Base di
lancio di Alcantara
(Giovanna Ardesi) - L’Istituto nazionale delle ricerche spaziali,
nello stato di S.Paolo do Brasil, è l’unico centro del Sud America in
grado di costruire satelliti artificiali e di trasmettere milioni di
informazioni. Già da alcuni anni, il Brasile e la Cina collaborano nella
costruzione e nel lancio di satelliti artificiali e nella vendita mondiale
di immagini della Terra riprese dallo spazio. Inoltre, nell’ottobre
scorso, il Brasile ha firmato un accordo di collaborazione in materia
spaziale con l’Ucraina, erede dell’Unione Sovietica di tutta la tecnologia
dei lanci. Così in base agli accordi presi con il Brasile, l’Ucraina potrà
sfruttare la base di lancio di Alcantara per mandare in orbita un suo
potente vettore (il Ciclone 4), capace di trasportare nello spazio carichi
di oltre una tonnellata. In cambio Kiev fornirà al Brasile la consulenza
necessaria per costruire un proprio grande vettore. È già previsto un
investimento di 160 milioni di dollari. Un accordo, questo, che darebbe
fastidio, oltre agli americani, anche ai francesi, che hanno una rampa di
lancio a Kourou, nella Guyana francese, a poca distanza da quella di
Alcantara.
Le due basi spaziali, quella brasiliana e quella francese, si trovano in
prossimità della linea equatoriale, dove la velocità terrestre è maggiore,
motivo per cui le due basi di lancio hanno un potenziale commerciale molto
grande per il risparmio di combustibile. In verità, l’orbita equatoriale
sarebbe, al contrario, un mercato che interesserebbe a pochi Paesi, in
quanto quelli sorvolati, essendo poveri, non sono interessati a comprare
immagini. Ora il presidente Lula, pressato da una grave crisi interna, fa
affidamento proprio sul programma spaziale per aumentare la produzione e
l’occupazione.
È, pertanto, necessario per il Brasile avere l’indipendenza spaziale dagli
USA. La conseguente sospensione del patto con gli Stati Uniti per
l’utilizzo della base, firmato in precedenza dal vecchio governo Cardoso,
ha irritato non poco il governo Bush. Un patto in base al quale il Brasile
avrebbe dovuto cedere il Centro agli Stati Uniti, in cambio di un affitto
annuo di 14 milioni di dollari, cifra che il governo di Lula non avrebbe
dovuto investire in ricerca spaziale.
Una scelta, quella del presidente brasiliano, lungimirante dato il fatto
che la dipendenza dagli USA nel campo spaziale si sarebbe tradotta in
dipendenza economico-politica.
Lula ha il merito, comunque, di aver stornato i fondi già destinati alla
costruzione di costosissimi aerei militari (da combattimento) alla lotta
contro la fame: una decisione coraggiosa nei confronti dell’apparato
militare!
Tuttavia il Brasile è rimasto un grosso e ambizioso produttore ed
esportatore di armi, soprattutto veicoli blindati quale il VTT (Veicolo
Trasporto Truppe “Pirana”) prodotto dalla “Engesa”. |