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Sommario anno XIII numero 11 - novembre 2004

 I NOSTRI PAESI - pagina 7

castel gandolfo
C’era il Lago
(Alessandro Aluisi) - Neanche in piena stagione invernale l’arretramento delle acque del Lago di Il Lago - Foto di Alessandro AluisiCastel Gandolfo o Lago Albano sembra conoscere pause o sperate controtendenze, specialmente in questo periodo dell’anno normalmente generoso per le falde acquifere che alimentano il Lago. Il Fenomeno del “prosciugamento” mai si è fatto cosi vistoso e spaventosamente evidente in questi ultimi 5 anni ed il rischio, secondo l’Università di Roma, il WWF Italia ed altri che da sempre studiano questo delicato ecosistema alle porte della Capitale, è che l’area a ridosso del Bacino possa subire radicali mutamenti climatici simili, se non del tutto identici, a quelli che si verificarono all’ex Lago del Fucino (Abruzzo) e per rimanere nei Colli Albani, all’attuale Valle Ariccia, anticamente il terzo lago per dimensione dopo Albano e Nemi. Il cambiamento sarà un microclima più di tipo continentale, ossia con inverni più freddi ed estati più calde, senza il naturale effetto benefico di una massa d’acqua a mitigare. Oppure ed inoltre, il Lago rischia di trasformarsi in una malsana zona paludosa, esponendo la popolazione residente attorno a questo futuro acquitrino ai malesseri e disturbi dell’abitare vicinissimi a questa particolare area. A dare ulteriore valore a questo “sito umido” (denominazione di zone con la presenza di sorgenti ed acque naturali di elevato valore, degne di considerazione mondiale) sarà il perfezionamento a partire dagli ultimi tre anni, dell’attestazione di patrimonio dell’umanità da parte dell’U.N.E.S.C.O. in aggiunta al meglio valorizzabile contesto del Parco Regionale dei Castelli Romani. Purtroppo, una parte di responsabilità di questo stato comatoso del Lago, va ricercata ancora una volta e principalmente nell’uomo che ha circondato di cemento e di interessi troppo speculativi non solo la conca propria del lago, ma anche alterando le sorgenti più remote che si spingono addirittura ai monti Lepini. Le memorie viventi che ho avuto l’onore di conoscere, si ricordano, con un velo di commozione, i tempi in cui in questo meraviglioso e sotto certi aspetti incontaminato occhio di Diana nuotavano tranquillamente tra le sue acque, fino alla fine degli anni 30, lontre ed altre specie rare, la cui sopravvivenza è al 2004 ancora avvolta da misteri e supposizioni. Il Lago è sempre stato per gli abitanti di Roma e dintorni, motivo di piacevoli e rilassanti passeggiate e gite fuori porta. Una località bella, “economica” e cosa molto importante, accessibile in pochi minuti d’auto. Storicamente votata al turismo ed agli sport. Ma qualsiasi luogo “bello” ed accessibile specie ad una grande pubblico sarà destinato a subire le mire di chi pensa che non esiste mai sviluppo e progresso turistico, laddove non ci siano solo cemento ed in abbondanza, parcheggi “sufficientemente adeguati” e, cosa importante, GENTE, tanta gente fino all’inverosimile. Fino a far esasperare, soprattutto in Estate e festività, chi ha scelto quella zona non per abitarci ma per viverci. Tanta gente, ma di indiscussa classe da dimostrare, lasciando l’arenile del Lago perennemente riempito di rifiuti, con tocchi da maestro come panchine divelte od usate, giustamente, come legna per i barbecue (pratica illegale lungo l’arenile). Gente che si parcheggia serenamente davanti ai passi ed aree carrabili rispondendo: «a dotto’! ce passi no!»



