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Sommario anno XIII numero 5 - maggio 2004

 ATTUALITÀ

Tra i vestimenti
(Silvia Cutuli) - Una vera e propria galleria delle meraviglie quella che si snoda nelle sale del Complesso Monumentale Santo Spirito in Saxia a Roma. L’occasione è la mostra “Tra i vestimenti”, che ospita duecento costumi realizzati dalla sartoria Farani in quaranta anni di attività. Non si tratta di pezze di stoffa qualsiasi, ma di eccellenti invenzioni artistiche che trasudano dai tagli e dalle cuciture, le visioni di grandi costumisti e registi. I costumi esposti sono stati infatti protagonisti di spettacoli teatrali, film e show televisivi. Tre, le tappe fondamentali del percorso: “Palcostupore”, “Telekaos” e “Cinepoesia”.
Si inizia dal teatro, ammirando le realizzazioni di Danilo Donati per la “Regina Madre” dell’Amleto di Zeffirelli del 1963, ed ancora i surreali trampolieri-clown creati da Mauro Pagano per il “Cendrillon” del 1983 nonchè le imponenti armature dell’”Otello” di Alessandro Ciammarughi. Dalle quinte del teatro siamo poi catapultati nella magica scatola televisiva, che ci regala i costumi dei più celebri balletti del varietà, da Studio Uno a Canzonissima. La giacca di Totò in “Uccellacci e Uccellini”, la divisa del Mandrake indossata da Mastroianni nell’”Intervista” di Fellini, ci introducono sul set cinematografico. Abili artigiani hanno realizzato i sogni di stoffa dei più grandi registi, reinventando la materia ogni volta in modo diverso, perché il palcoscenico deve illuderti sempre di essere fatto apposta per te. La sartoria diventa così un’officina creativa, in cui sperimentare anche l’uso di materiali poveri, come carta di giornale o chiodi da tappezziere. Non si può resistere a non calarsi per un momento nei fantascientifici costumi in maglia di metallo firmati da Jacques Fonteray per “Barbarella”, come nei surreali “Clown” creati da Donati per il film di Fellini. Basta un costume per essere protagonisti di una favola, quella raccontata dal teatro, dal cinema e dalla tv.

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Sommario anno XIII numero 5 - maggio 2004