Decalogo
“Salvalarte”
(Legambiente) - Non è facile stimare la consistenza dei
siti museali, dei beni culturali, archeologici, storici e artistici
presenti sul nostro territorio. L’Italia, infatti, conserva su di sé le
tracce di una storia millenaria, segnata da una continuità temporale e da
una ricchezza spaziale senza confronti.
Il carattere policentrico della nostra storia ha avuto come
effetto di distribuire capillarmente la produzione di beni mobili e
immobili: degli ottomila comuni italiani, quasi settemila sono stati
fondati prima del XVI secolo, per cui tutto il nostro territorio può
essere considerato “paesaggio culturale”.
Numeri che si commentano da soli: il patrimonio culturale
rappresenta per l’Italia una risorsa straordinaria, l’unico vero,
irriproducibile “valore aggiunto”. Considerato che la fruizione del
patrimonio culturale legata ad un turismo “irresponsabile” può spesso
determinare effetti molto negativi sulle stesse risorse culturali e sul
territorio, Legambiente ritiene utile, ai fini di uno sviluppo sostenibile
del settore turistico, condividere impegni e responsabilità tra
visitatori, operatori del settore (tour operator, agenzie, guide
turistiche, enti gestori dei siti museali) e comunità locali (enti
locali), con l’intento di porre in atto comportamenti appropriati per
una corretta fruizione, tutela e valorizzazione dell’immensa ricchezza
di Arte, Natura e Cultura custodita dal nostro Paese.
Attraverso Salvalarte, la campagna itinerante sulla tutela e
valorizzazione dei Beni culturali e dei luoghi iscritti nel patrimonio
Mondiale dell’umanità, Legambiente promuove il Decalogo Salvalarte,
Codice di comportamento per la valorizzazione, fruizione e tutela dei siti
culturali. I principi generali del decalogo fanno riferimento a numerosi
documenti autorevoli prodotti negli ultimi anni a livello nazionale ed
internazionale, ed in particolare alla “Carta Italia” del turismo
sostenibile stilata da Aitr (Associazione Italiana Turismo Responsabile)
di cui Legambiente assieme ad altri soggetti è socio fondatore.
1. Prima di visitare un bene culturale, è importante
richiedere informazioni sulla storia del sito, sul suo contesto
territoriale e antropologico e su tutte le emergenze note e meno note.
2. Quando si sceglie un accompagnatore preferire operatori e
guide locali, considerandone i vari livelli di approccio.
3. I visitatori hanno diritto di conoscere preventivamente,
attraverso appositi comunicati e avvisi, l’eventuale chiusura di sale e
se una o più opere d’arte siano in prestito o in restauro;
analogamente, il prezzo di ingresso e gli orari di apertura e chiusura
devono essere affissi in modo chiaro e visibile. Se è prevista la
consegna di zaini, borse, sacche, vanno evitate inutili opposizione: tali
regole rientrano a pieno titolo nelle azioni di tutela dei beni.
4. Graffiti e scritte su opere e su muri costituiscono danni
gravi al patrimonio culturale e rappresentano gesti incivili e idioti.
5. Non usare mai il flash per fotografare opere d’arte.
Prima di fotografare o di filmare, chiedere sempre l’autorizzazione al
personale di vigilanza.
6. Qualsiasi problema riscontrato va segnalato alle autorità
competenti (Direttore del Museo, Conservatore, Sindaco...). Ogni
segnalazione è un contributo alla salvaguardia ed alla corretta fruizione
dei beni culturali.
7. Tutte le volte che si visita un sito culturale bisogna
tenere a mente che questo stesso diritto alla fruizione appartiene ai
“compagni” di visita e, soprattutto, alle future generazioni. Evitare,
dunque, qualsiasi azione “molesta” (schiamazzi, movimenti inadatti,
vociare eccessivo) o inidonea al luogo.
8. La gastronomia di un luogo è parte integrante della sua
storia. Scegliere sempre prodotti locali e piatti tipici. Non consumare i
pasti nei luoghi d’arte (Musei, Chiese, Complessi monumentali…). Non
gettare mai a terra cartacce, cicche di sigaretta o gomme da masticare:
molte delle macchie nere che si possono osservare su marmi e pietre sono i
segni indelebili di tale incivile abitudine.
9. Per raggiungere i siti culturali preferire i percorsi
pedonali o i mezzi pubblici: il traffico automobilistico è una delle
fonti principale di degrado dei beni culturali.
10. Dopo la visita diventare “Ambasciatori del luogo”:
riferire a parenti, amici, conoscenti sulle opere e le architetture
visitate, nonché sulla cultura, le abitudini, gli aspetti naturali,
storici, antropologici, enogastronomici della realtà in cui è inserito
il sito.
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