marino
Studio
del restauro del Palazzo del cardinal Castagna
(M.B.) - Anno scolastico nuovo, esperienze nuove…ed ecco
la Quarta A della sezione di disegnatori d’architettura e arredamento
dell’Istituto
d’Arte Paolo Mercuri di nuovo impegnata in un complesso, quanto
entusiasmante, lavoro sul territorio comunale intitolato per lo studio di
un monumento perduto: il Palazzo del Cardinal Castagna a Marino (la stessa
classe si è già occupata della rilevazione e catalogazione
grafico-fotografica di porte e portoncini dell’edilizia minore marinese,
elaborati in mostra permanente nella sede della nostra scuola).
Dunque, armati di tutto punto con gli attrezzi propri del rilevatore
provetto, cioè livella, filo a piombo, fettuccia e canna telescopica, per
“toccare con mano la materia” e l’immancabile macchina fotografica a
tracolla per “esercitare l’occhio a vedere e a capire”, i ragazzi
hanno intrapreso la prima fase del lavoro di ricerca sullo storico palazzo
di Marino, dimora cinquecentesca del Cardinale Castagna, poi Papa Urbano
VII, ora evidentemente degradato e manomesso nella sua forma e struttura.
L’obiettivo didattico è quello di favorire un approccio “operativo”
dei ragazzi alle problematiche del territorio in cui vivono, proponendo
l’analisi dell’impianto urbano, delle strutture edilizie originarie e
delle loro trasformazioni nel tempo con riferimento al percorso
curricolare delle discipline di progettazione, laboratorio, storia
dell’arte, tecnologia dei materiali e sociologia.
Come? Attraverso il rilievo metrico e fotografico, inteso come strumento
di conoscenza del monumento edilizio che, assieme alla tradizionale
ricerca storica bibliografica e iconografica (condotta nella sede della
Pro Loco marinese, nella Biblioteca Comunale e, a Roma, presso
l’Archivio di Stato, gli Uffici della Sovrintendenza ai Beni
Architettonici e del Catalogo e Documentazione) consentirà agli studenti
di ricostruire la storia del monumento.
Il lavoro preliminare si concreterà poi nel disegnare piante, prospetti e
sezioni dell’edificio, nel realizzare schede di catalogazione e
mappature delle tecniche costruttive impiegate e dei materiali costituenti
e del loro stato di degrado, per arrivare a definire l’ipotetica facies
cromatica e decorativa originaria dell’apparato della facciata, e,
infine, a formulare una sorta di proposta per un suo restauro
conservativo.
Intanto i ragazzi sono già impegnati
nel laboratorio d’architettura nella costruzione di un plastico in scala
1:200 dell’area interessata e, in sala multimediale, realizzeranno in
seguito modelli virtuali dell’intera volumetria e dei particolari
costruttivi e decorativi dell’edificio.
Cosa non si fa per … Marinare la scuola! Ma stavolta, ragazzi siete
stati presi in Castagna!
frascati
Potremo
ancora raggiungere in treno Frascati?
(Luca Ceccarelli) - È noto che una delle opere che videro
la luce per il Giubileo del 2000 è stata la nuova fermata Fs di Tor
Vergata, sulla
ferrovia Roma-Cassino. Qui scendevano i giovani partecipanti alla Giornata
mondiale della gioventù dell’agosto del 2000, per raggiungere il luogo
del raduno dove parlò il Papa. Si disse in verità che la nuova fermata,
non distante da Frascati, avrebbe permesso alle FS di sopprimere la
ferrovia che collega la cittadina dei Castelli Romani con Roma. Non è
improbabile che questa ipotesi sia stata valutata dall’azienda, per
essere presto accantonata, perché anche se la fermata di Tor Vergata è
molto utilizzata, specialmente da chi deve raggiungere gli enti di ricerca
che hanno sede in quell’area, si sono rivelati da subito anche gli
inconvenienti che essa presenta.
Innanzitutto il fatto, spesso lamentato e d’altra parte di impossile
soluzione, che nonostante il nome “Tor Vergata” da lì sia
praticamente impossibile raggiungere, a piedi o con un mezzo pubblico,
l’omonima università degli studi e il policlinico di recente apertura,
perché questi ultimi sono ancora nel comune di Roma, mentre la fermata Fs
è ubicata nel territorio del comune di Frascati. Ma di questo,
ovviamente, non possiamo fare una colpa né agli amministratori dei comuni
di Roma e Frascati, né a quelli provinciali e regionali, ma semmai ai
progettisti e ai dirigenti delle Fs che hanno ignorato il problema.
In secondo luogo (e qui, ad avviso di chi scrive, la responsabilità
politica entra in gioco) il fatto che tra la fermata Fs di Tor Vergata e
il centro urbano di Frascati ci sono quasi due chilometri di strada provinciale stretta e ripida, di difficile
praticabilità per i pulmann del Cotral. L’unico collegamento con la
fermata è assicurato dalla circolare interna del comune di Frascati,
dell’azienda Autoservizi Tribioli. Ma i passaggi sono molto rari, e non
in coincidenza puntuale con gli arrivi dei treni, e comunque per viaggiare
su questi autobus non è possibile utilizzare l’abbonamento integrato
Atac-Co.tra.l-Fs. Alla faccia dell’intermodalità…
La vecchia ferrovia Roma-Frascati impiega qualche minuto di più per
giungere a destinazione, ma la stazione Fs di Frascati è praticamente nel
centro della città. Meritoriamente, il comune di Frascati ha ultimato di
recente la costruzione di un nuovo e ampio parcheggio dietro la stazione.
