monte
porzio catone
Corrado Augias e
“I Segreti di Londra”
(Eliana Rossi) - Nell’ambito della rassegna letteraria
“Paesaggi: luoghi della mente, della cultura, della vita”,
l’Associazione culturale “Oltre il confine”, ha presentato venerdì
22 ottobre il libro di Corrado Augias “I segreti di Londra”.
All’incontro - curato dal Presidente dell’Associazione “Oltre il
confine”, Marco Gatta e da Paolo Di Paolo e patrocinato dal Comune di
Monteporzio - erano presenti il Vicesindaco Piero Giusberti,
l’Assessore alla cultura prof. Renato Santia e Paolo di Paolo che
ha presentato l’ospite d’onore.
Nel suo discorso introduttivo il prof. Santia ha elogiato l’attività
dell’Associazione culturale “Oltre il confine”, che è riuscita a
proporre in questi incontri letterari validi argomenti del Novecento che
hanno dato l’opportunità ai presenti di intavolare discussioni o
semplicemente di poter effettuare degli interventi.
“Augias è giornalista e scrittore - prosegue l’Assessore alla cultura
- non sempre è logico che un giornalista sia pure uno scrittore, non si
tratta di professioni consequenziali. Scrivere una notizia è ben diverso
da scrivere un testo letterario.
Già nella lettura delle prime righe di un articolo appare la notizia,
mentre nella composizione di un romanzo c’è un inizio, una parte
centrale e una conclusione. In Augias le due anime si fondono
completamente. “I segreti di Londra” è un saggio e un romanzo, il
primo prevede la ricerca, l’altro lascia libera l’inventiva. Questo è
un romanzo per amanti della
storia e letteratura, quest’ultima, infatti, si concilia con il romanzo
storico. Il fine dell’opera di Augias - continua il prof. Santia - non
è l’insegnamento didattico, la storia di Londra si fonde con la
letteratura e con la vita corrente. In genere, colui che intende fare un
viaggio si affida alle guide turistiche, in “I segreti di Londra”,
invece, si trovano informazioni di storia e di esperienza vissuta”. Di
Paolo ha iniziato una breve dissertazione sulla città, i suoi cambiamenti
dovuti alla modernità dei tempi e riprendendo in considerazione gli
scritti di Augias su Parigi e New York, precisa che nell’autore si
intravede la sua curiosità per le memorie, le minime storie, che lasciano
tracce indelebili. “Tracce in un panorama che è anche andare a scavare
dentro la città di Londra - continua Di Paolo - con i suoi strati, il suo
lunghissimo passato, al fine di riuscire a trovare quei particolari
nascosti dietro le quinte, punto di partenza per un dopo. Scontro tra
dentro e fuori. Dentro ciò che è in noi e il modo di rapportarci a quel
luogo”.
Nel suo intervento Corrado Augias, proprio a proposito della città ha
puntualizzato come il disservizio, dovuto quel venerdì allo sciopero dei
mezzi, abbia paralizzato Roma con la conseguenza di un notevole ritardo
all’appuntamento con il suo pubblico. “La vera letteratura - riprende
Augias - è anche vita, perché non solo la racconta, ma si immedesima in
essa. Anche nelle più ardue astrazioni si racconta un aspetto della
esistenza. Nella storia degli “Annali” in Francia, si è presa in
considerazione la piccola storia, fatta dai registri delle
parrocchie, dagli inventari. Sono le vicende degli uomini trascurati, che
danno sostanza alla grande
storia. Si può raccontare anche un solo periodo storico, una crisi
nazionale e le sue conseguenze sulla produzione industriale. Ritornando a
“I segreti di Londra”, una città va vista nei posti più frequentati,
come l’Abbazia di Westminster, domandandosi il perché al suo interno ci
siano numerose statue e bandiere. La spiegazione è che in quel luogo
c’è la tomba del milite ignoto e un’iscrizione “Sotto questa pietra
giace un guerriero britannico sconosciuto per grado”. Augias spiega che
per comprendere quell’apparato così diverso dalle nostre chiese, si
deve ritornare all’origine, alla chiesa anglicana fondata da Enrico VIII,
che provocò in tal modo lo scisma tra il Papato e l’Inghilterra.
