monte porzio catone
Salone Internazionale della
Comunicazione Turistica
(Armando Guidoni) - Mercoledì 24 novembre, nella splendida
cornice di Villa Mondragone, è stato inaugurato il “primo Salone
Internazionale della Comunicazione Turistica”. L’evento, organizzato da
Promozione Castelli Romani e patrocinato dalla Regione Lazio e dalla
Provincia di Roma, è stato sostenuto, inoltre, dall’Università Tor
Vergata, dall’ENIT, dall’XI Comunità Montana, dal Parco Regionale dei
Castelli Romani, dai Comuni di Frascati, Rocca di Papa, Monte Porzio
Catone, Ciampino, Genzano e Colonna, dagli Aeroporti di Roma, dall’ACEA,
da WIND e da Ryan Air.
Dopo il benvenuto dato dai “padroni di casa”, il rettore dell’Università
Tor Vergata Alessandro Finazzi Agrò ed il sindaco di Monte Porzio Catone
Roberto Buglia, e dopo il saluto dei patrocinatori - sono intervenuti tra
gli altri, Amedeo Ottaviani (Presidente ENIT), Gabriele Gorgo (Consulente
Comunicazione Regione Lazio), Vincenzo Vita (Assessore Politiche Culturali
Provincia Roma) - i lavori della “Conferenza Internazionale sulla
Comunicazione Turistica” sono stati aperti dal prof. John Swarbrooke
dell’Università di Sheffield (GB).
Alla fine del pomeriggio il Presidente dell’ENIT Amedeo Ottaviani ha
inaugurato un’attraente ed interessante mostra che, attraverso i manifesti
storici, le pubblicazioni e le campagne di comunicazione realizzate dall’ENIT
dal 1919 ad oggi, ha fornito un’esauriente immagine del turismo italiano
nell’ultimo secolo. La conferenza si è poi protratta fino al 28 novembre
con le altre sessioni in programma.
Si è trattato di un convegno rivolto al rilancio della vocazione turistica
dei Castelli romani, territorio straordinario sotto il profilo delle
bellezze naturali e culturali ma soffocato dalla straripante copertura
comunicativa che opera il polo di attrazione turistica rappresentato da
Roma.
In questa sede sono state messe a confronto le strategie e le esperienze
comunicative di imprese e di enti turistici nel nuovo quadro della
comunicazione globale di questo nuovo millennio.
Ampia è stata la partecipazione dei responsabili della comunicazione di
imprese dei vari settori del comparto turistico, esperti nazionali ed
internazionali del settore, che hanno condotto seminari di carattere
tecnico-specialistico con l’obiettivo di innovare la cultura e il
marketing del turismo degli operatori dei Castelli romani.
albano
Incontro con il regista Gianni
Bongioanni
(Eliana Rossi) - “La donna nella società attuale” è stato il
tema dell’incontro che si è tenuto sabato 30 ottobre, presso la Palazzina
Vespignani, in Albano, patrocinato dall’Assessorato alla Cultura, alla
presenza del regista Gianni Bongioanni, autore del famoso sceneggiato
televisivo “Una donna”, tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di
Sibilla Aleramo. L’incontro svoltosi su iniziativa dell’Associazione
Culturale “Eureka”, curato dal Presidente Marco Ghitarrari, è stato
brillantemente condotto dal Prof. Filippo Ferrara, che l’ha indirizzato su
basi sociologiche, ricordando Popper ed evidenziando il degrado della
televisione attuale. Lo scrittore e critico letterario Franco Campegiani
ha tracciato un profilo di Gianni Bongioanni, soffermandosi sull’uomo e le
opere, con particolare riferimento alla poetica radicata nella cronaca e
al tempo stesso assetata di conoscenze interiori: un neorealismo
etico-psicologico, di valenze non ideologiche, come oggi, invece, è d’uso
fare. Durante l’incontro, sono stati letti alcuni brani tratti dal libro
dell’Aleramo, a cura di Flora Tudini; è seguita, inoltre, la
partecipazione dell’ospite d’onore, la scrittrice Bianca Silvestri,
Presidente della Compagnia Teatrale “Octogone” di Parigi, che ha trattato
il tema della condizione femminile nella società odierna, con particolari
riferimenti alla Francia. Al termine degli interventi, il noto regista,
padre della fiction, ha intrattenuto i presenti con la proiezione, in
versione ridotta, delle sei puntate televisive, andate in onda nel ’77,
che portarono all’attenzione del grande pubblico lo scomodo romanzo
dell’Aleramo, interpretata dalla giovanissima Giuliana De Sio. Erano
presenti in sala anche i due protagonisti maschili del film, gli attori
Ivo Garrani e Biagio Pelligra.
Della scrittrice Sibilla Aleramo, pseudonimo di Rina Faccio, nata ad
Alessandria nel 1876 e morta a Roma nel 1960, ricordiamo la sua vita
inquieta e passionale in cui spicca la tempestosa relazione con Dino
Campana, e il suo impegno accanto a Giovanni Cena, per l’elevazione
culturale dei ceti umili nell’Agro romano. Esordì nel 1906 con il romanzo
programmaticamente femminista “Una donna”, dove già s’intrecciano le
componenti principali della sua personalità: la forte sensibilità sociale
e la prorompente carica autobiografica e individualistica. Da questo
conflitto nasce il teso lirismo delle opere successive: i romanzi “Il
Passaggio”(1919), “Amo dunque sono”(1927), “Il frustino”(1932); le prose
di “Gioie d’occasione”(1930), “Orsa Minore”(1938), “Dal mio diario
1940-44”(1945); le raccolte di versi confluite in “Selva d’amore”(1947,
premio Viareggio) e le altre liriche “Aiutatemi a dire”(1951) e “Luci
della mia sera”(1956).