Il problema è che questo parcheggio, a differenza di quello della fermata
di Tor Vergata, e di quello della stazione di Colle Mattia, sempre sulla
linea per Cassino, è a pagamento. Non solo, ma risulta a chi scrive che
l’abbonamento di 22 (ventidue) euro che i pendolari devono acquistare
non è utilizzabile il sabato e la domenica. Insomma, dopo la mezzanotte
del venerdì, e fino al lunedì mattina, diventa carta straccia.
Sappiamo per certo, inoltre, che da quando esiste il parcheggo a pagamento
c’è stata una sorta di travaso, per cui molte persone che andavano a
prendere il treno nella stazione di Frascati preferiscono arrivare fino
alla fermata di Tor Vergata, nonostante l’indubbio incomodo che ne
deriva per molti.
Ci si renderà conto, a questo punto, del fatto che un’opera strutturale
di ammodernamento finalizzata ad una maggiore efficienza rischia di
provocare pesanti disagi ai cittadini, e in parte ne sta già provocando.
Si rendono conto, il sindaco di Frascati Franco Posa e i suoi assessori,
che se la divisione regionale delle Fs, e l’assessorato ai trasporti
della Regione Lazio dovessero riscontrare che la ferrovia Roma-Frascati è
in continua perdita di viaggiatori potrebbero anche chiedersi perché mai
doverne finanziare ancora la sopravvivenza? In tal modo, dopo aver parlato
per tanti anni di “cura del ferro”, di intermodalità e di
potenziamento del “nodo ferroviario dei Castelli”, una cittadina di
circa quarantamila abitanti, mèta turistica d’eccezione, si vedrebbe
privata di una ferrovia che l’ha servita per un secolo e mezzo. E da
allora in poi, chiunque volesse raggiungere Frascati in treno dovrebbe
utilizzare la ferrovia Roma-Cassino. Che è, già ora, ad un livello di
indiscutibile saturazione, avendo subito un cospicuo aumento di
viaggiatori nell’ultimo decennio.
È forse questo regalo che vuole lasciare il sindaco Posa ai suoi
cittadini? È questo il regalo con cui il presidente della Regione Lazio
Francesco Storace e il suo assessore ai trasporti Giulio Gargano vogliono
presentarsi ai cittadini dell’area tuscolana nel rendiconto elettorale
del prossimo anno? E cosa ne pensano il neoeletto presidente della
Provincia di Roma Enrico Gasbarra e l’assessorato provinciale
competente, e i parlamentari nell’area dei Castelli di ambo gli
schieramenti?
Chi scrive si fa latore dei disagi dei cittadini dell’area tuscolana. Ci
sembra, in particolare, che il bisogno prioritario sia quello di
assicurare un futuro alla ferrovia Roma-Frascati, e che il problema dei
parcheggi di scambio meriti risposte. Che ad oggi risultano decisamente
insufficienti e bisognose di correzioni.
palestrina
Nuovo
comandante della Compagnia Carabinieri
(Luca Marcantonio) - La Compagnia Carabinieri di Palestrina
ha un nuovo comandante. È il capitano Marco Pucciatti, laureato in
Giurisprudenza e Scienze Politiche, che arriva nella stazione prenestina
forte di un curriculum di tutto rispetto. Dopo aver frequentato la Scuola
Allievi CC effettivi, il capitano Pucciatti ha prestato servizio per tre
anni presso il glorioso Reggimento Paracadutisti “Tuscania” di Livorno,
col quale è stato impegnato in missioni internazionali di pace.
L’esperienza all’estero si è quindi arricchita in Bosnia, al comando
del distaccamento paracadutisti, poi in Kosovo e infine ancora in Bosnia.
Prima di approdare a Palestrina il capitano Pucciatti ha comandato la
Compagnia CC di Montella, in Campania. Dallo scorso novembre quindi, il
nuovo comandante ha preso contatto col nuovo territorio dove dovrà
operare, sul quale sono attive dieci stazioni. Saranno proprio queste a
fornire un supporto notevole dato che nessuno può conoscere l’ambiente
e la realtà locale come chi giornalmente è in strada a confrontarsi con
le problematiche dei cittadini, a cominciare ovviamente dalla repressione
dei reati. I maggiori problemi che il capitano Pucciatti dovrà affrontare
sono lo spaccio di sostanze stupefacenti, la microcriminalità e la
prostituzione, tre punti importanti dei quali soprattutto i primi due si
ripercuotono negativamente sul benessere e sulla tranquillità della
gente. Al comandante non mancheranno certo capacità e mezzi per far
sentire senza esitazione la presenza dello Stato sul territorio,
considerata anche la volontà del comandante stesso di instaurare un
costruttivo rapporto di fiducia con la popolazione. Al capitano Pucciatti
va quindi un caloroso augurio di buon lavoro, specialmente in un momento
storico come quello attuale. Un ringraziamento particolare va al
comandante uscente, il capitano Matteo De Marco, le cui capacità e doti
umane sono state apprezzate da tutti.
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