“Temi, storie che riguardano luoghi, paesaggi - riprende Di Paolo - che
città come Londra, Parigi e New York hanno in comune. Come è cambiata la
città, in che direzione va e quali sono le difficoltà che vi si trovano
oltre a quelle del traffico?” Augias gli risponde che “si potrebbe
pensare che la piccola piazza vada nella stessa direzione dello slow food,
verso la conquista di una vita più naturale a dimensione umana. C’è un
tentativo di recuperare questa condizione che si è persa, ma oggi siamo
immersi in un’economia globale, con nazioni in cui i bambini sono
costretti a lavorare sedici ore al giorno al posto degli adulti. Queste
ricerche sono utopie, come la Pace”. Augias continua a spiegare questa
sua affermazione aggiungendo che “anche se l’armonia è degli uomini,
i credenti pensano al peccato originale e i non credenti a Caino e Abele.
Si pensi, infine, alla città di Roma fondata su un fratricidio. C’è
sempre nell’uomo il germe omicida, non a caso il comandamento più forte
è quello che dice “non uccidere” e poi basta osservare ciò che sta
succedendo attorno a noi, il bombardamento di Falluja, Bush che vuole
catturare Osama bin Laden, per non parlare dei numerosi film sulla guerra
che riscuotono sempre un grande successo”. Augias ha terminato la serata
leggendo qualche aneddoto tratto dal capitolo sulla “sessualità
vittoriana”, che a detta dell’autore gli ha procurato notevoli
soddisfazioni. L’Associazione culturale “Oltre il confine” è stata
fondata il 25 aprile 2002. Il Presidente Marco Gatta, ha spiegato che la
sua denominazione è dovuta al “tentativo di superare il confine quasi
fisico che divide la sfera naturale (umana) da quella psichica. L’idea
è nata dal ragionamento di Blaise Pascal sul rapporto tra fede e ragione
(esprit et coeur) e da un seminario di antropologia e filosofia che
trattava di un incontro tra la cultura orientale (spirituale) e quella
occidentale (materiale) e quindi si è sentita l’esigenza di coniugare
l’aspetto spirituale e corporale. Non a caso - continua sorridendo Gatta
- oltre agli incontri letterari che si sono tenuti in questi anni (Pier
Paolo Pisolini, Indro Montanelli, Elisabetta Rasy, Filippo La Porta
Tiziana Abate, Dacia Maraini) e che quindi, fortificano lo spirito, nella
nostra sede abbiamo un terreno per la coltivazione biologica
e il contatto con la terra, il duro lavoro, la riscoperta dei
sapori ci irrobustisce il fisico”.
rocca
di papa
Passeggiata
d’autunno: la Via Sacra
(Serena Grizi) - Da Campi D’Annibale a Monte Cavo.
Itinerario naturalistico (Durata totale 70 minuti. Dislivello 170 m).
Facile e suggestiva passeggiata fra bellezze naturali e antiche vestigia.
Infatti il sentiero in basolato di selce di origine vulcanica che
accompagna il visitatore è l’antico tracciato della Via Sacra che
conduceva al santuario di Juppiter Latialis sulla sommità del Mons
Albanus, l’odierno Monte Cavo.
Lasciato alle spalle l’abitato di Campi D’Annibale a quota 750 metri
s.l.m. e Piazza di Vittorio, sulla quale si trova la prima indicazione
turistica, si prosegue in salita fino al bivio sul quale, a destra, si
prenderà via del Prato Fabio.
Già lungo questo inizio di strada, ripido e asfaltato, fa la sua comparsa
il bosco di Castagno con maestosi esemplari arborei che fanno spazio ben
presto a numerosi Agrifogli e a giovani esemplari di Faggio ai quali si
accompagna un sottobosco tappezzato di azzurre Pervinche ed Anemoni. Sulla
strada in basso si intravede il Lago Albano. Superato il tratto asfaltato
e lasciate le ultime case si prosegue sul sentiero centrale (fondo bianco)
che conduce in località Prato Fabio: un cartello indica l’inizio vero e
proprio della Via Sacra subito a sinistra salendo. Cerro, Biancospino,
Corniolo, Sanguinella e Nocciolo incorniciano l’avvio del percorso in
basolato.
Proseguendo si incontrano ancora grandi esemplari di Castagno alternati ad
altrettanti interessanti alberi di Tiglio che punteggiano il cammino nella
piacevole penombra del bosco fino a raggiungere la località Costarella
dove una cappellina bianca e oro in onore della Madonna e poche parole di
invito a sedersi e meditare accolgono il visitatore: un punto sosta
completa la semplice piazzola.
