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Sommario anno XIII numero 11 - novembre 2004

 I NOSTRI PAESI - pagina 13

monte porzio catone
Corrado Augias e  “I Segreti di Londra”
(Eliana Rossi) - Nell’ambito della rassegna letteraria “Paesaggi: luoghi della mente, della cultura, della vita”, l’Associazione culturale “Oltre il confine”, ha presentato venerdì 22 ottobre il libro di Corrado Augias “I segreti di Londra”.
All’incontro - curato dal Presidente dell’Associazione “Oltre il confine”, Marco Gatta e da Paolo Di Paolo e patrocinato dal Comune di Monteporzio - erano presenti il Vicesindaco Piero Giusberti,  l’Assessore alla cultura prof. Renato Santia e Paolo di Paolo che ha presentato l’ospite d’onore.
Nel suo discorso introduttivo il prof. Santia ha elogiato l’attività dell’Associazione culturale “Oltre il confine”, che è riuscita a proporre in questi incontri letterari validi argomenti del Novecento che hanno dato l’opportunità ai presenti di intavolare discussioni o semplicemente di poter effettuare degli interventi.
“Augias è giornalista e scrittore - prosegue l’Assessore alla cultura - non sempre è logico che un giornalista sia pure uno scrittore, non si tratta di professioni consequenziali. Scrivere una notizia è ben diverso da scrivere un testo letterario.
Già nella lettura delle prime righe di un articolo appare la notizia, mentre nella composizione di un romanzo c’è un inizio, una parte centrale e una conclusione. In Augias le due anime si fondono completamente. “I segreti di Londra” è un saggio e un romanzo, il primo prevede la ricerca, l’altro lascia libera l’inventiva. Questo è un  romanzo per amanti della storia e letteratura, quest’ultima, infatti, si concilia con il romanzo storico. Il fine dell’opera di Augias - continua il prof. Santia - non è l’insegnamento didattico, la storia di Londra si fonde con la letteratura e con la vita corrente. In genere, colui che intende fare un viaggio si affida alle guide turistiche, in “I segreti di Londra”, invece, si trovano informazioni di storia e di esperienza vissuta”. Di Paolo ha iniziato una breve dissertazione sulla città, i suoi cambiamenti dovuti alla modernità dei tempi e riprendendo in considerazione gli scritti di Augias su Parigi e New York, precisa che nell’autore si intravede la sua curiosità per le memorie, le minime storie, che lasciano tracce indelebili. “Tracce in un panorama che è anche andare a scavare dentro la città di Londra - continua Di Paolo - con i suoi strati, il suo lunghissimo passato, al fine di riuscire a trovare quei particolari nascosti dietro le quinte, punto di partenza per un dopo. Scontro tra dentro e fuori. Dentro ciò che è in noi e il modo di rapportarci a quel luogo”.
Nel suo intervento Corrado Augias, proprio a proposito della città ha puntualizzato come il disservizio, dovuto quel venerdì allo sciopero dei mezzi, abbia paralizzato Roma con la conseguenza di un notevole ritardo all’appuntamento con il suo pubblico. “La vera letteratura - riprende Augias - è anche vita, perché non solo la racconta, ma si immedesima in essa. Anche nelle più ardue astrazioni si racconta un aspetto della esistenza. Nella storia degli “Annali” in Francia, si è presa in  considerazione la piccola