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Sommario anno XIII numero 8 - agosto 2004

 ARTE

Canaletto
(Silvia Coletti) -  La vita. Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto, nasce a Venezia nel 1697. Sulle orme del padre, uno scenografo di notevole credito negli ambienti teatrali di Venezia, Canaletto inizia a collaborare all’allestimento scenico di alcune opere teatrali. Nonostante gli impegni lavorativi anche a Roma riesce a dedicarsi alla sua vera passione: la pittura. I suoi primi lavori sono caratterizzati da una ripresa dell’antichità classica messa in scena nella raffigurazione di paesaggi romani in rovina, che evidenziano il suo senso spiccato per la memoria, la prospettiva e la razionalità tecnica.  Di grande importanza nel 1730 fu l’incontro del pittore con un impresario inglese: sarà questo a dare l’opportunità al Canaletto di inserire nel mercato i suoi lavori. L’impresario Smith gli proporrà di presentare dei dipinti che utilizzino il metodo razionale e scientifico della camera ottica: è il momento di rappresentazioni caratterizzate da ampi spazi resi al massimo della loro luminosità. Questo è il momento di massima attività grafica e pittorica dell’artista. Nel 1744 appare a Venezia l’albo di trenta vedute disegnate e incise dal Canaletto e dedicate a Smith: sono trentuno acqueforti dove la luce domina incontrastata e messa in risalto ancor di più dalle incisioni.

Uno dei capolavori del periodo veneziano è il paesaggio lagunare del Bacino di San Marco: la città, Venezia - Bacino di San Marcovisibile sul fondo, si pone al punto di congiunzione tra cielo e mare, schermata dall’attività del porto. È un insieme di luci tra un tripudio di toni chiari, di bianchi, rossi, gialli e verdi splendenti. La guerra di successione austriaca ha spinto il Canaletto a lasciare Venezia. A Londra l’artista si adatta alle caratteristiche paesaggistiche anglosassoni, analizzando il parco cittadino nella sua struttura paesaggistico-architettonica e nei suoi caratteri sociologici. In Inghilterra il Canaletto si occupa anche di aspetti culturali: lo interessano le innovazioni tecnologiche  e le nuove costruzioni. All’età di sessanta anni, il pittore rientra a Venezia definitivamente e rivela nei suoi ultimi lavori una drammatica inquietudine relativa anche all’influenza della fortuna di una città in declino. La caratteristica del Canaletto era dipingere andando sui luoghi. Questa peculiarità lo caratterizzò fino agli ultimi anni della sua vita. L’artista si spense nel 1768.
L’ambiente culturale.  Il periodo in cui visse il Canaletto è caratterizzato dal passaggio dallo stile Barocco alla cultura illuminista con l’espressione massima nel rococò. Sia in Francia che a Venezia questo stile si impone nelle decorazioni e negli arredamenti. La spinta antibarocca trova un valido appoggio nell’Accademia dell’Arcadia, concordi nell’opporsi al cattivo gusto e alla pomposità dl Barocco. Il piacevole secondo ragione è alla base di tutta la produzione arcadica. Progresso scientifico e filosofico costituiscono due pilastri del pensiero illuminista. In particolar modo di questo periodo si ricorda il modello della fisica sperimentale di Newton, che si estese e si applicò all’interno di tutte le scienze. Lo sviluppo scientifico del ‘700 inciderà molto sul progresso tecnologico e sarà premessa fondamentale alla rivoluzione industriale del secolo successivo. L’importanza del metodo rigoroso e razionale trova nel recupero delle antichità classiche un modello di perfezione e di armonia. Nel 1751 a Parigi viene pubblicata per la prima volta l’Enciclopedia ragionata delle scienze, delle arti e dei mestieri diretta dal filosofo Diderot e dal matematico  e fisico d’Alembert. Sempre di questo periodo è anche l’opera di E.Burke sulla questione del sublime sollevata in opposizione alla razionalità neoclassica intitolata Ricerca filosofica sull’origine delle nostre idee del sublime e del bello. Favorito dalla situazione politica, anche in Italia l’Illuminismo si diffonde rapidamente, assumendo la precisa connotazione di movimento riformatore. Le idee venivano diffuse attraverso la rivista Il Caffè dal 1764.
La società del tempo.
Il gioco politico internazionale in questi anni è dominato dal principio di equilibrio che regola i rapporti di forza tra le forze e le potenze europee. L’interesse è quello di una politica coloniale espansionista e alla conquista di posizioni strategiche per il commercio internazionale. L’Inghilterra riesce a conquistare   per più di mezzo secolo l’egemonia commerciale e marittima. Il pensiero storico-filosofico dell’Illuminismo costituisce il supporto ideologico della prassi politica. Accogliendo l’eredità del pensiero inglese, Voltaire e Rousseau traducono gli ideali di ragione, di libertà e di uguaglianza in effettivi strumenti di lotta della nuova classe borghese contro i privilegi nobiliari ed ecclesiastici. Attraverso l’applicazione del metodo scientifico all’analisi critica delle istituzioni  sociali e politiche, i pensatori elaborano le ideologie che porteranno alla Rivoluzione. Il ruolo preminente assunto dalla politica coloniale nel ‘700 rappresenta uno dei punti cardine per lo sviluppo  del sistema economico moderno. I rapporti fra la madrepatria e la colonie sono caratterizzate da una politica dello sfruttamento. La più forte opposizione a questo sistema mercantilista e di sfruttamento si esprime nella figura dei fisiocratici e nella concezione di un sistema economico di libero scambio.  Al pensiero fisiocratico si collega anche l’opera dell’economista A.Smith intitolata Ricerca sulla natura e sulle cause della ricchezza delle nazioni.

 ARTE

Sommario anno XIII numero 8 - agosto 2004