xi comunità montana
Il sito del mese: XI Comunità Montana
(Roberto Esposti - laleggedimclurg@yahoo.it) - Il sito di questo mese è quello dell’XI Comunità Montana, ossia quella dei Castelli Romani e Prenestini raggiungibile all’indirizzo <http://www.xicomunitamontana.lazio.it>. Il sito ci accoglie con un’animazione fatta in Flash che illustra bene la collocazione geografica di quest’area all’interno dell’Italia, del Lazio e la sua articolazione nei comuni su cui insiste. Terminata l’animazione si accede all’home page vera e propria: essa è strutturata in una grande colonna centrale, in una piccola a destra ed un menù di navigazione sulla sinistra; insomma la classica struttura a frames che andava qualche annetto fa, non bellissima a vedersi, ma comunque funzionale. In alto sotto il titolo della pagina sono poi presenti delle icone che dovrebbero cambiare la lingua del sito, ma non lo fanno poiché le coccarde italiana ed inglese non sono associate a nessun link; vi sono poi le icone per poter inviare un’email alla Comunità Montana, un’inspiegabile link alla pagina in cui ci troviamo ed il collegamento al forum, che almeno nel giorno in cui abbiamo esplorato il portale non dava segni di vita.
Più interessanti i collegamenti che sono nella colonna destra: i link, che rimandano a siti di interesse locale, istituzionali ed informativi (il nostro però non c’è e non è il solo); scrivici, che riporta gli indirizzi di email di tutti gli organi dell’ente; newsletter, che appunto consente di iscriversi al bollettino della Comunità. Vi sono poi richiami al circuito museale dei Castelli Romani, ai GAL tuscolani e prenestini ed a Meteo Italia.
Descritta così la cornice, al centro sono riportate le news ed i comunicati emessi dall’ufficio stampa dell’ente, aggiornati al giorno prima rispetto al quale scriviamo. A sinistra c’è poi il menù con cui si naviga effettivamente dentro al portale. Le sezioni sono:
Istituzione: si divide in sottosezioni in cui si presentano la Comunità Montana in quanto ente, il consiglio, la giunta, lo Statuto, l’attività del Difensore Civico.
Territorio: elenca (con relativi link) tutti i comuni che aderiscono all’ente, riporta interessanti e dettagliati articoli sulla morfologia del territorio, sull’ambiente, la flora. Alcune sezioni non risultano attive: interessante la possibilità di ordinare le pubblicazioni dell’ente tramite il sito, peccato però che nessuno si sia accorto che ora la nostra divisa è l’euro…
Itinerari: descrive una quindicina di itinerari storici, naturalistici da percorrere all’interno della Comunità che risulterebbero ben descritti se non fosse per la carenza a volte del punto di partenza e di un’indicazione esatta della distanza totale da percorrere. Peccato anche per la qualità della scansione delle foto, ma resta comunque un servizio apprezzabile.
Strategia e pianificazione: riporta in dettaglio il Piano di Sviluppo Socioeconomico 2001/2006 ed i Piani Operativi di Intervento, ossia le linee guida dei progetti dell’ente utili soprattutto agli amministratori, ma anche al cittadino curioso.
Agenzia di sviluppo: descrive ragione d’essere, studi e progetti del motore che realizza i piani dell’ente.
Bandi: raccoglie, appunto, i bandi emessi dall’ente: presenti, passati e relativa modulistica.
Novità: dovrebbe riportare i comunicati stampa, ma risulta vuoto.
In conclusione si tratta di un sito che offre informazioni utili soprattutto agli amministratori dei comuni facenti parte dell’ente, occasionalmente ad imprese e cittadini: a nostro parere il sito dovrebbe chiarire la sua natura decidendo se essere un portale solamente amministrativo od anche turistico, sposando così in toto le pulsioni naturalistiche e poliglotte che accenna. Sarebbe anche il caso di dare una rinfrescata alla grafica del sito ed un’ordinata alla sua struttura.


