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Sommario anno XIII numero 9 - settembre 2004

 L'ANGOLO DELLA POESIA

Follia
Sento il vuoto in me
assoluto
puro

Il suo nero
improvvisamente si strappa
Come lame di luce
melodia costruita
nell’invisibile struttura
della musica
lentamente
riempie il vuoto
Armando Guidoni


Osservando Monte Compatri
Per leggi tanto logiche e fiabesche
la terra gira e il sole l’accarezza,
con le sue lunghe mani la dipinge
e cambia le stagioni con le dita.
            La luce bianca passa l’atmosfera
            e si colora mille e mille volte,
            l’aria un po’ fredda, limpida e pulita
ingigantisce un castagno veterano.
Un’armonia impalpabile di suoni
accompagna lo sguardo all’orizzonte,
e se sa trattenerla nel pensiero
non stanca gli occhi di chi stà a guardare.
            Questo “quadro” dipinto dalla mente
            è un privilegio, semplice e nascosto
            l’immagine che una città non vede
e nel paese tutto sembra pace.
Riccardo Simonetti


Radici
Pensieri sepolti
silenzio ferito
da mani che cercano

Voglion toccare
radici profonde
inaccessibili seppur vive
Armando Guidoni


Messer tulipano
Galleggiano pennacchi
Sul prato arrossato
Di pudore primaverile
Femmineo sbocciare di
Corolle su stelo
Il maschile del fiore
Cede appena
Alla delicatezza rosata
Del calice

Sono una folla i tulipani
Bocche e sguardo
di chi ha vissuto
i freddi inverni
Vilma Viora


Stelle filanti di luce
riflettono il ricordo
di lui

Sei l’ombra di me
che intorno mi gira
un vuoto mi prende
e mi schiaccia

Una tiepida speranza
un desiderio di credere
che si possa arrivare
Jole Baroli


Guerriero
Salgo fino a Te…
guerriero dalla mano venata,
Tu che guardi il mondo dall’alto
e in alto sorreggi l’antica spada.
Tu che stai perennemente a guardia
del confine tra la vita e la morte,
tra il passato e il presente;
mi vieni incontro con il calice divino
colmo di altra vita –
                        Ahime!!
Quante volte ti ho cercato senza trovarti
E quante altre volte griderò il tuo nome?
Oggi non so dirti se la sete ho!!
Mario Ceccani


La Maestra
Curva sotto il peso degli anni
ci ha insegnato a noi la retta via.
L’ho rivista così, con tanti affanni
mentre passeggiava a Porta Pia!
Era sfiorita la sua giovinezza
come io bambino, nella fanciullezza!
Ma la sua dolcezza ed il suo sorriso
Illuminava ancor il suo bel viso!!!
Franco Baccari


Riserva
Indiani
Confinati

Spegnamoci

Altri Tori
Miti
Nulla

Lasciateci morire
Marco Saya


Contrasti
emozioni
artisti di un cuore
che canta alla poesia
Fragili cristalli
che tintinnano
al tocco di una
macchetta maestra
Cinzia Tomassini


Io esisto
Col cadavere del ragno
sotto le suole
passeggio con te
tenendoti per mano.

Io esisto, ma lui non più.

Non volevi dirmi che mi ami?
Achille Norci


2° Stazione della via Crucis:
Gesù viene caricato della croce

Giunge e ovunque un giorno,
vulnerabile e quasi improvviso,
in cui la vita si sovrappone
del silente peso di una croce;
e c’è ancora chi si maledice
e chi invoca un’alba di resurrezione.
Enrico Pietrangeli


I campanili
I campanili non dormono.
La loro anima d’asceta
staglia certe notti
dove ad ogni angolo
pare che si debba far giorno.
Angelo Gabrielli


Affronto un giorno
Affronto un giorno
come il vento
con in mano una candela

e in verità non so cosa proteggo
se questo lume d’intelletto
con la sua fioca luce
o la fiamma di un amore tenero

come la cenere.
Biagio Salmeri


La borsa o la vita
Sempre di più salgono
le quotazioni del tempo
che per eccesso di rialzo infine
viene sospeso

lo stesso Dio
per gli elevati interessi
è oggetto di speculazioni

e fra i beni di consumo
cresce la resa del corpo.

Ciononostante
continuo a chiedermi se è meglio
la borsa
o la vita.
Biagio Salmeri


Il canarino
Il canarino nella sua voliera
al mattino mi sveglia col suo canto
e come recitando una preghiera
al ciel rivolge un accorato pianto.
Ma tu sei nato in gabbia piccolino
e vivere non sai di libertà
sei nato per cantare ogni mattino
le tue dolcissime note di pietà.
Io ti ho lasciato andare, ed hai volato
alto nel cielo, giù per un vallone,
ma dopo un poco tu sei ritornato
triste e smarrito nella tua prigione.
Salvatore Armando Santoro


In memoria dell’undici settembre             
Stamani, per un’antica consuetudine,
oltre la coltre di nubi pigramente cullata
da un asfissiante scirocco, irrequieto
mi commuovo ed interrogo l’anima
per dissolvermi in un uniforme grigio
che tutt’intorno mi circonda il guardo
di trascorse stagioni, sospesi eventi
per speranze bruciate e un odore
si disperde, lento ed assiduo,
in un’aria divenuta acre e rafferma:
sono innocenti carni sacrificate
che alimentano squali e vampiri,
macabri resti fanno contorno
al nauseante orrore del martirio.
Sembra che sia concime della vita
ma restano solo terre del non amore.
Enrico Pietrangeli


Pavane   (danza d’amore e morte)
Misurando il passo, lenta nella cadenza
terribile nell’incedere, splendida come lama
incide a fuoco il cuore d’ogni segreto
e scempio compie solo per suo furore.

Pedine di un gioco che regole non ha.
E come edera s’intreccia bella sulla devastazione
velenosa come ogni tuo più puro e grande
amore, dove urge sangue ogni notte negata
senza mai sciogliere il nodo fra disgrazia e

benedizione.
Claudio Comandini


Il mio istante
Cerco il mio istante
quando in trasparenza
vedrò riaffiorare
vivo ma fermo
ricordo assopito dagli anni
di me
vecchio bimbo
mai obliato
Armando Guidoni

 L'ANGOLO DELLA POESIA

Sommario anno XIII numero 9 - settembre 2004