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Sommario anno XIII numero 5 - maggio 2004

 ATTUALITÀ E CULTURA

A  proposito del Volontariato…    
(Luigi  Baldassarre) - Vorrei esprimere un mio parere sul Volontariato, sulla sua importanza, sul suo rapporto con i cittadini e con le Istituzioni le quali, in generale, molto spesso, vedono il Volontariato come un proprio referente per tamponare le esigenze dell’Amministrazione “perché ci sono poche risorse e con i volontari si risparmia” …e molto spesso, alcune  di esse, stimolate dal loro vizio  antico, pretenderebbero  di avere la longa manus politica sulle Associazioni, le quali solo così verrebbero prese in considerazione e dunque aiutate.    
Ebbene, a  questo punto, sorge un grosso problema di dignità. I Volontari non sono i servi sciocchi delle Amministrazioni che eseguono a comando la volontà degli altri, bensì sono soggetti pensanti e attivi che possono mettersi sicuramente a disposizione delle Amministrazioni  ma con pari dignità, cioè, sedersi attorno ad un tavolo e discutere per decidere chi, come e cosa fare, con il rispetto da ambo le parti.  È qui che si vede lo “stile” del Volontariato e di tutte quelle Associazioni che ne fanno parte. Perciò, sono convinto che i Volontari da un lato devono possedere la consapevolezza della forza morale dello Statuto  Associativo e  dall’altro devono far capire al potere pubblico che il loro  ruolo deve essere considerato soprattutto come scelta di coinvolgimento della cittadinanza che si impegna e si  attiva nelle Associazioni.
Se alcuni  Amministratori pubblici fossero meno faziosi e più aperti alle istanze dei cittadini, dovrebbero tutti attuare questo modo vincente di rapportarsi con le Associazioni, le quali, a loro volta, non dovrebbero aver paura di collaborare in un rapporto di convenzione per una specifica attività, ognuno rimanendo se stesso; (sarebbe fatale per quell’Associazione che, per collaborare con l’Ente, si squalificasse  fino a cambiare se stessa…). A conclusione, resto fermamente convinto che ogni Amministrazione dovrebbe attivarsi (…come già da tempo accade in quasi tutti i Comuni d’Italia) per la  creazione di un albo comunale delle Associazioni esistenti in loco, riconosciute nei termini previsti dalla legge e poi organizzare  la Consulta delle Associazioni con regole certe e democratiche, per far si che queste, pur nel rispetto delle proprie autonomie, possano interagire e collaborare con l’unità di intenti e di volere, attuando, così,  tutte quelle manifestazioni a vantaggio della comunità per la quale si opera, senza discriminazione alcuna. In tal modo, oltre a riconoscere e dare il giusto valore ai Volontariati (che si assumerebbero sempre più l’onere delle proprie responsabilità) il potere pubblico dimostrerebbe a se stesso e alla comunità  intera di possedere la volontà di agire con grande senso di democraticità e di sagacia politica.

 ATTUALITÀ E CULTURA

Sommario anno XIII numero 5 - maggio 2004