storia, fatta dai registri delle parrocchie, dagli inventari. Sono le vicende degli uomini trascurati, che danno  sostanza alla grande storia. Si può raccontare anche un solo periodo storico, una crisi nazionale e le sue conseguenze sulla produzione industriale. Ritornando a “I segreti di Londra”, una città va vista nei posti più frequentati, come l’Abbazia di Westminster, domandandosi il perché al suo interno ci siano numerose statue e bandiere. La spiegazione è che in quel luogo c’è la tomba del milite ignoto e un’iscrizione “Sotto questa pietra giace un guerriero britannico sconosciuto per grado”. Augias spiega che per comprendere quell’apparato così diverso dalle nostre chiese, si deve ritornare all’origine, alla chiesa anglicana fondata da Enrico VIII, che provocò in tal modo lo scisma tra il Papato e l’Inghilterra. “Temi, storie che riguardano luoghi, paesaggi - riprende Di Paolo - che città come Londra, Parigi e New York hanno in comune. Come è cambiata la città, in che direzione va e quali sono le difficoltà che vi si trovano oltre a quelle del traffico?” Augias gli risponde che “si potrebbe pensare che la piccola piazza vada nella stessa direzione dello slow food, verso la conquista di una vita più naturale a dimensione umana. C’è un tentativo di recuperare questa condizione che si è persa, ma oggi siamo immersi in un’economia globale, con nazioni in cui i bambini sono costretti a lavorare sedici ore al giorno al posto degli adulti. Queste ricerche sono utopie, come la Pace”. Augias continua a spiegare questa sua affermazione aggiungendo che “anche se l’armonia è degli uomini, i credenti pensano al peccato originale e i non credenti a Caino e Abele. Si pensi, infine, alla città di Roma fondata su un fratricidio. C’è sempre nell’uomo il germe omicida, non a caso il comandamento più forte è quello che dice “non uccidere” e poi basta osservare ciò che sta succedendo attorno a noi, il bombardamento di Falluja, Bush che vuole catturare Osama bin Laden, per non parlare dei numerosi film sulla guerra che riscuotono sempre un grande successo”. Augias ha terminato la serata leggendo qualche aneddoto tratto dal capitolo sulla “sessualità vittoriana”, che a detta dell’autore gli ha procurato notevoli soddisfazioni. L’Associazione culturale “Oltre il confine” è stata fondata il 25 aprile 2002. Il Presidente Marco Gatta, ha spiegato che la sua denominazione è dovuta al “tentativo di superare il confine quasi fisico che divide la sfera naturale (umana) da quella psichica. L’idea è nata dal ragionamento di Blaise Pascal sul rapporto tra fede e ragione (esprit et coeur) e da un seminario di antropologia e filosofia che trattava di un incontro tra la cultura orientale (spirituale) e quella occidentale (materiale) e quindi si è sentita l’esigenza di coniugare l’aspetto spirituale e corporale. Non a caso - continua sorridendo Gatta - oltre agli incontri letterari che si sono tenuti in questi anni (Pier Paolo Pisolini, Indro Montanelli, Elisabetta Rasy, Filippo La Porta Tiziana Abate, Dacia Maraini) e che quindi, fortificano lo spirito, nella nostra sede abbiamo un terreno per la coltivazione biologica  e il contatto con la terra, il duro lavoro, la riscoperta dei sapori ci irrobustisce il fisico”.