rocca priora
Seminario dei Beni Culturali
(Nicola Pacini) - Si è concluso giovedì 11 il seminario
dell’Istituto Antonino De Stefano su “Restauro per la Valorizzazione, la
Tutela e la Protezione del Patrimonio Architettonico, Archeologico e
Culturale nei Paesi del Mediterraneo”, svoltosi nei giorni 10 e 11
novembre presso l’Auditorium della Banca del Tuscolo, con il sostegno del
Comune di Rocca Priora e il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali,
del Consiglio Nazionale delle Ricerche e del Ministero degli Affari
Esteri. Al Seminario hanno partecipato insigni studiosi ed esperti del
restauro di alcune delle più prestigiose Università Italiane, della
Commissione Pontificia di Archeologia Cristiana dell’Accademia d’Egitto di
Roma, Ambasciata del Regno di Giordania di Roma, Ambasciata della
Repubblica Turca di Roma. Ha coordinato il Seminario Giuseppe Claudio
Infranca, presidente dell’Istituto De Stefano. Molti sono stati gli
argomenti trattati sugli interventi di restauro che debbono essere
realizzati con il rispetto e la precisione delle tecniche, in caso
contrario si finisce per danneggiare quel che rimane di antichi tesori
artistici e culturali.
Il coordinatore ha portato ad esempio il restauro dell’antico museo di
Kariye ad Istambul, già chiesa cristiana, quindi greco-ortodossa, poi
moschea. Si è rischiato di perdere preziosi reperti per errori negli
interventi. Invece di affrontare il problema alla radice, ed eliminare
l’umidità alla base, si è fatto ricorso ad interventi che hanno aggravato
il fatiscente stato del monumento. Ora un intervento mirato, da realizzare
con il concorso del World Monument Fund, Stati Uniti e Italia, con la
partecipazione dello stato Turco, tende a porre rimedio e tutelare nel
tempo il monumento. Infranca ha affermato che si tende ad operare insieme
alle autorità locali anche per formare tecnici specializzati locali, per
conquistare la fiducia dei paesi interessati mediante la cultura. Noi
sappiamo fare i restauri, ha concluso Infranca, ma vogliamo la
partecipazione delle Istituzioni internazionali e locali, che con la
nostra supervisione possano operare correttamente nella difficile opera
del restauro. L’Istituto Antonino De Stefano ha sede a Roma e in Sicilia,
opera nel campo del restauro, ma anche nella formazione di esperti in
questo campo. Ha effettuato varie campagne di restauro in molti paesi
Mediterranei, ed ha intenzione di aprire una scuola di specializzazione
nell’area dei Castelli Romani.
Al Seminario hanno presenziato il sindaco di Rocca Priora Adriano Coletta,
gli assessori Damiano Pucci e Angelo Raponi, oltre a vari consiglieri,
tutti molto interessati insieme ai dirigenti della Banca del Tuscolo, ad
un divulgazione della cultura del restauro.
rocca di papa
Prove di Parrocchia
(Gianfranco Botti) - Per un giornale come il nostro, da
sempre aperto ad ogni contributo di un qualche interesse, ospitare per una
volta un tema cattolico non sia ritenuto eccentrico. Anche perché tema non
banale, derivato dalla recente nota pastorale dei vescovi italiani sul
“Volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia”. Secondo la
quale, la parrocchia respira la vita della Chiesa universale, coltiva il
senso della diocesi, procura di allargare le sue possibilità educative
aprendosi a forme di collaborazione interparrocchiale. La parrocchia è
l’espressione più comune e concreta della comunità cristiana, anche se le
si chiede di assumere una dimensione più marcatamente missionaria e una
nuova capacità di inserimento solidale nella società. Parrocchia, come
comunità missionaria e soggetto sociale sul territorio, vero punto di
forza della cattolicità italiana, cui spetta la centralità nella
pastorale.
La Chiesa italiana - affermano i Vescovi - connette fiducia forte alla
parrocchia, risorsa che le permette ancora oggi di radicarsi nella
società, di farsi trovare presente nel territorio e nel realizzare la sua
scelta di essere “popolare”, cioè rivolta a tutti.
La Chiesa individua nella parrocchia la propria via di presenza e di
azione pastorale. Ciò significa non scappare, di fronte alle difficoltà
dell’esercizio della sua missione. Significa non limitarsi a una attività
spirituale e organizzativa per pochi, già in qualche modo inseriti.
Significa sforzarsi, anche in mezzo a delusioni, di agire sempre con
spirito missionario. Compito alto, arduo, affrontabile solo con zelo e
convinzione non standardizzati. Prevede “straordinari”, di impegno, di
intelligenza. Alle parrocchie e alle diverse figure che ne animano la
pastorale, a partire dai parroci, i Vescovi chiedono di farsi carico di
quello slancio missionario che la Chiesa italiana avverte, ormai da
qualche tempo, come una vera e propria urgenza per rispondere all’attesa
del vangelo che vive nel cuore degli uomini del nostro tempo. È, in fondo,
l’appello ad un coraggio ed a una creatività che sembrano richiesti dalla
necessarietà missionaria dell’oggi.
Sarà accolto l’appello dei Vescovi? Saprà la parrocchia continuare a
svolgere il suo compito primario della trasmissione della fede? Sfida
coinvolgente, sulla quale sono impegnate le parrocchie, e ogni interessato
guarderà con aspettativa alla propria. |