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Sommario anno XIII numero 1 - febbraio 2004

 I NOSTRI PAESI - pagina 9

valmontone
Mostra fotografica di Federico Patellani
(Museo L’Officina) - Si è conclusa al Palazzo Doria Pamphilj di Valmontone
Stefano Spaziani e Vittorio Sgarbila mostra fotografica dedicata a Federico Patellani “Valmontone 1945”.L’iniziativa culturale ha riportato un notevole successo di pubblico. Migliaia i visitatori, da tutta l’Italia, hanno potuto apprezzare la bravura dell’artista. La mostra è andata al di là di ogni aspettativa, il nome di Patellani ha richiamato appassionati di fotografia, storici del dopo guerra e soprattutto ha restituito i ricordi della giovinezza, se pur travagliata, agli abitanti di Valmontone. Ci sono stati tanti momenti di commozione e tante storie sono state ricordate dai protagonisti, un’esempio tra tutti è quando la signora Ilva Fiacchi si è riconosciuta nella foto simbolo della mostra, scelta per la copertina del volume che raccoglie tutte le fotografie della mostra, all’età di 16 anni in una foto del grande Federico Patellani, per la signora Ilva è stata una vera sorpresa.
Le oltre 100 fotografie del fotografo Federico Patellani, tutte riproducenti la città di Valmontone scattate nell’anno 1945 sono un’affresco del neorealismo italiano, un documento importante dove si vede la volontà di ricostruzione degli abitanti per tornare alla vita normale. Le eccezionali foto di Federico Patellani, che ricordiamo era uno dei più apprezzati fotografi del nostro novecento, famoso in tutto il mondo, sono esposte nei musei più prestigiosi e vengono vendute da note case d’asta alla pari dei grandi maestri della pittura.
Siamo contenti del successo della mostra, dice il curatore Stefano Spaziani, la gente di Valmontone ha partecipato con entusiasmo all’evento e questo conferma che le buone l’iniziative coinvolgono le persone e garantiscono il successo.
Il volume della mostra, edito dal Museo L’officina curato da Stefano Spaziani raccoglie tutte le fotografie dell’esposizione, formato 24x32 cm in veste grafica di lusso ad altissima qualità di stampa, copertina cartonata e sopraccoperta, è in vendita in tutte l’edicole della città e presso la Libreria Doria di Valmontone.


albano laziale
Il sito del mese:Comune di Albano Laziale
(Roberto Esposti flann.obrien@email.it) - Proseguendo i nostri appuntamenti con i siti di interesse locale questo mese siamo ad Albano Laziale, il cui sito è rintracciabile su www.comune.albanolaziale.roma.it; disegnato da Michele Mastrangelo, è gestito dall’U.R.P. ed in particolare da Nicoletta Di Martino. Il portale ci accoglie con un bel collage dei luoghi più significativi di Albano e da qui tramite due diversi collegamenti si accede alle pagine dedicate all’U.R.P. (Ufficio Relazioni con il Pubblico) oppure al sito del Comune vero e proprio, dove appunto andremo noi.
La grafica dell’home page ci appare ben fatta: le etichette, i link, le icone sono tutti disposti ordinatamente e spaziati; al centro della pagina in una colonna che la occupa per i tre quinti sono ospitate le news raggruppate tematicamente, peccato però che la volontà di offrirne il maggior numero possibile limiti la visibilità della singola notizia, ingolfata anche da comunicati vecchi, pur in un buon aggiornamento complessivo. Le etichette che sovrastano questa colonna offrono anch’esse la possibilità di consultare le ultime notizie, oltre a fornire un’utile mappa del sito, un indice che serve allo stesso scopo (salvo rimandare spesso a pagine inesistenti), ed alle pagine del Centro Impiego di Frascati sezione di Albano. Un’etichetta è dedicata ai recapiti telefonici e di posta elettronica dell’Amministrazione (molti, bravi), un’altra ai link dove a fianco di indirizzi molto utili al cittadino non si capisce perché debbano esser presenti il sito del Comune di Cuneo e non quello di Castel Gandolfo o Ariccia…
Sulla colonna che costeggia a sinistra le news sono riportate batterie di collegamenti che danno accesso alle sezioni del sito: si inizia con In Comune che ospita l’organigramma del Comune, l’articolazione dell’Amministrazione, lo Statuto Comunale, gli avvisi, i bandi, le delibere, in un vasto archivio sempre consultabile, anche per gli anni passati e molto aggiornato. Viene poi Servizi che spazia dai recapiti di farmacie ed ospedali, a quelli delle tre biblioteche presenti nel territorio comunale (peccato la mancanza del link al catalogo online). Banche, centro anziani, formazione professionale, associazioni presenti sul territorio, orari delle messe e dei mezzi pubblici si affiancano a servizi più telematici come l’invio di sms, la deduzione del codice fiscale, la compilazione online dei moduli per l’autocertificazione. Turismo è la sezione che da lustro al patrimonio storico/artistico di Albano e lo fa con una bella guida alla città (finalmente in inglese) la cui unica pecca è di offrire foto piccole e scannerizzate male; sono poi presenti un link che porta al sito dei Musei Civici di Albano (buttandoci fuori dal portale del Comune) ed orari e prezzi dei musei. Quando andiamo ad esplorare DoveComeQuando confessiamo di averne già abbastanza del popup che invita ad esprimere il proprio gradimento sul funzionamento dell’U.R.P. : se continuerà ad aprirsi il nostro di gradimento non potrà che risentirne… Qui si mangia/dorme/beve forniscono recapiti delle attività ricettive di Albano, mentre la successiva sezione chiamata Utilità non aggiunge molto al sito tranne il link Sfondi Calendari.
Molto utili alcune delle possibilità offerte dalla colonna di destra dell’home page: indicazioni su come raggiungere la Città, lo stradario e gli orari del COTRAL saranno sicuramente utili al navigatore, così come le notizie prelevate dalla rete per essere sempre aggiornati su ciò che accade nel mondo.
Albano partecipa al concorso indetto da Comuni.it per il Miglior Sito Comunale: al navigatore decidere se la ricchezza di contenuti, il buon aggiornamento, la volontà di offrire dei servizi “veri” al cittadino internauta bilancino un’allegra gestione della navigazione delle pagine, che spesso porta fuori dal sito oppure causa l’apertura di ulteriori sessioni del browser, rende frequentemente impossibile tornare all’home page perché non vi è un collegamento oppure esso è sbagliato infine non dice nulla del formato del documento che sta per aprire (doc, pdf, etc…). Secondo noi questi sono difetti di gioventù ed esortiamo i curatori del sito a porvi rimedio.


