palestrina
Il Santuario
della Fortuna Primigenia
(Tania Simonetti-Marco Cacciotti) - Il Tempio della Fortuna
Primigenia, sia per mole che imponenza era tra le più grandiose opere
del tempo. Esso occupava tutta l’area comprendente il centro storico di
Palestrina ed era delimitato a valle dall’attuale via degli Arcioni, che
rappresentava la zona inferiore dov’è tutt’oggi visibile una delle fontane
che ornavano il propileo d’accesso centrale, oltre che una parte della
cinta muraria. L’abbandono del culto della Dea Fortuna, a seguito
dell’avvento del cristianesimo e la decadenza di Roma ne ridussero
progressivamente il prestigio e la funzione fino a ridurlo ad un comodo
luogo di rifugio e di estrazioni di materiali da costruzione, per cui, a
parte le grandi opere murarie dei terrazzamenti e quelli inglobati nelle
edificazioni che si susseguirono nei secoli, il resto è andato perduto,
distrutto o trafugato. Non a caso la zona templare oggi fruibile èstata
portata alla luce a seguito dei violenti bombardamenti subiti dalla nostra
città nella primavera del 1944.
Il restauro del santuario, che fu effettuato nel primo dopoguerra sotto la
guida dell’architetto Fasolo e dell’archeologo Gullini è stato documentato
in un notevole volume degli stessi nel 1953. La rilevanza dell’opera è
stata da decenni oggetto di studio e di ricerche che hanno permesso di
fare una ricostruzione abbastanza attendibile del manufatto originale.
Meno certe appaiono, invece, l’epoca della costruzione e la collocazione
del culto vero e proprio.
Circa la datazione dell’opera sono prevalse due tesi, una tendente a
collocarla nel I sec. a.C.(età sillana), l’altra invece nella metà del II
sec.La lunga polemica sembra ora definitivamente risolta in favore di una
datazione intermedia, e cioè gli ultimi anni del II sec., grazie al
contributo di un notevole studio di Attilio Digrassi. Questi infatti, ha
messo a confronto i nomi delle famiglie Prenestine, dei liberti, dei
collegi testimoniati sulle basi di dediche trovate nel tempio con quelli
delle iscrizioni funerarie incise sulle “pigne”(cippi sepolcrali) della
necropoli medio - repubblicana della Colombella.Da questo confronto è
risultato il totale cambiamento dei gentilizi Prenestini che popolavano la
città prima dell’82 a.C., anno in cui Silla fece mettere a morte i
Prenestini che avevano patteggiato per Mario. Dopo questa data le famiglie
locali furono rimpiazzate quasi totalmente da nuovi venuti, soldati e
veterani cui il dittatore aveva donato le terre conquistate.Quindi il
tempio doveva essere per forza antecedente l’82 a.C.
Un
altro grande motivo di discussione tra gli studiosi è stato
l’identificazione della collocazione del culto della dea. Negli ultimi
anni sembra prevalere la tesi della collocazione nella parte alta del
tempio (cosiddetto Santuario Superiore), mentre meno consensi riscuote
l’antitesi che riteneva presenti nel complesso due zone di culto, una
nella c.d. area Inferiore (comprendente l’antro delle sorti, l’erario,
l’area sacra, l’aula absidata, lo iunonarium) e l’altra nella zona
superiore(tempio). I resti del tempio oggi visibili si concentrano in tre
aree: quella periferica, quella centrale e quella apicale. Nella zona
periferica sono visibili i grandi terrazzamenti che sono oggi inseriti nei
giardini Barberini. Nella zona centrale sono visibili tutta una serie di
monumenti che hanno permesso di identificare l’area come il complesso
forense della città che ancora oggi ha conservato questa funzione (Piazza
Regina Margherita). Dalla piazza sono visibili i resti della basilica
inglobata nella facciata dell’ex Seminario Vescovile, l’erario, un tratto
di basolato e i resti di alcuni gradini che facevano parte di un tempio,
identificato come uno “iunonarium”, su cui è stata edificata la Cattedrale
di Palestrina.
Nella parte apicale sono visibili i resti del tempio vero e proprio, esso
attraverso cinque ripiani si estende da via del Borgo, lungo la quale è
visibile il primo terrazzamento in opera poligonale, fino al palazzo
Colonna-Barberini.
Bibliografia: (Palestrina,Guida storica-turistica-Circ.Cult.Prenestino
“R.Simeoni”)
velletri
Campo Estivo
per bambini e ragazzi
(Gruppo Indaco) - Inizia a metà giugno l’attività del Gruppo
Indaco dedicata ai più piccoli, un’esperienza formativa fuori dai soliti
schemi.
