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Sommario anno XIII numero 3 - marzo 2004

 I NOSTRI PAESI - pagina 14

grottaferrata
S. Nilo e i suoi tempi – 3
di Claudio Comandini
3. L’ascesa di Ottone il grande e la “Renovatio Imperi”
Le organizzazioni carolingia e bizantina, simili a quella di Roma, l’una nelle forme amministrativa, l’altra per il ruolo dei funzionari, si suddividono in regni minori autonomi. Se nell’europa continentale l’economia rimane prevalentemente curtense, con circuiti di scambio urbani e regionali, nel mediterraneo orientale si sviluppa il commercio internazionale, che riguarda prevalentemente beni di lusso, più irregolare. Nel territorio italiano, soggetto a frequenti invasioni, decadono forme statuali centralizzate, mentre con la formazione dei grandi monasteri e il precisarsi del ruolo politico di vescovi e abati cresce il potere temporale della Chiesa, caratterizzato da un particolare connubio di fragilità ed espansionismo. Il progressivo imporsi dei complessi parentali aristocratici, sia nel potere delle città che nello sfruttamento delle campagne, favorisce il fenomeno dell’ “incastellamento”, la costruzione di castra fortificati nell’entroterra delle città, di cui Tuscolum rispetto a Roma rappresenta l’esempio più tipico.
Il movimento cluniacense promuove la sua influenza nella vasta rete dei monasteri franchi e italiani, e il secondo abate di Cluny Oddone, ex paggio di Guglielmo il pio, ottiene nel 931 la protezione di papa Giovanni XI, dei conti di Tuscolo. Il fratello di questi, Alberico II, divenuto nel 932 senator et princeps Romanorum dopo un colpo di stato con cui spodesta la madre Marozia e le pretese imperiali di Ugo di Provenza, offre nel 936 ai cluniacensi la casa materna sull’Aventino, accanto alla chiesa di S. Maria del Priorato, permettendo la realizzazione di un monastero che successivamente passerà ai Templari, inoltre utilizzato fino alla sua distruzione nel XV sec. anche per le giureconsulte cittadine.
Dopo Leone VI a Bisanzio diventa imperatore a sei anni Costantino VII, mentre c’è un discusso potere di suo zio Alessandro e l’imperatrice Zoe è in esilio; nel periodo più florido del suo quasi cinquantennale governo è associato a Romano I Lecapeno, nemico dell’aristocrazia terreria e forte sostenitore della guerra contro gli Arabi. I bizantini nel 931 sventano una prima spedizione contro Genova, ma nel 934 sono sconfitti dal califfo fatimita Muhammad e dell’ammiraglio Ya ‘qub’ ‘ibn ‘Ishaq. Romano Lecapeno concede l’ausilio della classis della Sardegna a Ugo di Provenza, in quel periodo Re d’Italia, che intende eliminare la presenza araba a Frassineto; Romano I è favorevole inoltre al matrimonio, che non potrà realizzarsi, di una figlia naturale di Ugo con l’erede imperiale Romano II. Nel 941 le navi greche prevalgono nelle acque del Golfo di Saint-Tropez, mentre Ugo e le sue truppe occupano Frassineto; ma, sul punto di vincere, temendo che dalle Alpi Occidentali e Centrali potessero entrare in Italia i sovrani longobardi e contendenti al trono Berengario II e Adalberto d’Ivrea, Ugo viene a patti con gli arabi e ne legittima i presidi sui valichi alpini. Gli arabi diventano delle specie di guardie confinarie dei territori italiani e si rafforza la loro influenza politica nelle loro vicende. Inoltre nel meridione e nell’Illirico c’è conflitto fra la cristianizzazione della chiesa di Costantinopoli, intrapresa da Cirillo e Metodio a partire dalla Bulgaria e che procederà poi con la Russia di Igor di Kiev, che stipulerà nel 944 un trattato commerciale con Bisanzio, e quella dei missionari franchi legati alla chiesa di Roma, che iniziano a convertire la Moravia.
A sostenere la cristianizzazione cattolica dell’est europa è anche il re sassone Ottone I, che inoltre con l’istituzione dei vescovi-conti riconosce diritti di feudo al clero, rendendolo suo vassallo. Eletto nel 936, Ottone combatte Slavi, Ungari e Danesi, oltre ad imporsi sui ducati ribelli di Baviera, Lorena, Magonza e Franconia (che cessa di esistere), sostenuti dal re di Francia Luigi IV d’Oltremare, combattuto da Ottone alleandosi a Ugo di Provenza, e sconfitto poi nel 946 con la campagna di Rouen e con il sinodo di Ingelheim. Ottone nel 950 vince Boreslao I duca di Boemia, e nel 951 interviene nelle lotte per la corona d’Italia, ottenuta senza l’uso di armi a Pavia da Berengario II, a cui lascia l’Italia in feudo essendo scoppiata una nuova ribellione nei ducati tedeschi. Nella sua ascesa quasi inarrestabile, viene contrastato nei suoi progetti imperiali da Alberico II, che gli nega l’incontro con il pontefice Agapito II e l’ingresso a Roma.
