Im
Sangsoo, La moglie dell’avvocato (Corea)
(Cristina Stillitano) - Strana creatura la moglie
dell’avvocato. Gioca alla verticale col figlio adottivo e accompagna il
suocero morente a ubriacarsi per l’ultima volta. Rimpiange i bei tempi
di ragazza libera, quando la trasgressione era tenera e innocente come il
suo vicino di casa minorenne. Donna elegante, ex ballerina, inappagata ma
con quella vocazione, tutta orientale, all’indipendenza esistenziale che
è, anche, consapevolezza di una solitudine inevitabile. L’avvocato
intanto la trascura, alternando battaglie civili a rendez-vous erotici con
la sua spregiudicata amante, vivendo le sue ossessioni nella confusione e
ipocrisia di una generazione priva di identità e pericolosamente avviata
sulla strada dei padri e dei loro errori.
Seul hi-tech è la città moderna e agiata di una Corea all’avanguardia
coi tempi; ma il passato è ancora lì ad ammonire con le sue fosse di
civili massacrati, con la povertà che non conosce alternative alla
violenza ignorante e disperata, con l’immaturità che lambisce ogni
personaggio, tenendolo in bilico nella dimensione grottesca e spietata di
chi deve ancora maturare le proprie scelte. I corpi si allacciano a
cercare salvezza nell’erotismo che, tuttavia, unisce solo chi non ha
paura di unirsi.
La speranza forse è qualcosa di diverso: un coraggio che si acquista con
gli anni e, infine, una leggerezza, un saltello, un passo di danza che -
malgrado ogni dolore - non si riesce in alcun modo a reprimere.
La scheda: “La moglie dell’avvocato” di Im Sangsoo, con Moon Sori,
Hwang Jungmin. Corea - drammatico |