TEMA DEL CAMPO ESTIVO 2004: GLI INDIANI D’AMERICA
Abbiamo scelto gli indiani d’america per la consapevolezza con cui vivono
l’ambiente che li circonda, e perché sono il miglior simbolo di amore e
rispetto per la natura. Inoltre sono molto amati dai bambini e… anche
dagli adulti ! E pensare che in passato gli indiani erano i “cattivi” dei
film! Vorremmo far avere ai bambini una esperienza di totale vita
all’aperto e in gruppo. Dove la collaborazione e la gioia di stare insieme
senza competizione diano loro la consapevolezza della crescita personale
attraverso l’esperienza vissuta.
ORGANIZZAZIONE DEL CAMPO
Il gruppo sarà diviso in”tribù” di dieci bambini al massimo. Ci sarà un
“capo tribù” e un vice che saranno l’aiuto degli operatori, “gli anziani”
per la guida del gruppo tribù. Costruiremo un’accampamento sotto le querce
del giardino, composto dai tipì e una radura al centro: sarà la nostra
base. Ogni “tipì” sarà la tana della tribù, dove tenere le proprie cose,
ritrovarsi, riposare. Ogni membro della tribù porterà le sue migliorie,
per adornarlo e tenerlo in ordine. Ogni elemento della tribù avrà un nome
e un compito inerente all’abilità preferita. Il tipì verrà montato il
lunedì e smontato il venerdì per vivere l’esperienza del popolo nomade.
ATTIVITÀ SCELTE
Danze in cerchio; attività fisica; yoga per bambini; “momento degli
animali”, “momento delle piante”, “approccio al cavallo”; corso di pittura
per ragazzi; modellare e dipingere la creta; dalla carta riciclata al
porta ritratto; maschere di carta pesta per rappresentazione; scrivere e
disegnare sul legno con la lente d’ingrandimento al sole; dipingere su
sassi; découpage; mosaico; origami; mandala; giardino in miniatura;
acchiappa sogni; nodi; plastico del vulcano; telaio da stoffa; giocattoli
creativi; orientamento. Le attività avranno un ritmo settimanale per
garantire un’esperienza completa ai bambini che ci accompagneranno per una
sola settimana e varietà per chi ci seguirà per più settimane.
CONOSCERE IL TERRITORIO
“ Noi siamo una parte della Terra ed essa fa parte di noi.” (Capo Seattle
1854)
- conoscere i boschi spontanei della zona
- riconoscere alberi e arbusti spontanei della zona
- imparare a vedere le erbe ed i frutti spontanei commestibili
- conoscere le erbe usate nella medicina e il loro effetto
- agricoltura biologica, compostaggio
- ciclo delle stagioni
- calendario lunare
- principali attività agricole della zona
- le nostre montagne
- vulcani, laghi vulcanici
- elencare zone umide, corsi d’acqua e specchi d’acqua della zona
- dalla sorgente al rubinetto: che strada fa l’acqua che bevo?
- l’acqua nei paesi affetti da siccità
- principali problemi ambientali della zona
- dove vanno a finire i nostri rifiuti/riciclaggio
- imparare ad evitare gli imballaggi
- energia solare
- animali selvatici della zona
- uccelli stanziali e migratori
- proverbi e storie delle nostre parti
- strumenti musicali e balli delle nostre parti (chiedete ai Nonni!)
- attività artigianali della zona
- feste tradizionali
LUOGHI - ORARI - MODALITÀ
Le attività si svolgeranno nel Casale Filippi, via Colle Ottone Basso 70.
Il campo inizia alle 8.30 e termina alle 16.30. Su richiesta si
valuteranno casi particolari. Le attività si svolgeranno dal Lunedì al
Venerdì. Il Sabato verranno saltuariamente proposte delle gite nei boschi
e sui monti del nostro territorio.
I bambini formeranno delle “tribù”, di dieci elementi massimo. Potranno
partecipare bambini che frequentano elementari e medie. Le tribù saranno
di età mista e ogni bambino avrà un ruolo particolare. Gli organizzatori
(detti “anziani”) hanno una funzione di responsabilità nei confronti dei
bambini, di animatori nei momenti di gioco e vita collettiva, di educatori
nelle attività di educazione ambientale e manuale, di assistenti nelle
attività creative.
Info - Tel. / Fax:0039 06 96198065 - Cel 0039 3476482596 e-mail:
gruppoindaco@virgilio.it |