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Sommario anno XIII numero 3 - marzo 2004

 ARTE

Caravaggio attraverso la storia a cavallo fra il 1500 e il 1600
(di Silvia Coletti)
La vita. Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, nasce intorno al 1571. Dopo essere rimasto orfano di padre, nel 1584 si trasferisce a Ragazzo con cesto di fruttaMilano dal fratello, dove fu allievo del manierista Simone Peterzano. Verso il 1591 abbandona Milano e si trasferisce a Roma in cerca di fortuna presso Clemente VIII. All’inizio la sua vita a Roma  è caratterizzata da un periodo di stenti, che lo vede apprendista prima presso un pittore siciliano e poi presso il pittore Antiveduto della Grammatica. Dopo aver trascorso un lungo periodo ricoverato all’ospedale della Consolazione, a causa di una malattia, uscito inizia a lavorare per il Cavalier d’Arpino. È in questo periodo che inizia ad applicarsi nella pittura di fiori e frutti: Cesto di frutta (1596 – olio su tela . Milano, pinacoteca Ambrosiana). In seguito fa un sodalizio con Prospero Orsi, pittore di grottesco ed è a questo periodo che risalgono le prime opere importanti tra cui il Ragazzo con cesto di frutta (1594 – olio su tela – Roma, Galleria Borghese).
Caravaggio inizia a dilettarsi anche a ritrarre se stesso stando seduto di fronte ad uno specchio. Continua a vivere di stenti e non riesce a dar via per qualche denaro i suoi quadretti. Tuttavia proprio grazie ad una di queste occasioni di vendita viene conosciuto dal Cardinal Del Monte, che lo prende in casa e diviene suo protettore. È così che Caravaggio inizia a conoscere le famiglie patrizie più in vista fra cui i Crescenzi e i Mattei. Se fino a questo momento Caravaggio si è dedicato alla pittura realista, con il ciclo della cappella Contarelli a S. Luigi dei Francesi, affronta la pittura di carattere religioso. La sua pittura però continua ad evidenziare l’aspetto realista della storia e degli avvenimenti. Fondamentale è l’illuminazione che trapassa la scena ed il dipinto a partire da un’unica sorgente di luce: la Conversione di S. Paolo (1600 – olio su tela – Roma, S. Maria del Popolo).
Nel frattempo, il pittore inizia a condurre una vita sregolata, incline al duello. In una di queste risse, ferisce un sergente di Castel dell’Angelo  e viene incarcerato. Uscito di carcere, fa un viaggio nelle Marche (1604). Continua a dipingere quadri religiosi. In particolar modo il soggetto a cui si dedica maggiormente in questo periodo è la figura della Madonna (la Madonna di Loreto). Purtroppo, la sua vita sregolata lo porta a fuggire definitivamente da Roma e a iniziare un lungo peregrinare per la penisola italiana fino alla sua morte. Nella sua tappa a Roma dipinge: le Sette opere della misericordia, Davide e Golia e la Madonna del Rosario. Verso la fine del 1608 si reca a Malta dove si dedica alla pittura della Decollazione del Battista. Entra in seguito a far parte dei Cavalieri di Malta, ma cade di nuovo in disgrazia, perché si viene a sapere il motivo della sua fuga da Roma. Il Caravaggio viene incarcerato nelle segrete del Forte Sant’Angelo, ma riesce a fuggire nel 1608 e si reca a Siracusa. Ancora non sicuro di sfuggire alle rappresaglie dei Cavalieri di Malta, fugge a Messina. È qui che dipinge la Resurrezione di Lazzaro. In attesa di tornare a Roma, si reca a Napoli dove il lavoro non gli manca. Nel 1610 parte verso Roma, ma viene arrestato da un presidio spagnolo che lo aveva scambiato per qualcun altro. Dopo alcuni giorni viene scarcerato, ma colpito da febbre maligna, muore abbandonato a se stesso sulle spiagge di Porto Ercole il 18 luglio del 1610.
La formazione artistica. Vissuto per il primo periodo della sua vita a Milano, Caravaggio conosce il realismo lombardo, caratterizzato dalla volontà di raffigurare le cose come sono, senza ricorso ad allegorie figurative ed eccessive minuzie nel dipingere i particolari. Egli si dedica in particolar modo allo studio dei grandi pittori: Tiziano, Raffaello e Tintoretto. Per questo motivo  non si può dire che il Caravaggio abbia avuto un maestro per eccellenza, ma la sua formazione artistica segue quella dell’autodidatta. Non influenzato dal classicismo barocco della Roma papale, il Merisi basa la sua pittura sulla tecnica della storia e della verosimiglianza. La sua pittura non fu certo indifferente alla Roma classica che si rifaceva agli ideali di bellezza scontrandosi con il disordine, il caos, il dramma del reale caravaggesco. Pur avendo sviluppato uno stile pittorico tutto suo, non si può dire che il Caravaggio abbia fondato una scuola al suo seguito. Piuttosto si può dire che molti furono gli imitatori del suo stile natural-realistico: Filippo Paladini, Minniti, Ribera, Gentileschi. Fra le sue opere più significative ricordiamo: Bacco Borghese, un presunto autoritratto giovanile (1591 – Roma, Galleria Borghese), La buona ventura (1594 – Roma, Musei Capitolini), la Madonna di Loreto (1605 – Roma, Chiesa di Sant’Agostino), la Flagellazione di Cristo (1607 – Napoli, Museo di Capodimonte), San Francesco in meditazione (1609 – Roma, Palazzo Venezia da Carpineto, Chiesa di San Pietro).
La società del tempo. La Milano in cui si forma il Caravaggio è una città segnata dal programma di riforma della società cristiana Conversione di S. Paoloapplicata dal cardinale Borromeo secondo le riforme del Concilio. Nel 1576 scoppia la peste e sulla regione si abbatte in seguito una crisi economica, che fa aumentare i prezzi notevolmente con la conseguente chiusura di molte attività produttive. Nel 1590 il Caravaggio giunge  a Roma. La città è appena uscita dall’energico pontificato di papa Sisto V, che ha sterminato le bande dei briganti presenti nelle campagne romane, riordinato le finanze del paese con nuove tasse e assegnato gli affari di amministrazione pubblica a delle congregazioni. Intanto in Europa continua e si conclude la disfatta degli spagnoli con la sconfitta dell’Invincibile Armada. A Roma il XVII secolo inizia con il rogo dell’eretico Giordano Bruno in piazza di Campo dei Fiori. In Inghilterra si estingue con la morte di Elisabetta I la dinastia Tudor. Nel 1607 Caravaggio si reca a Napoli, città più popolata della penisola. Proprio in quell’anno, la città è in preda ad una forte carestia dovuta al debito pubblico. Inizia così la rivolta antispagnola dei napoletani, anche questa però sedata con la forza dall’assolutismo spagnolo e dal terrore dell’Inquisizione. Il Caravaggio pensa bene di trasferirsi a Malta, che ospita l’Ordine dei Cavalieri con il compito di ostacolare l’avanzata dei Turchi nel Mediterraneo. L’Ordine partecipa alla battaglia di Lepanto riuscendo ad ottenere la resa dell’assedio dei Turchi. Il susseguirsi di guerre di territorio e di religione porta alla spaventosa guerra dei Trent’anni (1618 –1648), in cui lo scontro fra protestanti e cattolici da’ vita ad un massacro che si concluderà con la vittoria degli stati più moderni e più sviluppati economicamente: la Francia, l’Olanda e la Prussia.
L’ambiente culturale. In coincidenza del periodo in cui il Caravaggio segue il maestro Peterzano, iniziando la sua vita da pittore, viene pubblicato il Trattato del Lomazzo, un compendio su tutta l’esperienza della pittura manierista. Mentre l’opera del papa Sisto V prende forma sotto l’architetto Domenico Fontana con il rifacimento dell’urbanistica romana, arriva a Roma uno dei massimi rivali del Caravaggio: Annibale Caracci. Anch’egli si dedica alla pittura storico-religiosa nella Galleria Farnese.  Entrambi si trovano a criticare l’eccessivo formalismo della pittura manierista, ma mentre il Caracci si dirige verso una pittura in cui fondamentale è l’immaginazione e il verosimile, al Caravaggio invece interessa una pittura che non eluda la realtà, che non esuli dal vero, da ciò che accade. Con la fine della decorazione di Palazzo Farnese, il gusto ufficiale della Roma barocca è quello del Caracci, che unisce il disegno romano alle tinte veneziane. Nel trascorrere di pochi anni giungono a Roma: Guido Reni, Domenichino, Albani, Badalocchio. Intanto Napoli all’inizio del XVII secolo diviene il centro di grandi sviluppi filosofici e scientifici da parte di teorici come  Telesio e Campanella. Nello stesso anno in cui Caravaggio giunge in Sicilia, un architetto lombardo prendendo spunto dal progetto urbanistico delle Quattro fontane a Roma, inizia la costruzione dei Quattro canti di città. Nel 1609 Galileo Galilei scopre, attraverso l’invenzione del cannocchiale, i satelliti Marte e Venere, da’ notizia delle sue scoperte che lo porteranno ad un lungo processo davanti al Tribunale del Sant’Uffizio.

 ARTE

Sommario anno XIII numero 3 - marzo 2004