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Sommario anno XIII numero 5 - maggio 2004

 ATTUALITÀ E CULTURA

I Salòn parigini e la chitarra-lyra
(Luca Nicotra) - Il 18 aprile scorso, nella sala Luis Milan del Centro Culturale Fernando Sor a Nettuno, ha avuto luogo un’importante manifestazione culturale, con la partecipazione del maestro Mario Torta, della chitarrista Eleonora Vulpiani e del soprano Francesca Romana Iorio. I partecipanti hanno assistito ad un evento musicale singolare: la riesumazione di un ambiente salottiero, pervaso dal sognante riavvicinamento alla poesia anacreontica, in voga nella “buona società” parigina del primo ventennio dell’Ottocento.
Protagonista assoluto del concerto è stato uno strumento musicale, la chitarra-lyra, che raggiunse l’apice della notorietà proprio in quegli anni, scomparendo poi definitivamente dalla scena musicale, per far posto alla più moderna chitarra. Ad Eleonora Vulpiani, diplomata brillantemente in chitarra presso il Conservatorio S. Cecilia in Roma sotto la guida del maestro G. Balestra, e a questi si deve la preziosa opera di filologia musicale che ha riportato in vita la chitarra-lyra, facendone costruire dai maestri liutai Gerardo Parrinello e Milena di Fabio una copia di un raro modello di un celebre liutaio napoletano, Gennaro Fabbricatore.
Mario Torta ha introdotto storicamente il concerto, con un’interessante e approfondita disquisizione sull’ambiente socio-culturale in cui la chitarra-lyra ha avuto la sua diffusione e sulle caratteristiche tecniche dello strumento. Con il “neonato” strumento, Eleonora Vulpiani ha magistralmente eseguito musiche di Ferdinando Carulli (1770 - 1841) intonate dalla giovane voce del soprano Francesca Romana Iorio, riproponendo all’uditorio il gusto di un belcantismo legato ai canoni estetici tipici dell’Ottocento.
Il successo della chitarra-lyra è profondamente legato all’avvento del Neoclassicismo, movimento di riscoperta poetica che aveva riportato in auge l’Arcadia e il gusto per la lirica amorosa; i costumi e le usanze ricalcavano i migliori modelli del passato, primo tra tutti quello del mondo greco-romano. Nella Parigi di quel tempo ritorna in auge il canto accompagnato, espressione del nuovo gusto galante, che cerca  una semplicità melodica e una scorrevolezza armonica lontane dalle complicatezze della polifonia barocca. La chitarra-lyra, allora, s’impone rapidamente come lo strumento ideale per sostenere il bel canto ispirato ai modelli poetici della lirica greca anacreontica. È una meteora folgorante, splendente, e ben presto diventa lo strumento insostituibile per colorire le serate dei Salòn parigini con quel tocco antico di pastorale, mitologico e favolistico. In questo clima conviviale del salotto della “buona società” lo strumento viene spesso associato alle nobili grazie del “gentil sesso”. Molti sono i quadri di importanti pittori dell’epoca che ritraggono dame abbigliate alla maniera greco-romana che suonano una chitarra-lyra.
Ci auguriamo di poter presto riproporre anche ai nostri lettori, nell’ambito della nostra Associazione, le delicate emozioni delle note della chitarra-lyra.

 ATTUALITÀ E CULTURA

Sommario anno XIII numero 5 - maggio 2004