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Sommario anno XIII numero 4 - aprile 2004

 FILOSOFIA DELLA MENTE

Un’ipotesi di educazione alla conoscenza 2.
(Silvia Coletti) - Come avviene la formazione? La formazione evolve e si sviluppa a partire dal basso, ossia educando i sensi intellettivi dell’alunno: la memoria, l’immaginazione, l’intelletto, la volontà. In quale modo? Essi vengono addestrati esercitandoli all’azione che è conforme ad ogni singolo individuo. L’esercizio che in un primo momento può essere uguale per tutti (standard), in seguito in base alle lacune evidenziate o all’interesse maggiore dimostrato dall’alunno può essere modificato e accomodato all’esigenze del momento. In questo sta la capacità e abilità dell’insegnante: individuare e riorganizzare un lavoro precedentemente impostato. Come si addestra all’apprendimento un alunno? Partendo dalla capacità dell’insegnante di porgersi in un certo modo. Anche la vista e l’udito si devono applicare e sono soggetti ad esercizio. Esprimersi in modo chiaro, con una modificazione del timbro e del tono della voce, ponendo l’accento sulle parole o sui concetti fondamentali di un determinato argomento, aiuta l’alunno nell’apprendimento (preselezione di un’informazione).
Insegnare è un’arte formativa.  Non basta conoscere, bisogna amare ciò che si conosce e farne un abito. Insegnare è educare alla conoscenza in modo terapeutico: allenare la mente nell’insieme delle sue capacità a saper acquisire informazioni. La posizione non sempre statica, ma anche dinamica dell’insegnante durante la lezione apporta alla classe un senso di coinvolgimento e un’attenzione maggiore. All’esercizio deve in un secondo tempo subentrare la formazione.
Formare un alunno significa, e qui sta il fulcro della questione in merito, farlo concrescere con ciò che è già preesistente per sua natura e struttura individuale, rispettando nei limiti i suoi tempi di apprendimento e sviluppando le capacità e le inclinazioni proprie della sua singolarità. Tale attività svolta dall’insegnante e rivolta all’alunno consente  a questo ultimo di esprimersi, di fare e di realizzare una parte essenziale della sua personalità, attraverso l’addestramento delle corrispettive doti pratiche e creative, mirando affinché queste ultime si possano tradurre in abilità concrete.
È ovvio, ma va comunque sottolineato, che ogni forma di educazione o formazione è anche auto-educarsi o formarsi, ossia il processo di crescita e di formazione è valido per tutti e ciò accomuna insegnanti e alunni. Insegnare, in questo caso, non è un’attività basata su una libera iniziativa, ma è una con crescita. È anche per questo motivo che i materiali dimostrativi e di studio necessari alla crescita siano accessibili a tutti.
Diverse sono le conoscenze e differenti sono gli approcci sull’oggetto  e del soggetto. Elemento comune è la conoscenza e la possibilità di acquisire una muova nozione, attraverso la memoria che viene allenata quando la si esercita a memorizzare ciò che ha compreso e nella ripetizione; l’intelletto con il ragionamento e di più con il discernimento. L’alunno si addestra, si educa dall’incontro di questi elementi con la volontà nello scegliere, nel decidere, nel sapersi dominare, nell’essere costante.
Importante nella formazione è ancor di più la validità e la chiarezza dell’esposizione di concetti e di argomenti, che deve possedere l’insegnante. In questo modo si potranno sviluppare ed esporre anche giudizi veri e opinioni chiare. La conoscenza umana è valida infatti se conforme e non confonde come sono le cose. È importante sapere che la scuola è un luogo che educa: uno spazio nel quale le energie individuali e sociali degli alunni, adeguatamente seguiti e corretti dagli insegnanti, possono svilupparsi, formarsi ed esprimersi al meglio. Insegnare ed imparare l’onestà intellettuale delle idee significa sviluppare una forma mentis che si esprime anche in un’azione sociale tesa al bene comune.

 FILOSOFIA DELLA MENTE

Sommario anno XIII numero 4 - aprile 2004