I Salòn parigini e la chitarra-lyra
(Luca Nicotra) - Il 18 aprile scorso, nella sala Luis Milan
del Centro Culturale Fernando Sor a Nettuno, ha avuto luogo
un’importante
manifestazione culturale, con la partecipazione del maestro Mario Torta,
della chitarrista Eleonora Vulpiani e del soprano Francesca Romana Iorio.
I partecipanti hanno assistito ad un evento musicale singolare: la
riesumazione di un ambiente salottiero, pervaso dal sognante
riavvicinamento alla poesia anacreontica, in voga nella “buona società”
parigina del primo ventennio dell’Ottocento.
Protagonista assoluto del concerto è stato uno strumento musicale, la
chitarra-lyra, che raggiunse l’apice della notorietà proprio in quegli
anni, scomparendo poi definitivamente dalla scena musicale, per far posto
alla più moderna chitarra. Ad Eleonora Vulpiani, diplomata brillantemente
in chitarra presso il Conservatorio S. Cecilia in Roma sotto la guida del
maestro G. Balestra, e a questi si deve la preziosa opera di filologia
musicale che ha riportato in vita la chitarra-lyra, facendone costruire
dai maestri liutai Gerardo Parrinello e Milena di Fabio una copia di un
raro modello di un celebre liutaio napoletano, Gennaro Fabbricatore.
Mario Torta ha introdotto storicamente il concerto, con un’interessante e
approfondita disquisizione sull’ambiente socio-culturale in cui la
chitarra-lyra ha avuto la sua diffusione e sulle caratteristiche tecniche
dello strumento. Con il “neonato” strumento, Eleonora Vulpiani ha
magistralmente eseguito musiche di Ferdinando Carulli (1770 - 1841)
intonate dalla giovane voce del soprano Francesca Romana Iorio,
riproponendo all’uditorio il gusto di un belcantismo legato ai canoni
estetici tipici dell’Ottocento.
Il successo della chitarra-lyra è profondamente legato all’avvento del
Neoclassicismo, movimento di riscoperta poetica che aveva riportato in
auge l’Arcadia e il gusto per la lirica amorosa; i costumi e le usanze
ricalcavano i migliori modelli del passato, primo tra tutti quello del
mondo greco-romano. Nella Parigi di quel tempo ritorna in auge il canto
accompagnato, espressione del nuovo gusto galante, che cerca una
semplicità melodica e una scorrevolezza armonica lontane dalle
complicatezze della polifonia barocca. La chitarra-lyra, allora, s’impone
rapidamente come lo strumento ideale per sostenere il bel canto ispirato
ai modelli poetici della lirica greca anacreontica. È una meteora
folgorante, splendente, e ben presto diventa lo strumento insostituibile
per colorire le serate dei Salòn parigini con quel tocco antico di
pastorale, mitologico e favolistico. In questo clima conviviale del
salotto della “buona società” lo strumento viene spesso associato alle
nobili grazie del “gentil sesso”. Molti sono i quadri di importanti
pittori dell’epoca che ritraggono dame abbigliate alla maniera
greco-romana che suonano una chitarra-lyra.
Ci auguriamo di poter presto riproporre anche ai nostri lettori,
nell’ambito della nostra Associazione, le delicate emozioni delle note
della chitarra-lyra. |