grottaferrata
Sangiuliano e “il tempo della finzione”
(Eliana Rossi) - L’incontro con l’autore Sangiuliano, che ha
presentato il suo ultimo libro “Il tempo della finzione. Modi e orizzonti
della
creatività”, promosso dall’Università Popolare del Tuscolano (UPT) in
collaborazione con la UniCredit Xelion Banca, si è tenuto lunedì 15 marzo,
presso la sala conferenze del suddetto istituto di credito, sito in
Grottaferrata, via Gregorio di Tuscolo, 23. Relatori: Franco Campegiani,
poeta e critico d’arte e Ferdinando Stirati, Preside del Liceo
Scientifico di Grottaferrata. Nel discorso d’apertura, il Dr. Marco
Onofrio, Presidente dell’UPT, ha accennato ad un breve profilo
dell’autore, definendolo un artista polivalente in quanto poeta,
scrittore, critico d’arte, del quale hanno scritto numerosi esponenti
della letteratura italiana. “L’opera che viene presentata questa sera -
chiosa il Presidente dell’UPT - è risultata vincitrice del 1° Premio
Internazionale di Cultura “Città di Marino”, indetto dalla Banca di
Credito Cooperativo “San Barnaba” di Marino (BCC), con il patrocinio del
Comune di Marino, del Rotary Club “Albalonga” e della Società “Dante
Alighieri”; si tratta di un saggio sulla creatività, tema già affrontato
da Campegiani, un’opera di profondità straordinaria”.
Nel suo intervento Ferdinando Stirati si è profuso in ricordi
autobiografici, risalendo verso la prima metà degli anni ’50 quando su
tutti aleggiava il mito americano, il boogi woogi, la coca cola, la
scoperta degli scrittori statunitensi, Hemingway, Fitzgerald, Faulkner e
la scoperta del cinema americano.
“Questi fatti - spiega Stirati - venivano interpretati come il segno della
rinascita e di un passato che era impossibile condividere. Verso la fine
degli anni ‘50 parlando del festival di San Remo, nacque un dibattito tra
me e Sangiuliano a proposito delle canzoni di Villa, lui era conservatore
di certi ritmi e sonorità, mentre il mio giudizio era drastico. Poi ci
siamo persi di vista e ritrovati solo verso la metà degli anni ’80. Nel
frattempo, aveva assunto lo pseudonimo di Sangiuliano, avevo letto i suoi
libri, senza rendermi conto che si trattasse del mio amico. Sono onorato
delle scelte di vita che abbiamo fatto, entrambi abbiamo lasciato Roma,
per esservi ritornati solo dopo essere andati nel deserto. Intanto
Sangiuliano aveva comprato una casa ad Aprilia, completamente deserta e
ciò è avvenuto in seguito ad un’esperienza fatta in Brasile, dopo essere
stato in contatto con esponenti della letteratura brasiliana. Inizia la
sua ricerca per la natura, nascono “L’Erbario” e il “Bestiario”, anche la
scoperta della filosofia di Heidegger dà una nuova dimensione alla natura,
ma il supporto importante per la sua attività letteraria è la musica, che
ha accompagnato da sempre la sua vita. E da buon chitarrista è nato
l’incontro con la canzone romana da cui sono scaturite opere quali
“Serpente a sonetti” (1988); “Quando Roma cantava. Forma e vicenda della
canzone romana” (1986); “Il mito America. Hollywood e Fitzgerald” (1983)
in cui si crea un parallellismo tra jazz americano anni 1920-30 e quello
di Fitzgerald. Per citare Fromm - continua Stirati - Sangiuliano ha
preferito sempre l’essere all’avere e chi lo conosce nel profondo sa
quanto sia difficile rimanere fermi su una tale decisione, assunta come
modello di vita. Questa sua Weltanshauung è stata una scelta indirizzata
verso la fitosofia, la sapienza della natura, che gli ha consentito di
trasformare il suo giardino in un Eden, dando luogo alla creazione degli
Horti Sangiulianei, un paradiso aperto solo a chi sia in possesso di un
merito. “Il tempo della finzione” va letto come una vera e propria
autobiografia, un libro nel quale l’autore presenta se stesso con una
scrittura sempre perfetta. Nelle ultime pagine egli individua gli elementi
fondamentali per una prospettiva seria della vita, indicandoci alcuni
valori a cui ispirarci per avere qualche virtù nel futuro: convivialità,
tolleranza e amicizia”. Per Campegiani l’opera è “un’indagine sui
linguaggi e sui limiti della comunicazione, calata nella realtà odierna.
Il pensiero sembra appiattarsi su feticci tecnologici della realtà. Quello
in cui viviamo è il tempo della simulazione che sia mai stata posta dalla
società e Sangiuliano s’interroga sull’autenticità dell’uomo e sulla sua
impossibilità di farsi vero. E si richiama allo psicanalista, per
spiegare la parola “ricreazione”, che è gioco, inteso come conoscenza del
mondo e non come momento ludico. Questo tipo di gioco costruttivo sembra
oggi impossibile da trovare nella nostra società, che crea solo artifici e
di conseguenza si trova nell’impossibilità di evolversi. Siamo di fronte
ad un artificio linguistico e ne “Il tempo della finzione”, Sangiuliano,
pur esprimendo una condanna verso la società, tenta vie correttive,
l’alienazione in cui viviamo sta nelle deviazioni del linguaggio, si
tratta di trovare delle modalità differenti del comunicare. La poesia di
Sangiuliano è stanziale, intendendo la vocazione dell’uomo per il mondo
oggettivo e non è prigioniera di se stessa, ma è come se fosse scritta con
le cose con cui il poeta vive quotidianamente”.
rocca di papa
Movimento politico per l’unità
(Gianfranco Botti) -
Il Movimento politico per l’unità è una rete mondiale che raccoglie
l’impegno politico di coloro che, a tutte le latitudini, di ogni tendenza
politica, hanno fatto propria l’idea di comporre in unità la famiglia
umana.