rocca di papa
Passeggiata d’autunno: la Via Sacra
(Serena Grizi) - Da Campi D’Annibale a Monte Cavo. Itinerario naturalistico (Durata totale 70 minuti. Dislivello 170 m).
Facile e suggestiva passeggiata fra bellezze naturali e antiche vestigia. Infatti il sentiero in basolato di selce di origine vulcanica che accompagna il visitatore è l’antico tracciato della Via Sacra che conduceva al santuario di Juppiter Latialis sulla sommità del Mons Albanus, l’odierno Monte Cavo.
Lasciato alle spalle l’abitato di Campi D’Annibale a quota 750 metri s.l.m. e Piazza di Vittorio, sulla quale si trova la prima indicazione turistica, si prosegue in salita fino al bivio sul quale, a destra, si prenderà via del Prato Fabio.
Già lungo questo inizio di strada, ripido e asfaltato, fa la sua comparsa il bosco di Castagno con maestosi esemplari arborei che fanno spazio ben presto a numerosi Agrifogli e a giovani esemplari di Faggio ai quali si accompagna un sottobosco tappezzato di azzurre Pervinche ed Anemoni. Sulla strada in basso si intravede il Lago Albano. Superato il tratto asfaltato e lasciate le ultime case si prosegue sul sentiero centrale (fondo bianco) che conduce in località Prato Fabio: un cartello indica l’inizio vero e proprio della Via Sacra subito a sinistra salendo. Cerro, Biancospino, Corniolo, Sanguinella e Nocciolo incorniciano l’avvio del percorso in basolato.
Proseguendo si incontrano ancora grandi esemplari di Castagno alternati ad altrettanti interessanti alberi di Tiglio che punteggiano il cammino nella piacevole penombra del bosco fino a raggiungere la località Costarella dove una cappellina bianca e oro in onore della Madonna e poche parole di invito a sedersi e meditare accolgono il visitatore: un punto sosta completa la semplice piazzola.
La natura stessa del luogo esorta a prendere posto sopra un sasso per una breve pausa: l’occhio in avanscoperta intravede un bosco che diviene boscaglia più densa nella quale scompare quasi del tutto il Castagno per far posto ad un ricco e verdissimo sottobosco che in autunno si tinge del rosa carico dei Ciclamini a cui si accompagnano, in perfetta armonia, il Pungitopo, la Fragola, la Campanula.
Proseguendo il sentiero, quasi pianeggiante in questo punto, ai lati si fanno più frequenti il Carpino nero e l’Orniello che costruiscono una bassa galleria dalla quale filtra piacevolmente qualche raggio di sole: salendo è cambiata l’esposizione del percorso e fanno la loro comparsa il Leccio, L’Erica arborea, e specie sempreverdi mediterranee. Tra le chiome dei Carpini neri, sulla destra, si scorge il lago Albano. A poco più di dieci minuti dalla cappellina si arriva al punto panoramico, vero premio per chi decide di percorrere questo itinerario, e la vista della terrazza belvedere (905 metri s.l.m.) si apre sopra un amplissimo orizzonte di visuali: al centro, quasi due occhi blu fra il verde scuro del bosco fitto, il lago di Nemi ed il lago Albano occupano gran parte della vallata; in lontananza sulla sinistra la costa Tirrenica ed il promontorio del Circeo; più vicino, davanti, alcuni centri abitati dei Castelli Romani tra i quali Nemi, Lanuvio, Genzano, Ariccia, Albano, Castel Gandolfo, la Valle Ariccia e le estese pendici boscate del versante occidentale del Vulcano Laziale dominate dal Castagno. L’orizzonte è chiuso dalla brillantezza del mare: dopo un temporale spazzato dai venti e nelle giornate serene, anche in inverno, la visuale è molto nitida.
Dal belvedere si possono osservare da vicino ed in piena luce l’Orniello, l’Acero opalo, il Carpino nero ed il Leccio che incornicia tutta la postazione. In primavera, il periodo migliore per l’osservazione delle fioriture, il bosco è tappezzato di Scille, Anemoni e Ranuncoli che sbocciano ancor prima che gli alberi mettano le foglie. Per indugiare sul panorama o per riportare con sé un ricordo tangibile del suo splendore è consigliato l’uso del binocolo e della macchina fotografica. Salendo ancora per pochi minuti, l’antico tracciato della via Sacra si interrompe sulla strada asfaltata, transitabile in auto, che raggiunge la sommità del Monte Cavo.
Al ritorno, raggiunta località Costarella ed abbandonando il basolato, si può proseguire oltre la sbarra per il sentiero dritto che scende ancora nel bosco. Ai lati si incontrano piante sparse di Faggio e Agrifoglio, e poi una boscaglia mista con Carpino nero, Carpino bianco, Tiglio, Acero montano, Nocciolo, Maggiociondolo.
Alcuni Castagni maestosi e secolari accompagnano come sentinelle l’ultimo tratto cementato e poi asfaltato del sentiero che riporta nei pressi di via di Prato Fabio chiudendo il percorso ad anello. L’abitato di Campi D’Annibale accoglie i visitatori sulla piazzetta con il Monte Cavo a far da orizzonte.
(Tratto da “Rocca di Papa - Guida alla città” Castelli Romani - Provincia di Roma. Consulenza scientifica al testo Dott. Gian Pietro Cantiani).


san vito romano
Strada Ponte Orsini-San Vito Romano
(Tania Simonetti-Marco Cacciotti) - Risistemazione della provinciale Ponte Orsini-San Vito Romano. I lavori sono finanziati dalla Provincia. Le opere sono  necessarie per mettere in sicurezza la strada provinciale, strada molto importante per il comune di San Vito e per i comuni limitrofi. Infatti, la Ponte Orsini-San Vito Romano collega la strada Empolitana e la strada Maremmana Superiore due arterie importanti per questa area predestina.


palestrina
Il Presidente Ciampi a Palestrina
(Tania Simonetti-Marco Cacciotti) - Atteso per il 15 Novembre prossimo l’arrivo del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi:sarà a Palestrina per rendere omaggio ai luoghi della Resistenza, è prevista la visita al Museo degli XI Martiri, in via Vigesimo.Qui vennero uccisi undici Prenestini per rappresaglia, dai tedeschi, nel 1944.

 I NOSTRI PAESI - pagina 13

Sommario anno XIII numero 11 - novembre 2004