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Sommario anno XII numero 12 - dicembre 2003

 ATTUALITÀ E SOCIETÀ

La nuova classe creativa di Richard Florida
(Silvia Cutuli) - Richard Florida, docente di economia all’Università di Pittsburgh, è autore del saggio “La nuova classe creativa”, edito in Italia da Mondadori. Florida esamina le tendenze in atto nel mercato del lavoro degli Stati Uniti, ricavandone riflessioni e proposte di azione per incrementare la ricchezza, ossia la possibilità di sviluppo e crescita per una città o territorio. La tesi che Florida porta avanti nel saggio, muove dai risultati dell’analisi da lui stesso effettuata negli Usa, risultati che evidenziano una tendenza prevalente. Florida osserva, infatti, che l’incremento del reddito complessivo è prodotto in percentuale maggiore dall’attività della “classe creativa”. L’economista comprende in essa gli addetti del settore scientifico, dell’ingegneria, dell’informatica, dell’istruzione superiore, della finanza, del design, della pubblicità, delle arti e dello spettacolo. L’attributo di “creativo” sta ad indicare che la produzione di valore aggiunto in tali casi, avviene solo grazie alla creatività. Partendo dal presupposto del primato dello sviluppo creativo nell’economia Usa, Florida passa ad esaminare le condizioni per cui esso si realizza. Ricava una vera formula per cui lo sviluppo creativo risulta essere il risultato dell’interdipendenza di tre T: tecnologia, talento e tolleranza. La compresenza dei tre fattori è requisito indispensabile per ottenere un ambiente in cui la ricerca e lo sviluppo si alimentano a vicenda. Florida stila una vera classifica dei posti vincenti in questo senso, tra cui figurano le città di San Francisco, Boston, Washington, Seattle che hanno realizzato l’equilibrio dei tre fattori. L’Italia perderebbe invece punti, nonostante la spiccata creatività nel design, nella moda e nell’architettura. Non sarebbe infatti radicata, in Italia, la cultura del rischio imprenditoriale e non sarebbero incentivati gli investimenti per la formazione della classe creativa. Sono avvertiti i manager del prossimo futuro: oltre al talento, ci vogliono creatività e tolleranza.

 ATTUALITÀ E SOCIETÀ

Sommario anno XII numero 12 - dicembre 2003