A proposito
del Volontariato…
(Luigi Baldassarre) - Vorrei esprimere un mio parere sul Volontariato,
sulla sua importanza, sul suo rapporto con i cittadini e con le
Istituzioni le quali, in generale, molto spesso, vedono il Volontariato
come un proprio referente per tamponare le esigenze dell’Amministrazione
“perché ci sono poche risorse e con i volontari si risparmia” …e molto
spesso, alcune di esse, stimolate dal loro vizio antico,
pretenderebbero di avere la longa manus politica sulle Associazioni, le
quali solo così verrebbero prese in considerazione e dunque aiutate.
Ebbene, a questo punto, sorge un grosso problema di dignità. I Volontari
non sono i servi sciocchi delle Amministrazioni che eseguono a comando la
volontà degli altri, bensì sono soggetti pensanti e attivi che possono
mettersi sicuramente a disposizione delle Amministrazioni ma con pari
dignità, cioè, sedersi attorno ad un tavolo e discutere per decidere chi,
come e cosa fare, con il rispetto da ambo le parti. È qui che si vede lo
“stile” del Volontariato e di tutte quelle Associazioni che ne fanno
parte. Perciò, sono convinto che i Volontari da un lato devono possedere
la consapevolezza della forza morale dello Statuto Associativo e
dall’altro devono far capire al potere pubblico che il loro ruolo deve
essere considerato soprattutto come scelta di coinvolgimento della
cittadinanza che si impegna e si attiva nelle Associazioni.
Se alcuni Amministratori pubblici fossero meno faziosi e più aperti alle
istanze dei cittadini, dovrebbero tutti attuare questo modo vincente di
rapportarsi con le Associazioni, le quali, a loro volta, non dovrebbero
aver paura di collaborare in un rapporto di convenzione per una specifica
attività, ognuno rimanendo se stesso; (sarebbe fatale per quell’Associazione
che, per collaborare con l’Ente, si squalificasse fino a cambiare se
stessa…). A conclusione, resto fermamente convinto che ogni
Amministrazione dovrebbe attivarsi (…come già da tempo accade in quasi
tutti i Comuni d’Italia) per la creazione di un albo comunale delle
Associazioni esistenti in loco, riconosciute nei termini previsti dalla
legge e poi organizzare la Consulta delle Associazioni con regole certe e
democratiche, per far si che queste, pur nel rispetto delle proprie
autonomie, possano interagire e collaborare con l’unità di intenti e di
volere, attuando, così, tutte quelle manifestazioni a vantaggio della
comunità per la quale si opera, senza discriminazione alcuna. In tal modo,
oltre a riconoscere e dare il giusto valore ai Volontariati (che si
assumerebbero sempre più l’onere delle proprie responsabilità) il potere
pubblico dimostrerebbe a se stesso e alla comunità intera di possedere la
volontà di agire con grande senso di democraticità e di sagacia politica. |