrontare sono lo spaccio di sostanze stupefacenti, la microcriminalità e la prostituzione, tre punti importanti dei quali soprattutto i primi due si ripercuotono negativamente sul benessere e sulla tranquillità della gente. Al comandante non mancheranno certo capacità e mezzi per far sentire senza esitazione la presenza dello Stato sul territorio, considerata anche la volontà del comandante stesso di instaurare un costruttivo rapporto di fiducia con la popolazione. Al capitano Pucciatti va quindi un caloroso augurio di buon lavoro, specialmente in un momento storico come quello attuale. Un ringraziamento particolare va al comandante uscente, il capitano Matteo De Marco, le cui capacità e doti umane sono state apprezzate da tutti.

 I NOSTRI PAESI - pagina 12

Sommario anno XII numero 12 - dicembre 2003