2 - Pubblica
istruzione e droga
(Claudio Comandini) – 2. Piccola storia del Ritalin in
Italia. Usato per diete dimagranti e la cura dell’epilessia, il
Ritalin era stato ritirato dal mercato nell’89 dalla Ciba-Geigy perché lo
psicotropo metilfenidato era stato incluso dal decreto del Presidente
della Repubblica n. 309 del 1990 nella tabella I e III degli stupefacenti,
insieme a cocaina, amfetamine, oppiacei, barbiturici e ketamina.
Attualmente il Ritalin è prodotto dalla Novartis, colosso farmaceutico
svizzero nato nel 1997 dalla fusione tra Sandoz e Ciba-Geigy, che smercia
circa il 90% del prodotto negli USA. Altri farmaci che utilizzano il
metilfenidato sono il Rubifen della Bestpharma, l’Elem della Andromaco, il
Ritrocel della Silesia. Altri stimolanti diffusi sono Dextroanfetamina e
Cylert (Pemolina); invece, fra gli antidepressivi sono Prozac, Paxil e
Zoloft, che innalzano il livello di serotonina nei terminali nervosi, i
cui effetti sono descritti dall’opuscolo dell’Istituto Nazionale
Statunitense di Salute Mentale (NIMH) con termini che sembrano più propri
alle telecomunicazioni che alla sanità: “il risultato è analogo a quello
di eliminare i disturbi statici da un sistema telefonico. La comunicazione
diventa più facile e richiede meno sforzo”.
In Italia in data 18/10/2000, in seguito ad una sollecitazione del
Ministro della Sanità Veronesi inoltrata sulla base delle pressioni di
associazioni di pediatri e genitori rappresentati da Vincenzo Nuzzo, la
Novartis ha comunicato al Dipartimento Valutazione Medicinali e
Farmacovigilanza la disponibilità per una rapida registrazione e
commercializzazione del Ritalin. La pratica, avviata dal governo
dell’Ulivo con procedura d’urgenza, insolita per un farmaco non “salva
vita”, trova continuità nel governo Berlsconi.
Un vasto movimento di sostegno all’uso del Ritalin afferma la centralità
del trattamento farmacologico nella terapia di situazioni fortemente
disagiate, coinvolgendo associazioni di pediatri e genitori come l’AIDAI,
l’AIFA, e il PROGETTO HADH - PARENTS FOR PARENTS, presentato ufficialmente
al Papa in diretta Rai nell’ottobre del 2001 dal pediatra Raffaele
D’Errico. Altri fautori dell’uso del farmaco sono Michele Zappella,
neuropsichiatra dell’università di Siena, e il pediatra Francesco Renzulli
di Roma. Le ricerche psichiatriche e farmacologiche di Parents for Parents
si dirigono verso un’approfondimento nella diagnostica dell’Hahd dei
concetti di “comorbidità” e “diagnosi differenziale” (coesistenza dei
disturbi e trattamento che integri diverse terapie), e anche nella
valutazione dell’ATOXETINA come possibile sostituto agli psicostimolanti:
la comunicazione al congresso di Roma del febbraio 2002 di queste ricerche
è saltata per evitare le telecamere di Striscia la Notizia. Intanto, in
risposta ad una interpellanza parlamentare presentata da Sergio
Iannuccilli di Forza Italia nel febbraio 2002, e ad una inoltrata da Paolo
Russo di Forza Italia nell’ottobre 2002 su richiesta di Nuzzo e D’Errico
insieme al presidente dell’ordine dei medici Giuseppe del Barone, nel
luglio 2003 il decreto di autorizzazione all’immissione in commercio del
Ritalin è ormai in via di adozione: il ministro Sirchia concede
l’autorizzazione in funzione della definizione di uno speciale regime di
dispensazione e di prescrizione, eliminando il metilfenidato dalla tabella
I per aggiungerlo alla tabella IV, mentre Nello Martini della Commissione
Unica del Farmaco (CUF) considera che il Ritalin debba essere inserito fra
i medicinali con diritto di rimborso (fascia A), venduto sulla base di
ricette con validità settimanale.
Per Giovanni Barbagli, capogruppo toscano del Prc che ha seguito il caso,
a favore dei farmaci giocano, oltre agli interessi di lobbies mediche e
farmaceutiche, anche le assicurazioni, più propense a pagare le industrie
farmaceutiche piuttosto che affidarsi a servizi di sostegno sociale e
psicologico.
Mentre restano da definirne prezzo e modalità di prescrizione, il Ritalin
cambia “statuto” e si diffonde per decreto, scavalcando differenti opzioni
farmacologiche. Intanto il “prodotto” è venduto in Usa, Canada e diversi
Paesi europei tra cui Francia, Germania e Gran Bretagna, alimentando un
vasto giro clandestino internazionale, la cui portata è riconosciuta alla
trasmissione Rai Report dallo psichiatra Enzo D’Alessandro di Genova e dal
pediatra Renzulli di Roma, che prescrive il farmaco a circa 150 bambini.
Il Ritalin è comunque acquistabile su Internet, dove è reclamizzato come
“drugs” (medicina), a prezzi circa da 150 a 500 $ a seconda della
confezione e delle quantità.
L’OISM (Osservatorio Italiano sulla Salute Mentale) si è opposta alla
somministrazione degli psicofarmaci ai bambini, invitando a non
considerare la carenza di attenzione e iperattività una malattia mentale,
per cercare invece di individuare le cause del disagio nella vita
familiare, scolastica e nei contesti sociali. Anche la FADIS (Federazione
di associazione di docenti per l’integrazione scolastica) ha espresso
preoccupazione per un uso degli psicofarmaci sui bambini già sottoposti ad
un anormale “bombardamento di stimoli” da parte delle nuove tecnologie, e
suggerisce di adottare la pratica pedagogica della Gestione Mentale
elaborata da Antoine de La Garanderie. |