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Sommario anno XIII numero 4 - aprile 2004

 ARTE

Manet     (di Silvia Coletti)
La vita. Edouard Manet nasce nel 1832 a Parigi. Figlio di un dipendente del Ministero della Giustizia, riceve un’educazione tradizionale e religiosa. Dopo aver frequentato per una diecina di anni alcuni collegi come semiconvittore, Manet decide di iscriversi ad un corso di pittura dove conosce Proust. Questi stringeranno in seguito una grande amicizia fino alla morte. Terminati gli studi nel 1848, Edouard decide, contrariamente alle aspettative del padre che lo voleva giurista, di intraprendere la carriera della marina militare. Nello stesso anno si imbarca per l’America, ma la sua passione per la pittura lo accompagnerà per tutto il viaggio. Al suo ritorno, Manet ha con sé dei quaderni pieni di disegni e di fronte ad una carriera non riuscita, il padre accetta le inclinazioni artistiche del figlio, che nel 1850 decide di studiare la tecnica del pittore di quadri storici: Couture. Da lui apprende l’importanza delle sfumature di colore, i toni espressivi e l’importanza del colore. Manet inizia a frequentare assiduamente i musei italiani. Si dirige agli Uffizi e poi al Louvre, dove mostra grande interesse per le pitture spagnole, in particolar modo per il Velazquez. A differenza del suo primo maestro, Manet sceglie come soggetti dei suoi quadri il mondo dei poveri, delle compagnie girovaghe degli artisti. All’enfasi e alla maestosità arrogante dei quadri storici del Couture, sostituisce la semplicità e la crudezza del realismo dei suoi personaggi. Colpito drammaticamente dal suicidio del suo modello Alexandre, per il quale dipinge il Ragazzo con le ciliegie. Dal 1861 conosce i primi successi. Infatti il Salon accetta il Chitarrista spagnolo, quadro di colori e di forme, significativo del passaggio della pittura da narrazione a linguaggio autonomo. Nel 1862 trasferisce il suo studio e incontra Victorine Meurent che sarà la modella di alcune delle sue opere più famose tra cui Olympia. Nello stesso anno dipinge Lola di Valenza. La soppressione dell’eloquenza e della retorica, la tecnica coloristica, che abolisce il passaggio chiaroscurale, la luce diffusa e non diretta, ma soprattutto la scelta del soggetto reale né mitologico né storico incontrano l’ostilità del pubblico e della critica ufficiale. Manet crea la pittura moderna: realismo della visione e della rappresentazione. Nel 1867 Manet viene escluso dalla sezione artistica dell’Esposizione Universale e la giuria del Salon rifiuta il Piffero e l’Attore tragico. Nel frattempo scompare dai quadri di Manet la tragedia, mentre rimane l’indifferenza per il soggetto e l’eleganza della stesura dei colori. Nel 1871, in seguito agli avvenimenti politici, Manet lascia Parigi per raggiungere la famiglia. Manet viene incluso nel manifesto del comitato provvisorio degli artisti aderenti alla Comune. Dopo i quadri scuri e violenti del 1870-1871, Manet ritrova nel 1873 i colori chiari r le composizioni distese. Nel settembre 1875 dopo un viaggio a Venezia, la sua pittura si modifica nella composizione dei colori e della luce: Il Canal grande a Venezia. Nel 1879 propone al prefetto della Senna e al presidente del Consiglio Municipale di affrescare il nuovo Municipio con una serie di composizioni rappresentanti il ventre di Parigi, cioè le zone popolari, ma non riceve risposta. Alla fine del 1879 inizia ad accusare i primi sintomi dell’atassia, malattia che lo porterà alla morte. Le sue condizioni si aggravano per la malattia e le forze diminuiscono: Manet utilizza sempre di più l’acquarello e i pastelli. Dopo aver subito l’amputazione della gamba destra, attaccata da cancrena, muore alla fine di aprile del 1883.
