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Sommario anno XIII numero 1 - febbraio 2004

 I NOSTRI PAESI - pagina 4

zagarolo
Restaurato il monumento ai caduti
(Nr) - Lo scorso 30 novembre, alla presenza di numerose personalità, politiche, civili e dei rappresentanti delle associazioni combattenti dei paesi vicini: Palestrina, San Cesareo, Colonna, Monte Compatri e Gallicano. Con una commovente cerimonia, è stato inaugurato il restaurato monumento ai caduti, eretto nel lontano 1923 a ricordo dei circa 650.000 soldati italiani sacrificatisi nel corso della prima guerra mondiale, combattuta negli anni tra il 1915 e il 1918. Con voce commossa il presidente della locale Associazione,  Angelo Massari, ha ricordato il contributo dei 66 cittadini di Zagarolo caduti in questa guerra, non tralasciando, poi, di onorare quelli caduti nel secondo conflitto mondiale e i giovani portatori di pace recentemente massacrati a Nassiria.

 


rocca priora
Nuove costruzioni sulle sorgenti della Doganella
(Nicola Pacini) - Percorrendo la Tuscolana, nei pratoni della Doganella, proprio sopra le sorgenti, si nota una grande costruzione, un piano terreno di notevoli dimensioni, ma che potrebbe crescere in altezza. Ci dicono che il terreno sul quale sorge appartenga al comune di Artena, ma questo, a nostro parere, non estingue il dubbio che il bacino delle sorgenti debba essere rispettato. Possibile che dei tanti Enti preposti alla salvaguardia delle sorgenti nessuno si sia accorto di quanto sta avvenendo? Consorzio della Doganella, comuni interessati, Parco dei Castelli Romani, ASL RM H, associazioni ambientaliste, nessuno che si sia mosso. Qui si parla sempre dei problemi dell’ambiente, di inquinamento, di tutela delle acque, di cui i laghi di Albano e Nemi sono le vittime più illustri. Da più parti, specialmente nei settori scientifici, si parla di un possibile ripristino del lago Regillo, sia per esigenze ambientali, che per la tutela delle falde idriche. E invece, si prepara una nuova invasione di cemento, ad onta dei tanti vincoli sul territorio. Da voci raccolte in loco sembra trattarsi di un insediamento per attività di agriturismo, ma a parte l’uso, rimane il fatto che il divieto di edificazione nel bacino delle sorgenti è e rimane assoluto. E questo ben lo sanno i tanti privati che hanno edificato nei dintorni, e che si trovano ad affrontare denunce e demolizioni.


rocca di papa
Anziani e Sindaco
(Gianfranco Botti) - Se nel settore del sociale a Rocca di Papa si vede una realtà corposa primeggiare sul resto per quantità di interessati e per funzioni, questa è il Centro Anziani. Che adesso si trova con la sede  minacciata da demolizione. A contrastare la quale,  in verità, ci si aspettava una presa di posizione energica dei dirigenti. Che non c’è stata.
Commento: tanto per loro, sede quì, sede là, contano solo le gratuità.
Rima scorbutica, ma non mia. Va detto, non per scansare antipatie, sempre in agguato per chi prende posizione, ma per sottolineare il senso comunitario di questa protesta. Prorompente da una base che non intende far politica contraria opponendosi alla demolizione. Solo provare ad evitare un errore, anti-economico e anti sociale. Anti-economico, perché eliminerebbe un edificio in zona pregiata, bisognevole solo di appropriato intervento per ridiventare godibile a pieno. Anti-sociale, perché demolendone la sede senza alternativa adiacente, in pratica s’avvierebbe il disfacimento di un punto di aggregazione umana vivo e vitale, verificate le dichiarate difficoltà per molti fruitori di spostarsi in zona diversa. Difficoltà tali, da far prevedere fortemente ridotta la partecipazione.
Oltre a realizzare un assurdo - l’accantonamento di qualcosa che per definizione deve stare in mezzo, verrebbero soffocate le propensioni degli anziani a stare, incontrarsi, parlarsi, giocare, tra di loro. Il pessimismo della previsione non è individuale, è condiviso. In tanti  lo esprimono e lo ripetono: saremmo abbandonati a noi stessi; costretti in locali dove si fuma e si continuerà a fumare; mal sopportati per la scarsa disponibilità di consumo; emarginati in contesti dove circolano interessi diversi dai nostri. Allora, se ancora in tempo, non resta che rivolgersi al sindaco per caldamente sconsigliargli l’abbattimento. Errore grave, che oltre a privare di una struttura utile, provocherebbe dispetto ad una categoria che tutti prevedono in aumento e meritevole di attenzioni istituzionali, ma provvide, però. Fornisci di un tetto la sede, copri l’attuale esterno, realizza per l’estate altro spazio aperto. Non è di prati posticci che Rocca ha bisogno. L’erba lasciamola stare (!) dove è sempre stata.  Al paese serve aumento di viabilità, potenziamento delle strutture.
Privarsene di una esistente capace di produrre socialità, per inseguire un ritorno indecifrabile, non è assennato.


parco dei castelli romani
Fermateli!
(Giancarlo Giombetti) - Sui terreni adiacenti ai pozzi di emungimento dell’Acquedotto della Doganella si sta perpetrando un gravissimo scempio ambientale.
Su di un’area, sita in comune di Artena, appena fuori dai confini del Parco, grazie alle facilitazioni di cui godono i progetti inseriti nel Patto territoriale “Colline Romane” la proprietà Aldobrandini ha aperto un cantiere per edificare un grande immobile per fini non meglio identificati.
Non riusciamo a capire come sia stato possibile, da parte delle autorità preposte alla tutela ambientale, rilasciare le autorizzazioni necessarie a compiere un simile scempio in un’area così delicata,  che dovrebbe essere mantenuta e manutenuta con cura per l’importanza che riveste per decine di migliaia di abitanti dei Castelli romani che da lì attingono l’acqua per i loro bisogni quotidiani.
Abbiamo più volte segnalato alle autorità il caso in questione già dal luglio scorso e, ancora oggi, abbiamo reiterato la nostra segnalazione del 10 ottobre scorso all’Ufficio Regionale preposto perché nessuno si è degnato di risponderci.
Denunciamo il forte carattere speculativo di molti dei progetti del Patto Territoriale Colline Romane che se non verranno fermati al più presto causeranno guasti irreparabili al già degradato territorio dei Castelli romani. Vanno segnalati, ad esempio, i progetti di edificazioni per migliaia di metri cubi previsti nell’area dei Colli della Molara, in comune di Grottaferrata.
Chiediamo che gli enti che si sono opposti a tale disegno eversivo degli assetti territoriali ed ambientali di Castelli romani, continuino a battersi fino in fondo e gli enti che hanno sicuramente la possibilità di interdizione maggiore come la Provincia di Roma, di adire tutte le possibili vie affinché vengano eliminati dal Patto territoriale  i progetti che prevedono insediamenti all’interno del Parco dei Castelli romani e in aree, come quella della Doganella, ad alta sensibilità ambientale.

 I NOSTRI PAESI - pagina 4

Sommario anno XIII numero 1 - febbraio 2004