Intanto Alberico, che vuole recuperare l’intera eredità di Roma, tenta senza successo di sposare una principessa bizantina, ottenendo poi per la mediazione di Oddone di Cluny un matrimonio di compromesso proprio con la figlia del suo rivale Ugo, Alda di Provenza. Alberico, anche per contrastare il potere dei baroni insediati nella campagna, sostiene attivamente la riforma cluniacense e gli ordini monastici, favorendone la penetrazione nel territorio laziale a confine con le zone bizantine del meridione, dove, nonostante la vittoria di Garigliano, gli arabi sono solidamente installati. La linea d’azione di Roma subisce un cambiamento per l’azione di Giovanni XII, il principe-papa Ottaviano figlio di Alberico II, che entra in guerra nel 955 contro i ducati di Pandolfo di Benevento, Landolfo di Capua e poi Gisulfo di Salerno, portando le truppe pontificie, romane toscane e spoletane, alla disfatta di Terracina.
Ottone combatte suo figlio Liudolfo, duca di Svevia, il cognato Corrado duca di Lorena, Wichmann duca di Sassonia, Arnolfo e Federico arcivescovo di Magonza. Vinte le sue battaglie, riorganizza i territori tedeschi assegnando la Baviera al nipote Enrico il Rissoso e la Svevia a Bucardo, mentre la Lotaringia è divisa fra Alta Lotaringia (Mosellane) a sud, assegnata nel 953 a Brunone arcivescovo di Colonia, Bassa Lotaringia (Lorena) a nord, più numerosi principati laici (come l’Hannegau o Hainault) ed ecclesiastici. Nomina quattro conti palatini (ministariali) per controllare internamente l’operato dei duchi, ed estende la Marca Orientale al Traisen, ed nel 955 sconfigge gli Ungari a Lech e gli Slavi nel Mecklemburgo presso il fiume Recknitz, obbligandoli alla sedentarietà e cristianizzandoli. Nel 956 il figlio Liudolfo scende in Italia contro Berengario II che agisce da indipendente, ma muore. Nel 960 Ottone sottomette Miecislao di Polonia dei Piasti che poi si converte, e assicura la corona tedesca al figlio di sette anni Ottone II. Nel 961 scende in Italia per la seconda volta, sconfiggendo Beregario II, abbandonato dal suo esercito.
Giovanni XII, al fine di ottenere da Berengario II ed Adalberto l’ex Esarcato bizantino di Ravenna, Ferrara, Bologna e Adria, gli offre la corona imperiale, e Ottone I di Sassonia diviene imperatore a Roma nel 962. Sposa di Ottone già dal 951 è Adelaide di Borgogna, figlia di Rodolfo II, e parente anche del pontefice, in quanto Ugo di Provenza è padre di seconde nozze di lei e nonno di lui. I legami di Adelaide, che in seguito verrà anche dichiarata santa, permettono di comprendere l’intreccio dinastico che accompagna le lotte per il potere: Adelaide è vedova del figlio di Ugo, Lotario II Re d’Italia, alla cui morte il trono è preso dal suo consigliere Berengario II, che reclama anche la mano di Adelaide per suo figlio Adalberto; Berengario II aveva sconfitto Ugo nelle lotte per la carica di Re d’Italia, sposandone poi la nipote Willa, è stato alleato di Ottone I e poi da lui viene spodestato, ed è anche artefice di accordo semiclandestino con gli arabi di Frassineto funzionale a contrastare l’avanzata del re sassone.
Il rapporto fra papa e imperatore soffre di reciproche diffidenze, che sfoceranno in aperte ostilità: mentre nel 962 Ottone si allea al sud con i vassalli bizantini di Capua e Benevento, e tenta di conquistare ai bizantini Bari, nel 963 Giovanni XII si allea con Adalberto, e cerca l’alleanza degli Ungari e di Bisanzio per contenere il potere del neoimperatore. A Pavia Ottone viene a conoscenza del complotto, e agisce invadendo S. Leo, territorio della chiesa, puntando poi su Roma. Giovanni XII fugge in Corsica, scomunicato e deposto, ma pronto scatenare insurrezioni e a riprendere le sue funzioni. Adalberto cerca scampo fra gli arabi e i bizantini.
 Gli accordi del Privilegium Othonis riconoscevano alla chiesa le donazioni carolingie di Pipino e Carlo Magno e la validità della costituzione romana di Lotario dell’824, per cui il papa eletto dai romani doveva essere ratificato dall’imperatore. Ottone esercita fortissime ingerenze su Roma, spodestando il papa e determinando le elezioni pontificie successive a Giovanni XII, che esce definitivamente di scena nel 964, dopo esser stato sostituito per volere imperiale dal laico Leone VIII, protoscrinario, esponente della burocrazia pontificia. A lui popolo e clero romano oppongono alla morte di Giovanni XII un cardinal diacono, il grammaticus Benedetto V, che muore in esilio ad Amburgo.
