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Sommario anno XIII numero 8 - agosto 2004

 I NOSTRI PAESI - pagina 6

laghetto
“Premio Laghetto”
(NR) - Si è concluso il 27 giugno, presso i locali della parrocchia di Laghetto, la VI edizione del Concorso Fotografico “Premio “La Pozzanghera”Laghetto” organizzato dal Centro Culturale “Laghetto” in collaborazione con la Monte Compatri 2000 Pro Loco. Una giuria di esperti, composta dal pittore Giovanni Lupoli e dai fotografi Enrico Ciulla e Renzo Ridolfi, dopo un’attenta analisi, ha attribuito all’unanimità il primo premio a Marco Martufi di San Cesareo con la foto intitolata “La Pozzanghera”, il secondo premio a Silvia Bianchi di Frascati con “Lago salato”, il terzo premio a Claudio Lanzi di Colleferro con “In difesa dei writer”. Hanno ottenuto una menzione speciale Maria Grazia Caliciotti di Roma con “Tramonto di fuoco” e Stefano Taglieri di Monte Porzio Catone con “Crepuscolo”.

Da segnalare, che con quest’edizione, le foto in concorso sono state anche esposte durante la manifestazione “Sagra della ciambella e del vino” il 25 e 26 giugno a Monte Compatri. Negli stessi giorni lo stand del Centro Culturale ha ospitato le sculture lignee dei fratelli Nino e Vittorio Perozzi, i quali hanno ottenuto un notevole successo. Molti i visitatori che sono rimasti colpiti e ammirati dalla maestria degli artisti laghettani.
La VI edizione del concorso presentava una novità, la giuria popolare. Compilando una scheda chiunque poteva votare la foto che più gli piaceva. Come spesso accade, i pareri della giuria tecnica e di quella popolare sono stati discordi. Infatti, le quasi 250 persone della giuria popolare hanno largamente preferito la foto di Alfonso Schiavi di San Cesareo, che ritraeva un cagnolino, alle altre. Il premio è consistito, per rimanere in tema della sagra di cui si diceva sopra, in una gigantesca ciambella.
La VII edizione del “Premio Laghetto” si svolgerà nel giugno 2005 con alcune novità e con l’ambizione di raggiungere livelli assoluti.
Dalla metà di luglio sarà possibile accedere alla galleria fotografica del concorso consultando il sito www.centroculturalelaghetto.it.



rocca priora
B.C.C. del Tuscolo per il “Cartoni”
(Fausto Giuliani) - Mercoledì 9 Giugno scorso, presso l’Ospedale Cartoni di Rocca Priora, è stata presentata un’innovativa attrezzatura medica donata dalla Banca di Credito Cooperativo del Tuscolo-Rocca Priora e consegnata in dotazione presso il reparto di Cardiologia dell’Ospedale locale.

Ed è stata proprio la responsabile dell’U.O. Cardiologia, dott.ssa Rossella Marianecci, ad illustrare le qualità di uno strumento che per quanto piccolo di dimensioni - è grande come un telefonino cellulare - può essere di indubbia utilità nel monitorare il lavoro quotidiano del cuore umano. Questo registratore digitale è in grado infatti di controllare l’attività elettrica del cuore 24 ore su 24 e di trasferire poi tutti i dati raccolti ad una stazione di lettura che, in base al sistema Holter, li utilizzerà per le varie diagnosi relative ai pazienti che si serviranno di tale apparecchiatura, molto utile anche per test relativi alla medicina dello sport; lo strumento infatti può essere tenuto indosso senza creare particolari disagi per tutta la durata del tempo richiesto - in genere una giornata intera, nel corso della quale è vietato bagnarsi per non creare danni al registratore.
Vive parole di ringraziamento sono state espresse, a nome della struttura, dalla dott.ssa Santina Medaglini, Direttrice Sanitaria del Polo Ospedaliero H5 Rocca Priora - Ariccia e dal dott. Iercher, Direttore Generale della ASL RM H. Il Presidente della Banca di Credito Cooperativo del Tuscolo-Rocca Priora, Rag. Claudio Ceccarelli, accompagnato dal Direttore Generale Rag. Gianni Saccoccio, compiaciuto della scelta effettuata insieme ai suoi collaboratori, ha messo in risalto l’importanza che tali interventi rivestono per l’intera cittadinanza e per la compagine sociale dell’Istituto di Credito stesso, presente in modo notevole all’interno dei dipendenti e dei pazienti dell’Ospedale Cartoni.  Il Sindaco di Rocca Priora, Rag. Adriano Coletta, nel porgere il saluto da parte dell’Amministrazione Comunale, ha sottolineato come l’attenzione della Banca è stata presente anche negli anni passati, tramite altri interventi sempre in favore della ricerca scientifica.


