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Sommario anno XIII numero 3 - marzo 2004

 COSTUME

Base di lancio di Alcantara
(Giovanna Ardesi) - L’Istituto nazionale delle ricerche spaziali, nello stato di S.Paolo do Brasil, è l’unico centro del Sud America in grado di costruire satelliti artificiali e di trasmettere milioni di informazioni. Già da alcuni anni, il Brasile e la Cina collaborano nella costruzione e nel lancio di satelliti artificiali e nella vendita mondiale di immagini della Terra riprese dallo spazio. Inoltre, nell’ottobre scorso, il Brasile ha firmato un accordo di collaborazione in materia spaziale con l’Ucraina, erede dell’Unione Sovietica di tutta la tecnologia dei lanci. Così in base agli accordi presi con il Brasile, l’Ucraina potrà sfruttare la base di lancio di Alcantara per mandare in orbita un suo potente vettore (il Ciclone 4), capace di trasportare nello spazio carichi di oltre una tonnellata. In cambio Kiev fornirà al Brasile la consulenza necessaria per costruire un proprio grande vettore. È già previsto un investimento di 160 milioni di dollari. Un accordo, questo, che darebbe fastidio, oltre agli americani, anche ai francesi, che hanno una rampa di lancio a Kourou, nella Guyana francese, a poca distanza da quella di Alcantara.
Le due basi spaziali, quella brasiliana e quella francese, si trovano in prossimità della linea equatoriale, dove la velocità terrestre è maggiore, motivo per cui le due basi di lancio hanno un potenziale commerciale molto grande per il risparmio di combustibile. In verità, l’orbita equatoriale sarebbe, al contrario, un mercato che interesserebbe a pochi Paesi, in quanto quelli sorvolati, essendo poveri, non sono interessati a comprare immagini. Ora il presidente Lula, pressato da una grave crisi interna, fa affidamento proprio sul programma spaziale per aumentare la produzione e l’occupazione.
È, pertanto, necessario per il Brasile avere l’indipendenza spaziale dagli USA. La conseguente sospensione del patto con gli Stati Uniti per l’utilizzo della base, firmato in precedenza dal vecchio governo Cardoso, ha irritato non poco il governo Bush. Un patto in base al quale il Brasile avrebbe dovuto cedere il Centro agli Stati Uniti, in cambio di un affitto annuo di 14 milioni di dollari, cifra che il governo di Lula non avrebbe dovuto investire in ricerca spaziale.
Una scelta, quella del presidente brasiliano, lungimirante dato il fatto che la dipendenza dagli USA nel campo spaziale si sarebbe tradotta in dipendenza economico-politica.
Lula ha il merito, comunque, di aver stornato i fondi già destinati alla costruzione di costosissimi aerei militari (da combattimento) alla lotta contro la fame: una decisione coraggiosa nei confronti dell’apparato militare!
Tuttavia il Brasile è rimasto un grosso e ambizioso produttore ed esportatore di armi, soprattutto veicoli blindati quale il VTT (Veicolo Trasporto Truppe “Pirana”) prodotto dalla “Engesa”.

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Sommario anno XIII numero 3 - marzo 2004