È di nuovo
“dolce vita”?
(Silvia Cutuli) - Girano voci, come si suol dire è
nell’aria, almeno nell’ambiente della moda, una certa rinascita di Roma.
Dopo essere stata messa da parte, a favore dell’atmosfera più snob
parigina, gli stilisti grandi assenti dalla capitale, tornano a sceglierla
per mostre, presentazioni e chissà magari anche per trasferire qui le loro
sfilate. Primo fra tutti Emanuel Ungaro, il grande couturier francese che
ha deciso di stabilirsi in un’elegante palazzina in centro e ha scelto il
mitico Teatro 5 di Cinecittà per il lancio della nuova fragranza della
maison. E già, proprio lo studio dove amava lavorare Federico Fellini, ed
il riferimento ai bei tempi della “dolce vita” non è casuale: madrina
dell’evento è infatti Anouk Aimeè, attrice tanto cara al grande regista
con cui ha lavorato proprio nel film “La Dolce Vita” e “8 1/2”. Ci risiamo
dunque: è tornata a soffiare a Roma quell’aria così dolce? C’è chi si
rifiuta addirittura di pensare soltanto, che in un momento di tale
disperazione e crisi mondiale, si possa immaginare uno stile di vita che
ammette la mondanità dilagante. E poi che fine ha fatto Via Veneto?
Silenziosa, è in attesa di interventi di riqualificazione urbana. Certo
vizi e scandali non mancano, ma in un momento in cui la televisione offre
di “spiare” in case, fattorie e beauty farm, gli scoop impazzano e si fa
confusione tra divi e vip, che fanno allo stesso modo notizia. C’è chi non
demorde però e con Milano nel cuore, sceglie Roma come tappa di una mostra
antologica, e la cosa è da non trascurare se si tratta di Giorgio Armani.
“Le Terme di Diocleziano” tornano d’attualità vestite dall’inconfondibile
stile Armani, che attraversa ben sei lustri di storia. Anche le statue
vestite di nuovo, hanno quindi qualcosa da comunicare, ci dicono che a
Roma sta avvenendo uno strano incantesimo che fa riaccendere i riflettori
su monumenti che diventano location e cornice di importanti eventi. La
prossima edizione di Alta Roma, in programma a luglio, sembra riservare
ancora sorprese. Sarà forse in quell’occasione che davvero come ai tempi
della Hollywood sul Tevere, il made in Italy avrà la sua rivincita? |