frascati
Jubea: a Frascati tra curiosità e storia
(Serena Grizi) - Ne esistono due nuovi esemplari nel restaurato parco dell’Ombrellino, ma la sua storia europea comincia nel 1834 con il naturalista Charles Darwin.

Due nuovi esemplari di Palma del Cile (Jubaea chilensis, si pronuncia con la “j piena” di jeans, per chi volesse fare sfoggio) sono stati appena ri-piantati nel recentemente restaurato parco dell’Ombrellino a Frascati per ripristinarne l’antico disegno botanico cosi come pensato, presumibilmente, nella prima metà dell’ottocento, accanto alla bella, e lucente, fontana marmorea. Le altre due Jubee pronte ad accogliere le due giovani trentenni stanno li da quando il giardino fu ideato e non si stenta a credere, ammirandone l’eleganza, che rappresentassero per i proprietari uno dei motivi d’orgoglio del parco. “Trovare due nuove Jubee non è stato facile - ci racconta il consulente del verde, Dottore forestale Gian Pietro Cantiani - perché, come scriveva nel 1653 lo spagnolo Barnaba Cobo nella sua “Storia del Nuovo Mondo”... “questa palma è una di quelle che cresce più lentamente” ed i vivai “quasi amatoriali” che ne curano la crescita non amano venderla al primo arrivato, vogliono almeno essere sicuri che la loro “creatura” vada a finire in mani sicure, che se ne sappiano ben occupare. È per questo che la ricerca di nuovi esemplari è durata un anno!”
La Jubea sorprese già il naturalista Charles Darwin che il 16 agosto del 1834, durante una escursione nei dintorni di Valparaiso, in Cile, ne contò assieme ai suoi diverse centinaia di migliaia, rinunciando a proseguire la conta e stupendosi di trovarne all’altezza, elevata per una palma, di 1500 metri fino a ridosso delle basse quote della cordigliera andina.
La specie è ancora oggi numerosa in alcune parti del Cile e se ne contano almeno 100.000 piante nel Parco Nazionale “La Campana nei pressi di Vina del Mar su una estensione di 8.000 ettari. È così amata in patria, forse perché dalla sua linfa si ricava uno speciale sciroppo dolce. Da noi sembra aver trovato un clima gradevole seppure un po’ diverso da quello che le è perfettamente congeniale e, giunta in età adulta, produce miriadi di piccoli cocchi in tutto e per tutto uguali a quelli della Palma da cocco che tutti conosciamo, con la stessa polpa e lo stesso buon sapore. Inoltre Jubea è davvero una grande e longeva viaggiatrice: è una delle palme più resistenti al freddo e con la sua crescita estremamente lenta può raggiungere la considerevole età di 1400 anni e ben 30 metri di altezza.
In Cile, anche se diffusa, hanno comunque deciso di proteggerla con due successivi decreti il primo dei quali del 1974: a pochi vivai specializzati è stata demandata la sua coltivazione ed anche i vivai europei, per i loro acquisti, si rivolgono ad un solo interlocutore nel Regno Unito, dove Jubea arrivò nel 1843 grazie al giardino Botanico di Kew in Inghilterra.
Per chi vorrà ammirarla da vicino e non può al momento prendere il volo per il Cile, oltre ai quattro esemplari dell’Ombrellino, ne esiste uno nel Parco della villa Aldobrandini, e due esemplari secolari nel parco di Villa Grazioli a Grottaferrata.

 I NOSTRI PAESI - pagina 6

Sommario anno XIII numero 8 - agosto 2004