frascati
Lo sguardo di Gulliver
(Claudio Comandini) - Rompendo il luogo comune che relega I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift (1667-1745) alla letteratura per l’infanzia, Marco Solari fornisce all’opera dello scrittore irlandese una “scrittura scenica” (temine coniato da Giuseppe Bartolucci per indicare pratiche teatrali innovative) dove testo, gesto, musica dal vivo, immagine video e ambientazioni moltiplicano le prospettive muovendosi per “slittamenti percettivi” fra ascolto e visione. Nella messa in scena, rispetto alla  linearità di svolgimento della vicenda, sono privilegiati gli studi sulle situazioni, seguendo il solitario sguardo di un viaggiatore alla naufragato tra centri di potere e le loro periferie, relitti e utopie. Marco Solari è attivo dalla metà degli anni ’70 con il gruppo teatrale La Gaia Scienza, dal ’84 inoltra la sua ricerca sulla parola poetica e la recitazione, lavorando con Alessandra Vanzi, e dal ’91 anche con Gustavo Frigerio e Patrizia Bettini. Lo spettacolo, realizzato nelle Scuderie Aldobrandini di Frascati il 19 ottobre, approfondisce il lavoro già offerto sulla Rampa Prenestina nella Notte Bianca.
Il caustico “illuminismo” di Swift, crudo e privo di ogni illusione, delineava un’anatomia dal corpo umano e sociale, dove la legge, l’economia e la guerra si riducevano all’insensato gioco di potere di uomini, nani o giganti, sempre e comunque “sproporzionati”, pietosi ad un occhio superiore e distaccato come quello del cavallo. Lo sguardo di Swift, dichiara il regista, ha affinità con il comune “non ritrovarsi” vissuto nei nostri giorni, in un paesaggio che è sostanzialmente la nostra stessa colossale presunzione occidentale: con le sue istituzioni politiche e sociali, la sua cultura, la sua scienza, la sua religione.
Con: Gustavo Frigerio, Alessandra Vanzi, Patrizia Bettini, Flavio Cova, Dora Francese, Giulia Frezza, Vincenzo Schirru, Matteo Angius. Vj set: Stefano Gabrini, Adi Gianuano. Musica dal vivo: Piergiorgio Faraglia, Pasquale Innarella, Mauro d’Alessandro. Scena: Roberto Ricci. Disegno luci: Luca Storari. Costumi: Patrizia Sgamma. Aiuto regia: Matrin Clausen. Regia: Marco Solari.


rocca priora
Il teatro popolare chiude la fiera
(Nicola Pacini) - 29/9/2004 - Un gran pubblico si è divertito con il teatro in piazza Zingara, dove la Compagnia Teatrale Il Gruppo ha presentato Antiche Radici. Una serie di sceneggiate con testi di Gioacchino Belli, del sor Capanna, di altri poeti dialettali, e con l’intervento di alcune donne di Rocca Priora, che, in costumi di inizio secolo, hanno cantato canzoni popolari. Altri figuranti locali in costumi e con attrezzi contadini hanno preso parte alla rappresentazione. La Banda Musicale Folkloristica Corbium diretta dal M. Gianluca Cantarini, ha fatto il giro del paese, toccando tutti i vicoli del Centro Storico. Per una settimana le vecchie piazze ed i vicoli sono stati protagonisti di tanti avvenimenti, L’esposizione di artigianato e prodotti vari; frotte di ragazzi delle scuole medie impegnati  negli antichi giochi, con il cerchio, sottomuro, zoppo; la maratonina per il Centro Storico.
Soddisfatti Giuseppe De Righi per la Comunità Montana, che ha sostenuto la manifestazione proprio per il recupero delle tradizioni popolari e il presidente Claudio Ceccarelli con l’intero Consiglio d’Amministrazione della Banca di Credito Cooperativo del Tuscolo da sempre convinti sostenitori delle tradizioni popolari locali.

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Sommario anno XIII numero 11 - novembre 2004