grottaferrata
Quando il barocco entra nelle grotte dell’anima
(Cristina Stillitano) - Domenica di fine gennaio all’Abbazia di S. Nilo. Nell’aria pungente della sera si staglia silenziosa, imponente, la costruzione che un umile monaco della Calabria bizantina volle dedicare alla Madonna che gli era apparsa sui monti di Tuscolo. Il primo nucleo fu proprio quell’antica villa romana, forse di Cicerone, che chiamavano Crypta ferrata, Grottaferrata, per via delle finestre con la doppia grata di ferro. La costruzione si protrasse per vent’anni, sino al 1024, quando Papa Giovanni XIX ne celebrò la consacrazione solenne. Oggi è un sito storico ricco di suggestioni ed opere d’arte, dal 1874 monumento nazionale, oltre che un centro culturale di notevole fermento, con la sua antica biblioteca ed il laboratorio di restauro bibliografico. Si respira la solennità di secoli di ascesi e raccoglimento. Il pensiero va all’opera paziente dei monaci che vi hanno abitato, cultori di studi orientali, amanuensi, restauratori, dediti con amore e perizia alla salvaguardia ed al recupero di un’eredità antichissima. Con gli occhi ancora pieni degli affreschi del Domenichino, attraversiamo il cortile gotico immerso nel buio. Saliamo le scale, una rapida occhiata al cammino di ronda, il paesaggio notturno che si allarga con le sue luci in basso, oltre le fortificazioni.
La sala che ci accoglie è già pronta per l’esibizione. La “Cappella musicale Enrico Stuart duca di York” propone il confronto emozionante tra due geni del ‘700 barocco: Bach e Telemann. Parte l’arpeggio fastoso dei clavicembali, rotondo e sonoro come una festa. Si insinua la viola, con le sue profondità malinconiche, dense e pastose. Sommessamente, a poco a poco, si innalza infine la danza impalpabile del flauto dolce ed è subito richiamo gioioso, trillo, fragile inchino e ancora rincorsa, ancora lieve ed etereo ricamo. Passione di tre secoli fa. L’equilibrio di questa musica è dirompente quanto un grido, la sua armonia così esatta e composta ha la violenza dolorosa di ogni perfezione.
Vorremmo incoraggiare e sostenere i musicisti della “Cappella musicale Enrico Stuart” per l’impegno e l’iniziativa di alto valore culturale. Auguriamo loro - anche - di riuscire a realizzare un’esecuzione all’altezza, in verità così elevata, della musica straordinaria che, insieme a noi, amano.

 I NOSTRI PAESI - pagina 9

Sommario anno XIII numero 1 - febbraio 2004