La natura stessa del luogo esorta a prendere posto sopra un sasso per una
breve pausa: l’occhio in avanscoperta intravede un bosco che diviene
boscaglia più densa nella quale scompare quasi del tutto il Castagno per
far posto ad un ricco e verdissimo sottobosco che in autunno si tinge del
rosa carico dei Ciclamini a cui si accompagnano, in perfetta armonia, il
Pungitopo, la Fragola, la Campanula.
Proseguendo il sentiero, quasi pianeggiante in questo punto, ai lati si
fanno più frequenti il Carpino nero e l’Orniello che costruiscono una
bassa galleria dalla quale filtra piacevolmente qualche raggio di sole:
salendo è cambiata l’esposizione del percorso e fanno la loro comparsa
il Leccio, L’Erica arborea, e specie sempreverdi mediterranee. Tra le
chiome dei Carpini neri, sulla destra, si scorge il lago Albano. A poco
più di dieci minuti dalla cappellina si arriva al punto panoramico, vero
premio per chi decide di percorrere questo itinerario, e la vista della
terrazza belvedere (905 metri s.l.m.) si apre sopra un amplissimo
orizzonte di visuali: al centro, quasi due occhi blu fra il verde scuro
del bosco fitto, il lago di Nemi ed il lago Albano occupano gran parte
della vallata; in lontananza sulla sinistra la costa Tirrenica ed il
promontorio del Circeo; più vicino, davanti, alcuni centri abitati dei
Castelli Romani tra i quali Nemi, Lanuvio, Genzano, Ariccia, Albano,
Castel Gandolfo, la Valle Ariccia e le estese pendici boscate del versante
occidentale del Vulcano Laziale dominate dal Castagno. L’orizzonte è
chiuso dalla brillantezza del mare: dopo un temporale spazzato dai venti e
nelle giornate serene, anche in inverno, la visuale è molto nitida.
Dal belvedere si possono osservare da vicino ed in piena luce l’Orniello,
l’Acero opalo, il Carpino nero ed il Leccio che incornicia tutta la
postazione. In primavera, il periodo migliore per l’osservazione delle
fioriture, il bosco è tappezzato di Scille, Anemoni e Ranuncoli che
sbocciano ancor prima che gli alberi mettano le foglie. Per indugiare sul
panorama o per riportare con sé un ricordo tangibile del suo splendore è
consigliato l’uso del binocolo e della macchina fotografica. Salendo
ancora per pochi minuti, l’antico tracciato della via Sacra si
interrompe sulla strada asfaltata, transitabile in auto, che raggiunge la
sommità del Monte Cavo.
Al ritorno, raggiunta località Costarella ed abbandonando il basolato, si
può proseguire oltre la sbarra per il sentiero dritto che scende ancora
nel bosco. Ai lati si incontrano piante sparse di Faggio e Agrifoglio, e
poi una boscaglia mista con Carpino nero, Carpino bianco, Tiglio, Acero
montano, Nocciolo, Maggiociondolo.
Alcuni Castagni maestosi e secolari accompagnano come sentinelle
l’ultimo tratto cementato e poi asfaltato del sentiero che riporta nei
pressi di via di Prato Fabio chiudendo il percorso ad anello. L’abitato
di Campi D’Annibale accoglie i visitatori sulla piazzetta con il Monte
Cavo a far da orizzonte.
(Tratto da “Rocca di Papa - Guida alla città” Castelli Romani -
Provincia di Roma. Consulenza scientifica al testo Dott. Gian Pietro
Cantiani).
san
vito romano
Strada Ponte
Orsini-San Vito Romano
(Tania Simonetti-Marco Cacciotti) - Risistemazione della
provinciale Ponte Orsini-San Vito Romano. I lavori sono finanziati dalla
Provincia. Le opere sono necessarie
per mettere in sicurezza la strada provinciale, strada molto importante
per il comune di San Vito e per i comuni limitrofi. Infatti, la Ponte
Orsini-San Vito Romano collega la strada Empolitana e la strada Maremmana
Superiore due arterie importanti per questa area predestina.
palestrina
Il Presidente
Ciampi a Palestrina
(Tania Simonetti-Marco Cacciotti) - Atteso per il 15
Novembre prossimo l’arrivo del presidente della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi:sarà a Palestrina per rendere omaggio ai luoghi della Resistenza,
è prevista la visita al Museo degli XI Martiri, in via Vigesimo.Qui
vennero uccisi undici Prenestini per rappresaglia, dai tedeschi, nel 1944. |