Ottone, ricevuto a Bisanzio da Costantino VII assieme al califfo omayyade ‘abd ar-Rahman II di Cordova, e alla principessa russa Olga, intraprende azioni diplomatiche e militari contro gli arabi stanziati a Frassineto: ma due ambascerie inviate al califfo spagnolo per convincerlo a sospendere gli aiuti alla postazione provenzali falliscono, e l’imperatore si concentra sulla preparazione del contingente d’attacco, senza però attuarne le operazioni. Nel 965 torna in Germania, dove continua la spinta a oriente a danno degli Slavi: est del ducato di Baviera si espandono la marca Orientale, quella Carinziana, i vescovati di Passau e Salisburgo; a est del ducato di Sassonia le marche di Meissen, del Nord (ai Billung) e l’arcivescovato di Magdeburgo, fondato nel 968.
Nel 966 Ottone scende in Italia per la terza volta e reprime ferocemente un tumulto popolare guidato dal  prefetto di Roma Pietro contro Giovanni XIII, vescovo di Narni, figlio della sorella di Marozia Teodora II, legato alla famiglia dei Crescenzi, che ottengono il dominio sulla Sabina e Palestrina come feudo. Nel 967 fa insignire del titolo di Cesare il figlio Ottone II, e consegna alla Chiesa l’Esarcato e altri patrimoni minori, e cerca di giungere ad un accordo rispetto ai rapporti con Bisanzio. Liutprando da Cremona nel 968 è ambasciatore di Ottone a Costantinopoli, e chiede all’imperatore Niceforo Foca, singolare figura di guerriero asceta, sostenitore dell’aristocrazia fondiara e dell’espansione bizantina in Asia, la mano di una principessa della dinastia porfirogenita per l’erede di Ottone, con in dote i possessi bizantini del meridione. La richiesta, di cui la Legatione constantinopolitiana di Liutprando fornisce un prezioso quanto dubbio documento, viene sdegnosamente negata.



ciampino
IV  Concorso Nazionale  “Hyperion”
L’Associazione Culturale Chorus Line Club di Ciampino, con il patrocinio del Comune di Ciampino, della Provincia di Roma, della Regione Lazio, della Associazione Italiana Professionisti Spettacolo & Cultura, e in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia, la ProLoco di Ciampino e il Centro Culturale Comunale per le Arti applicate e il Territorio Casale dei Monaci, indice ed organizza la IV edizione del Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale “Hyperion” – “Premio Speciale Lorenzo Bernabai” e la II edizione del Concorso Internazionale di Musica da Camera “Hyperion”, che si svolgeranno dal 29 maggio all’8 giugno 2004 a Ciampino.
Il Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale “Hyperion” si svolgerà a Ciampino, presso il Casale dei Monaci in Via Superga, dal 29 maggio al 5 giugno 2004 ed è aperto a tutti i giovani musicisti di ambo i sessi residenti in Italia.
Il Concorso è articolato in quattro sezioni: Sez. I Pianoforte;  Sez. II Pianoforte a 4 mani; Sez. III Archi solisti (violino, viola, violoncello, contrabbasso); Sez. IV Canto.
Le domande di iscrizione dovranno essere inviate entro e non oltre il 2 maggio 2004 all’indirizzo dell’Associazione organizzatrice.
Il Premio Speciale “Lorenzo Bernabai”, consistente in una targa d’argento offerta dal M° Grazia Barbanera Bernabai ed una borsa di studio, sarà assegnato al concorrente violinista della sezione III che avrà dimostrato maggiore sensibilità musicale.
I concorrenti che avranno diritto ai premi, che consistono in borse di studio, saranno tenuti a ritirarli durante la serata di premiazione e concerto dei vincitori che si terrà la sera del 9 giugno 2004, ore 21.00  presso la Sala Convegni del Comune di Ciampino (Viale del Lavoro, 59).
Il Concorso Internazionale di Musica da Camera “Hyperion” si svolgerà a Ciampino, presso il Casale dei Monaci in Via Superga, dal 6 giugno all’8 giugno 2004 ed è aperto a tutti i musicisti di ambo i sessi, di qualsiasi nazionalità, senza limiti di età.  Il Concorso è aperto a qualsiasi formazione cameristica dal duo al quintetto con o senza pianoforte.
Le domande di iscrizione dovranno essere inviate entro e non oltre il 2 maggio 2004 all’indirizzo dell’Associazione organizzatrice.
Per informazioni: Ass. Cult. Chorus Line Club Via di Morena, 93 - 00043 Ciampino
tel. 06.79 14 727 -  338. 71 79 813 - 338. 91 65 971- 333. 44 39 416 -  348. 33 30 854  - info@choruslineclub.it  -  www.choruslineclub.it    

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