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Sommario anno XIII numero 12 - dicembre 2004

 I NOSTRI PAESI - pagina 10

monte porzio catone
Salone Internazionale della Comunicazione Turistica
(Armando Guidoni) - Mercoledì 24 novembre, nella splendida cornice di Villa Mondragone, è stato inaugurato il “primo Salone Internazionale della Comunicazione Turistica”. L’evento, organizzato da Promozione Castelli Romani e patrocinato dalla Regione Lazio e dalla Provincia di Roma, è stato sostenuto, inoltre, dall’Università Tor Vergata, dall’ENIT, dall’XI Comunità Montana, dal Parco Regionale dei Castelli Romani, dai Comuni di Frascati, Rocca di Papa, Monte Porzio Catone, Ciampino, Genzano e Colonna, dagli Aeroporti di Roma, dall’ACEA, da WIND e da Ryan Air.
Dopo il benvenuto dato dai “padroni di casa”, il rettore dell’Università Tor Vergata Alessandro Finazzi Agrò ed il sindaco di Monte Porzio Catone Roberto Buglia, e dopo il saluto dei patrocinatori - sono intervenuti tra gli altri, Amedeo Ottaviani (Presidente ENIT), Gabriele Gorgo (Consulente Comunicazione Regione Lazio), Vincenzo Vita (Assessore Politiche Culturali Provincia Roma) - i lavori della “Conferenza Internazionale sulla Comunicazione Turistica” sono stati aperti dal prof. John Swarbrooke dell’Università di Sheffield (GB).
Alla fine del pomeriggio il Presidente dell’ENIT Amedeo Ottaviani ha inaugurato un’attraente ed interessante mostra che, attraverso i manifesti storici, le pubblicazioni e le campagne di comunicazione realizzate dall’ENIT dal 1919 ad oggi, ha fornito un’esauriente immagine del turismo italiano nell’ultimo secolo. La conferenza si è poi protratta fino al 28 novembre con le altre sessioni in programma.
Si è trattato di un convegno rivolto al rilancio della vocazione turistica dei Castelli romani, territorio straordinario sotto il profilo delle bellezze naturali e culturali ma soffocato dalla straripante copertura comunicativa che opera il polo di attrazione turistica rappresentato da Roma.
In questa sede sono state messe a confronto le strategie e le esperienze comunicative di imprese e di enti turistici nel nuovo quadro della comunicazione globale di questo nuovo millennio.
Ampia è stata la partecipazione dei responsabili della comunicazione di imprese dei vari settori del comparto turistico, esperti nazionali ed internazionali del settore, che hanno condotto seminari di carattere tecnico-specialistico con l’obiettivo di innovare la cultura e il marketing del turismo degli operatori dei Castelli romani.


albano
Incontro con il regista Gianni Bongioanni
(Eliana Rossi) - “La donna nella società attuale” è stato il tema dell’incontro che si è tenuto sabato 30 ottobre, presso la Palazzina Vespignani, in Albano, patrocinato dall’Assessorato alla Cultura, alla presenza del regista Gianni Bongioanni, autore del famoso sceneggiato televisivo “Una donna”, tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Sibilla Aleramo. L’incontro svoltosi su iniziativa dell’Associazione Culturale “Eureka”, curato dal Presidente Marco Ghitarrari, è stato brillantemente condotto dal Prof. Filippo Ferrara, che l’ha indirizzato su basi sociologiche, ricordando Popper ed evidenziando il degrado della televisione attuale. Lo scrittore e critico letterario Franco Campegiani ha tracciato un profilo di Gianni Bongioanni, soffermandosi sull’uomo e le opere, con particolare riferimento alla poetica radicata nella cronaca e al tempo stesso assetata di conoscenze interiori: un neorealismo etico-psicologico, di valenze non ideologiche, come oggi, invece, è d’uso fare. Durante l’incontro, sono stati letti alcuni brani tratti dal libro dell’Aleramo, a cura di Flora Tudini; è seguita, inoltre, la partecipazione dell’ospite d’onore, la scrittrice Bianca Silvestri, Presidente della Compagnia Teatrale “Octogone” di Parigi, che ha trattato il tema della condizione femminile nella società  odierna, con particolari riferimenti alla Francia. Al termine degli interventi, il noto regista, padre della fiction, ha intrattenuto i presenti con la proiezione, in versione ridotta, delle sei puntate televisive, andate in onda nel ’77, che portarono all’attenzione del grande pubblico lo scomodo romanzo dell’Aleramo, interpretata dalla giovanissima Giuliana De Sio. Erano presenti in sala anche i due protagonisti maschili del film, gli attori Ivo Garrani e Biagio Pelligra.
Della scrittrice Sibilla Aleramo, pseudonimo di Rina Faccio, nata ad Alessandria nel 1876 e morta a Roma nel 1960, ricordiamo la sua vita inquieta e passionale in cui spicca la tempestosa relazione con Dino Campana, e il suo impegno accanto a Giovanni Cena, per l’elevazione culturale dei ceti umili nell’Agro romano. Esordì nel 1906 con il romanzo programmaticamente femminista “Una donna”, dove già s’intrecciano le componenti principali della sua personalità: la forte sensibilità sociale e la prorompente carica autobiografica e individualistica. Da questo conflitto nasce il teso lirismo delle opere successive: i romanzi “Il Passaggio”(1919), “Amo dunque sono”(1927), “Il frustino”(1932); le prose di “Gioie d’occasione”(1930), “Orsa Minore”(1938), “Dal mio diario 1940-44”(1945); le raccolte di versi confluite in “Selva d’amore”(1947, premio Viareggio) e le altre liriche “Aiutatemi a dire”(1951) e “Luci della mia sera”(1956).


rocca priora
Seminario dei Beni Culturali
(Nicola Pacini) - Si è concluso giovedì 11 il seminario dell’Istituto Antonino De Stefano su “Restauro per la Valorizzazione, la Tutela e la Protezione del Patrimonio Architettonico, Archeologico e Culturale nei Paesi del Mediterraneo”, svoltosi nei giorni 10 e 11 novembre presso l’Auditorium della Banca del Tuscolo, con il sostegno del Comune di Rocca Priora e il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, del Consiglio Nazionale delle Ricerche e del Ministero degli Affari Esteri. Al Seminario hanno partecipato insigni studiosi ed esperti del restauro di alcune delle più prestigiose Università Italiane, della Commissione Pontificia di Archeologia Cristiana dell’Accademia d’Egitto di Roma, Ambasciata del Regno di Giordania di Roma, Ambasciata della Repubblica Turca di Roma. Ha coordinato il Seminario Giuseppe Claudio Infranca, presidente dell’Istituto De Stefano. Molti sono stati gli argomenti trattati sugli interventi di restauro che debbono essere realizzati con il rispetto e la precisione delle tecniche, in caso contrario si finisce per danneggiare quel che rimane di antichi tesori artistici e culturali.
Il coordinatore ha portato ad esempio il restauro dell’antico museo di Kariye ad Istambul, già chiesa cristiana, quindi greco-ortodossa, poi moschea. Si è rischiato di perdere preziosi reperti per errori negli interventi. Invece di affrontare il problema alla radice, ed eliminare l’umidità alla base, si è fatto ricorso ad interventi che hanno aggravato il fatiscente stato del monumento. