Caravaggio attraverso la storia a cavallo fra il 1500 e il
1600
(di Silvia Coletti)
La vita. Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, nasce intorno al
1571. Dopo essere rimasto orfano di padre, nel 1584 si trasferisce a
Milano
dal fratello, dove fu allievo del manierista Simone Peterzano. Verso il
1591 abbandona Milano e si trasferisce a Roma in cerca di fortuna presso
Clemente VIII. All’inizio la sua vita a Roma è caratterizzata da un
periodo di stenti, che lo vede apprendista prima presso un pittore
siciliano e poi presso il pittore Antiveduto della Grammatica. Dopo aver
trascorso un lungo periodo ricoverato all’ospedale della Consolazione, a
causa di una malattia, uscito inizia a lavorare per il Cavalier d’Arpino.
È in questo periodo che inizia ad applicarsi nella pittura di fiori e
frutti: Cesto di frutta (1596 – olio su tela . Milano, pinacoteca
Ambrosiana). In seguito fa un sodalizio con Prospero Orsi, pittore di
grottesco ed è a questo periodo che risalgono le prime opere importanti
tra cui il Ragazzo con cesto di frutta (1594 – olio su tela – Roma,
Galleria Borghese).
Caravaggio inizia a dilettarsi anche a ritrarre se stesso stando seduto di
fronte ad uno specchio. Continua a vivere di stenti e non riesce a dar via
per qualche denaro i suoi quadretti. Tuttavia proprio grazie ad una di
queste occasioni di vendita viene conosciuto dal Cardinal Del Monte, che
lo prende in casa e diviene suo protettore. È così che Caravaggio inizia a
conoscere le famiglie patrizie più in vista fra cui i Crescenzi e i Mattei.
Se fino a questo momento Caravaggio si è dedicato alla pittura realista,
con il ciclo della cappella Contarelli a S. Luigi dei Francesi, affronta
la pittura di carattere religioso. La sua pittura però continua ad
evidenziare l’aspetto realista della storia e degli avvenimenti.
Fondamentale è l’illuminazione che trapassa la scena ed il dipinto a
partire da un’unica sorgente di luce: la Conversione di S. Paolo (1600 –
olio su tela – Roma, S. Maria del Popolo).
Nel frattempo, il pittore inizia a condurre una vita sregolata, incline al
duello. In una di queste risse, ferisce un sergente di Castel dell’Angelo
e viene incarcerato. Uscito di carcere, fa un viaggio nelle Marche (1604).
Continua a dipingere quadri religiosi. In particolar modo il soggetto a
cui si dedica maggiormente in questo periodo è la figura della Madonna (la
Madonna di Loreto). Purtroppo, la sua vita sregolata lo porta a fuggire
definitivamente da Roma e a iniziare un lungo peregrinare per la penisola
italiana fino alla sua morte. Nella sua tappa a Roma dipinge: le Sette
opere della misericordia, Davide e Golia e la Madonna del Rosario. Verso
la fine del 1608 si reca a Malta dove si dedica alla pittura della
Decollazione del Battista. Entra in seguito a far parte dei Cavalieri di
Malta, ma cade di nuovo in disgrazia, perché si viene a sapere il motivo
della sua fuga da Roma. Il Caravaggio viene incarcerato nelle segrete del
Forte Sant’Angelo, ma riesce a fuggire nel 1608 e si reca a Siracusa.
Ancora non sicuro di sfuggire alle rappresaglie dei Cavalieri di Malta,
fugge a Messina. È qui che dipinge la Resurrezione di Lazzaro. In attesa
di tornare a Roma, si reca a Napoli dove il lavoro non gli manca. Nel 1610
parte verso Roma, ma viene arrestato da un presidio spagnolo che lo aveva
scambiato per qualcun altro. Dopo alcuni giorni viene scarcerato, ma
colpito da febbre maligna, muore abbandonato a se stesso sulle spiagge di
Porto Ercole il 18 luglio del 1610.
La formazione artistica. Vissuto per il primo periodo della sua
vita a Milano, Caravaggio conosce il realismo lombardo, caratterizzato
dalla volontà di raffigurare le cose come sono, senza ricorso ad allegorie
figurative ed eccessive minuzie nel dipingere i particolari. Egli si
dedica in particolar modo allo studio dei grandi pittori: Tiziano,
Raffaello e Tintoretto. Per questo motivo non si può dire che il
Caravaggio abbia avuto un maestro per eccellenza, ma la sua formazione
artistica segue quella dell’autodidatta. Non influenzato dal classicismo
barocco della Roma papale, il Merisi basa la sua pittura sulla tecnica
della storia e della verosimiglianza. La sua pittura non fu certo
indifferente alla Roma classica che si rifaceva agli ideali di bellezza
scontrandosi con il disordine, il caos, il dramma del reale caravaggesco.