La formazione artistica. Delacroix rappresenta l’aspetto emotivo del Romanticismo francese e vede nell’immaginazione la sola forza creatrice capace di superare il passato. Anche con Rousseau c’è il rifiuto delle convenzioni per un atteggiamento ancora più romantico, legato alla natura, come modello di una società ideale. Il sentimento espresso dai pittori nasce dall’esperienza diretta con la natura e filtra attraverso la sensibilità e l’emozione. Il disegno è il mezzo per ricercare il bello ideale nella relazione tra le cose. Il realismo di Courbet esprime la pura e semplice costatazione del vero attraverso la natura. Nel 1857 Baudelaire scrive I fiori del male; il poeta a differenza di Delacroix sente il fascino misterioso della città. Manet, amico di Baudelaire è assiduo frequentatore dei caffè e dei ritrovi eleganti. Per la maggior parte Baudelaire apprezza dei quadri di Manet quelli ispirati alle compagnie spagnole di girovaghi. Influenzato dall’opera e dalla figura di Baudelaire, Manet riesce a liberarsi dell’accademismo di Couture. Insieme a Zola, Astuc, critico d’arte, è il difensore delle opere di Manet, in quel periodo oggetto della violenta indignazione del pubblico. Nel 1873 Manet conosce Mallarmè, che nel 1875 traduce Il corvo di Poe e lo dedica a Manet. Nel 1887, Manet prossimo alla fine, organizza serate musicali. Fra gli assidui frequentatori c’è Proust che, diventato ministro delle Belle Arti, dopo la morte di Manet scriverà la sua biografia.
La società del tempo. Dopo i moti del 1830 in Francia le forze vittoriose pongono sul trono Luigi Filippo d’Orleans. La scintilla della rivoluzione del ’30 si propaga in tutta Europa, ma alle insurrezioni segue ovunque repressione continua. Dopo un periodo di crisi economica, a Parigi cade la monarchia e viene proclamata la repubblica. Le elezioni del 10 dicembre 1848 vedono Luigi Bonaparte presidente. Dopo la vittoria riportata dagli Austriaci in Italia con la I guerra d’indipendenza, viene eletta una Costituente Romana, che proclama l’avvento della Repubblica Romana. Nel 1851, in Francia, Bonaparte attua un colpo di stato. L’attentato di Felice Orsini Il chitarristacontro Napoleone III, affretta le trattative tra Francia e Piemonte con l’accordo di Plombieres tra Cavour e Napoleone. Con l’armistizio di Villafranca, in seguito. Napoleone preferisce porre fine alla guerra, che avrebbe significato dare avvio ad un’Italia unita pericolosa contro la Francia. Tuttavia il processo unitario dell’Italia continua con la spedizione dei Mille volontari raccolti attorno a Garibaldi. Il 1861 il primo parlamento nazionale proclama a Torino il Regno d’Italia. Intanto in America veniva eletto Abramo Lincoln come presidente dello stato repubblicano. Nel 1862 ci fu la legge sulla abolizione della schiavitù. Lincoln rieletto presidente, dopo lo scontro fra sudisti e nordisti, verrà assassinato nel 1865. Nel 1869 viene inaugurato il Canale di Suez, opera che rientra nel quadro politico ed economico francese di sviluppo capitalistico. Intanto in Inghilterra la regina Vittoria, simbolo del blocco conservatore, fa apparire l’Inghilterra come una grandezza imperiale rispetto alle altre nazioni.
L’ambiente culturale. Nello stesso anno in cui nasce Manet muore Goethe e viene pubblicata la seconda parte del Faust. Quest’opera esprime la drammatica conflittualità fra Uomo e Natura. Nello stesso periodo Marx ed Engels scrivono il Manifesto del Partito Comunista, che analizza le contraddizioni del sistema di produzione borghese. Durante la prima metà dell’Ottocento, lo sviluppo industriale e la produzione sono favorite dalle nuove conquiste scientifiche e dai nuovi ritrovati tecnici. Da ciò nasce e si sviluppa l’approfondimento della realtà rispetto alla metafisica e alla retorica. Nascono nuove discipline, come la psicologia e la sociologia. Nuovi orizzonti si aprono nelle ricerche antropologiche con il trattato Sull’origine della specie di Darwin del 1859. In letteratura trionfa il realismo con Flaubert, Dostoevskij e Tolstoj: in loro prevale la critica alla classe borghese. Parigi subisce una serie di trasformazioni dovute al fenomeno dell’urbanizzazione voluto da Napoleone per opera di Haussmann: secondo il nuovo piano urbanistico risulta una netta separazione fra i quartieri operai e quelli borghesi. L’Esposizione Universale di Parino del 1867 è il simbolo del progresso scientifico ed economico. Contemporaneamente in Germania Nietzsche pubblica il suo primo libro: Nascita della tragedia. Scienza ed esercizio dell’intelletto devono essere sostituiti dalla poesia.

 ARTE

Sommario anno XIII numero 4 - aprile 2004