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Sommario anno XIII numero 7 - luglio 2004

 ATTUALITÀ

Primavera, estate, autunno, inverno…e ancora primavera
(Cristina Stillitano) - Una scarna dimora sospesa in mezzo a un lago. Un monaco e il suo protetto (Kim ki-duk). Si impara la vita guardandola in silenzio, nel suo incantevole succedersi di stagioni e di colori. La si impara toccandola e odorandola, nelle occupazioni quotidiane, nei gesti operosi e semplici, nella luce da assaporare e da assecondare. È una vita lontana da tutto, che fluisce piena di se stessa e non chiede altro, non conosce altro, non ha bisogno d’altro. Ma poi un giorno la porta del lago incantato si apre e quel mondo distante entra subdolamente a tentarla e sconvolgerla. Vi entra col desiderio, incarnato da una giovane bisognosa di cure (Oh Young-su), e poi diventa passione irrefrenabile per il piccolo monaco inesperto. Diventa amore e l’unica scelta che l’amore può fare: seguire se stesso, lasciando tutto alle spalle, il maestro e il suo placido insegnamento, fino alla fine, fino a quando l’amore è tradito e il dolore è uno sconosciuto che conduce alla rovina e, quindi, alla rinascita. Luminoso, filosofico a tratti, parlato appena (forse guardare è conoscere il mondo umilmente), peccato che il film del coreano Kim ki-duk diventi al termine così pesantemente didascalico. Ma poco importa, perché l’immagine è qui verità più forte e più convincente, col suo ciclo di stagioni dalle mille sfumature, esaltate da una fotografia così sensibile, eloquente, rarefatta, da sembrare davvero visione poetica.

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Sommario anno XIII numero 7 - luglio 2004