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Sommario anno XIII numero 9 - settembre 2004

 ARTE

Delacroix
(Silvia Coletti) - La vita.
Ferdinand Victor Eugène Delacroix nacque nel 1798 a Charenton - Saint-Maurice. Morto il padre nel 1805, si trasferì a Parigi presso la sorella con tutta la famiglia e iniziò gli studi classici al Liceo Imperiale. Frequentò ben presso il Louvre, dove si esercitò nelle copie dei maestri del ‘500 e del ‘600. Contemporaneamente studiò Goya e si interessò anche alla possibilità di resa della litografia. Il suo primo lavoro fu la Vergine delle Messi derivata chiaramente da studi su Raffaello. Nel 1821 si cimentò sull’Autoritratto nelle vesti di Amleto che testimonia i suoi studi su Velazquez. L’anno successivo, Delacroix esegue Dante e Virgilio all’inferno in meno di tre mesi per il Salon dell’aprile, in cui mostra quanto sia sicura e cosciente la sua ricerca di un equilibrio tra forma ed energia di colori. Durante il suo soggiorno a Parigi, Delacroix lavora su commissione dello Stato dipingendo: L’imperatore Giustiniano che compone i codici; Natura morta con crostacei; Tasso nell’ospedale dei pazzi. Un periodo di difficoltà finanziarie costringe Delacroix a lavorare intensamente, cercando tuttavia di non trascurare i salotti della capitale dove conosce Stendhal, Hugo, Dumas. Nel 1832 Delacroix accompagna l’ambasciatore di Luigi Filippo in Marocco, da dove raggiunge anche la Siviglia e Cadice. Il littore tornerà in Francia con la scoperta di un mondo pieno di colori, diverso e basilare per i suoi successivi lavori. In questi anni un altro incarico importante gli venne affidato: la decorazione della Biblioteca della Camera dei Deputati. Per un lungo periodo Delacroix sarà occupato nell’elaborazione delle opere per le quali prepara affreschi. Nel 1844 iniziò ad interessarsi anche della fotografia come uso soprattutto per lo studio dei nudi: Baudelaire dirà che l’arte di Delacroix si esprime nel colore. Viene colpito in seguito da laringite, che nella sua evoluzione maligna lo porterà prima a lunghi periodi di riposo e poi alla morte. In questo periodo si preoccupa in particolar modo di definire che cos’è il bello e progetta di scrivere un Dizionario delle Belle Arti. Il 13 agosto del 1863 Delacroix muore, lasciando incompiute molte delle sua ultime tele.
Orfanella in un cimitero (1823), olio su telaLa società del tempo. La politica di Napoleone fece trionfare progressivamente l’imperialismo e travolse il vecchio assetto europeo per il quale si adopereranno i paesi dedicati alla Restaurazione fra il 1813 e 1815. Con il Congresso di Vienna crollò il potere e il regime napoleonico e si riorganizzò politicamente l’Europa. I paesi della Russia, Inghilterra, Austria, Francia e Prussia cercarono di soffocare gli ideali dell’opinione pubblica di libertà e uguaglianza che con la rivoluzione francese si erano diffusi nei vari stati. Nel quarto decennio del XIX secolo, nell’ambito delle cinque grandi potenze europee, si affermò più nettamente la contrapposizione fra il blocco occidentale liberale e quello orientale assolutistico. I popoli che reclamavano l’indipendenza desideravano la realizzazione di un governo liberale o di un autogoverno. I moti sociali assunsero uno sviluppo notevole, soprattutto a Londra nel ’39 si organizzò la prima convenzione nazionale del movimento cartista. In questi anni si formò anche il movimento comunista, tendente al suffragio universale come strumento per la trasformazione sociale. La nuova ondata rivoluzionaria del ’48 nacque dall’entusiasmo suscitato dall’atteggiamento liberale di Pio IX, sia in Italia che in Francia. L’Austria, l’Ungheria e la Prussia si sollevarono contro i vecchi regimi, ma fra i popoli insorti non ci fu una concreta intesa, così che dal moto delle nazionalità si passò facilmente allo scontro dei nazionalismi.
L’ambiente culturale. La Restaurazione contribuì al reciproco scambio delle culture europee. L’idea di nazione come entità culturale, la visione positiva della lealtà a cui si ispirava la Restaurazione, risultarono soffocanti per coloro che erano stati educati all’entusiasmo dell’azione dall’avventura rivoluzionaria e dall’epica napoleonica. Uno dei campi in cui si avvertì maggiormente il peso dell’idealismo romantico fu la biologia: in Buffon, ma soprattutto in Lamark, tra le varie forme naturali non c’è mai divisione vigorosa, ma sempre transizione. Tra il 1823 e il 1830 Hegel elaborò nelle sue lezioni duella filosofia della storia antindividualistica, dando luogo al socialismo di stato. Il gusto per il singolo, per l’individuo, si rivelò anche in altri fenomeni come il divismo. Nel 1830 con la rivolta della borghesia e del popolo contro la restaurazione, la storia vedrà trionfare culturalmente la concezione della libertà contro il potere costituito. In questo periodo la riflessione filosofica si impegnò non a ricercare la causa dei fenomeni, ma a spiegarli, ne fu un esempio la teorizzazione del Corso di Filosofia Positiva di Comte.

 ARTE

Sommario anno XIII numero 9 - settembre 2004