È nato il 2 maggio 1996 a Napoli, ed oggi, diffuso in varie latitudini,
raccoglie politici di moltissimi paesi. Si ispira al carisma dell’unità di
Chiara Lubich, alla spiritualità collettiva che ne è nata e alla
elaborazione culturale che si va delineando. Esprime un modo nuovo di
essere, oggi, dentro la politica: essere prima per l’uomo e per i suoi
valori profondi e, poi, per la propria parte politica; al tempo stesso
rinsaldare l’unità fra gli impegnati in politica, pur rimanendo fedeli
alle proprie scelte di campo, al fine di aiutarsi a prendere posizioni
comuni e lavorare, forti di questa coesione, per il bene comune.
Ne rappresentano i soggetti principali, in rapporto reciproco, politici
impegnati nelle istituzioni, nei partiti e nei centri culturali,
funzionari, studiosi e studenti di scienze politiche, cittadini, che
riconoscono nella fraternità universale il fine, il contenuto e il metodo
specifico del proprio impegno.
Il 18 marzo scorso, il Movimento ha tenuto una sessione di lavoro a Rocca
di Papa, durante la quale è risaltato che: “è lo spirito comunitario che
caratterizza la società politica, e bisogna sempre rientrare in esso,
recuperare il punto di vista dell’unità, per interpretare rettamente ciò
che è astato costruito, e per conseguire, decisione per decisione, quel
bene comune che rafforza l’unità della comunità”.
Rispetto alle persone impegnate in politica, si è detto che: ci sono due
tipi di politici: quelli che fanno grande il partito, e quelli che sono
fatti grandi dal partito. I secondi sono appagati dalla loro collocazione
parziale e dalla briciola di potere che detengono, e così facendo si
rappresentano in modo avido e gretto, immiserendo anche il loro partito!
Nella seduta, degno di nota l’intervento di Ugo Onorati, eletto sindaco di
Marino provenendo dalla cultura del sociale, estraneo alla politica. Che
assorbita l’anomalia, prima del pensabile gli ha presentato il conto per
riappropriarsi del primato e dei privilegi alla politica cedevolmente
consegnati per tradizione.
“È mio intendimento - ha detto Onorati - rapportarmi direttamente e
sistematicamente alla popolazione, in quanto un’informazione
politico-amministrativa tempestiva e aggiornata, permette di sentirsi
partecipe e di poter dire la propria alla gente. Gente, non intesa in
senso qualunquistico, ma nella valenza sociologica più pregnante: gente
come persone, come ciascuno e tutti. Tutti devono sentirsi cointeressati
con me, non dissociati, nello sforzo che sto vivendo con Marino, per i
marinesi”.
xi comunità montana
Fondi per la
ristrutturazione di immobili
(Laura
Frangini) -
Migliorarne la vivibilità e l’appetibilità turistica dei nostri centri
storici: questo è il fine del bando emesso dalla Comunità Montana, per
finanziare interventi di ristrutturazione di edifici pubblici e privati
nell’area dei Castelli Romani e Prenestini. L’iniziativa, che si rivolge
tanto ai privati cittadini che alle amministrazioni locali, interessa i
tredici comuni del comprensorio montano: Cave, Colonna, Gallicano,
Genazzano, Grottaferrata, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Palestrina,
Rocca Priora, Rocca di Papa, S. Cesareo e Zagarolo. “ L’azione non è
nuova nel nostro territorio - afferma Mauro Vallerotonda, assessore allo
Sviluppo della Comunità Montana - già due anni fa l’abbiamo sperimentata
con grande successo, recuperando oltre 35 edifici nell’area, alcuni dei
quali di grande pregio storico e architettonico” . Gli immobili che
possono beneficiare dell’agevolazione a fondo perduto dell’ente montano,
devono essere ubicati esclusivamente nelle aree del centro storico. La
misura del finanziamento è calcolata in percentuale del 35% sulle spese
ammissibili per la ristrutturazione, per un importo massimo erogabile di
25mila euro per ciascun progetto. Le spese ammesse al contributo di
ristrutturazione possono riguardare tanto le opere di intonaco e
tinteggiatura esterna dell’edificio, quanto la sostituzione di gronde,
discendenti, balconate, vetrine, insegne e altri interventi similari. La
documentazione da presentare entro il prossimo 3 maggio alla Comunità
Montana, deve essere completa di modulo di domanda, schede tecniche dei
lavori e allegati.
L’agenzia di Sviluppo dell’ente Montano è a disposizione per informazioni
ogni martedì e giovedì, dalle 10.00 alle 17.00, presso gli uffici
dell’ente a Rocca Priora, via della Pineta 117 - telefono 06947.08.20.
Testo del bando e modulistica, sono scaricabili anche dal sito internet
www.xicomunitamontana.lazio.it, dalla sezione Bandi e modulistica del
menù. |