Pur avendo sviluppato uno stile pittorico tutto suo, non si può dire che
il Caravaggio abbia fondato una scuola al suo seguito. Piuttosto si può
dire che molti furono gli imitatori del suo stile natural-realistico:
Filippo Paladini, Minniti, Ribera, Gentileschi. Fra le sue opere più
significative ricordiamo: Bacco Borghese, un presunto autoritratto
giovanile (1591 – Roma, Galleria Borghese), La buona ventura (1594 – Roma,
Musei Capitolini), la Madonna di Loreto (1605 – Roma, Chiesa di Sant’Agostino),
la Flagellazione di Cristo (1607 – Napoli, Museo di Capodimonte), San
Francesco in meditazione (1609 – Roma, Palazzo Venezia da Carpineto,
Chiesa di San Pietro).
La società del tempo. La Milano in cui si forma il Caravaggio è una
città segnata dal programma di riforma della società cristiana
applicata
dal cardinale Borromeo secondo le riforme del Concilio. Nel 1576 scoppia
la peste e sulla regione si abbatte in seguito una crisi economica, che fa
aumentare i prezzi notevolmente con la conseguente chiusura di molte
attività produttive. Nel 1590 il Caravaggio giunge a Roma. La città è
appena uscita dall’energico pontificato di papa Sisto V, che ha sterminato
le bande dei briganti presenti nelle campagne romane, riordinato le
finanze del paese con nuove tasse e assegnato gli affari di
amministrazione pubblica a delle congregazioni. Intanto in Europa continua
e si conclude la disfatta degli spagnoli con la sconfitta dell’Invincibile
Armada. A Roma il XVII secolo inizia con il rogo dell’eretico Giordano
Bruno in piazza di Campo dei Fiori. In Inghilterra si estingue con la
morte di Elisabetta I la dinastia Tudor. Nel 1607 Caravaggio si reca a
Napoli, città più popolata della penisola. Proprio in quell’anno, la città
è in preda ad una forte carestia dovuta al debito pubblico. Inizia così la
rivolta antispagnola dei napoletani, anche questa però sedata con la forza
dall’assolutismo spagnolo e dal terrore dell’Inquisizione. Il Caravaggio
pensa bene di trasferirsi a Malta, che ospita l’Ordine dei Cavalieri con
il compito di ostacolare l’avanzata dei Turchi nel Mediterraneo. L’Ordine
partecipa alla battaglia di Lepanto riuscendo ad ottenere la resa
dell’assedio dei Turchi. Il susseguirsi di guerre di territorio e di
religione porta alla spaventosa guerra dei Trent’anni (1618 –1648), in cui
lo scontro fra protestanti e cattolici da’ vita ad un massacro che si
concluderà con la vittoria degli stati più moderni e più sviluppati
economicamente: la Francia, l’Olanda e la Prussia.
L’ambiente culturale. In coincidenza del periodo in cui il
Caravaggio segue il maestro Peterzano, iniziando la sua vita da pittore,
viene pubblicato il Trattato del Lomazzo, un compendio su tutta
l’esperienza della pittura manierista. Mentre l’opera del papa Sisto V
prende forma sotto l’architetto Domenico Fontana con il rifacimento
dell’urbanistica romana, arriva a Roma uno dei massimi rivali del
Caravaggio: Annibale Caracci. Anch’egli si dedica alla pittura
storico-religiosa nella Galleria Farnese. Entrambi si trovano a criticare
l’eccessivo formalismo della pittura manierista, ma mentre il Caracci si
dirige verso una pittura in cui fondamentale è l’immaginazione e il
verosimile, al Caravaggio invece interessa una pittura che non eluda la
realtà, che non esuli dal vero, da ciò che accade. Con la fine della
decorazione di Palazzo Farnese, il gusto ufficiale della Roma barocca è
quello del Caracci, che unisce il disegno romano alle tinte veneziane. Nel
trascorrere di pochi anni giungono a Roma: Guido Reni, Domenichino,
Albani, Badalocchio. Intanto Napoli all’inizio del XVII secolo diviene il
centro di grandi sviluppi filosofici e scientifici da parte di teorici
come Telesio e Campanella. Nello stesso anno in cui Caravaggio giunge in
Sicilia, un architetto lombardo prendendo spunto dal progetto urbanistico
delle Quattro fontane a Roma, inizia la costruzione dei Quattro canti di
città. Nel 1609 Galileo Galilei scopre, attraverso l’invenzione del
cannocchiale, i satelliti Marte e Venere, da’ notizia delle sue scoperte
che lo porteranno ad un lungo processo davanti al Tribunale del
Sant’Uffizio. |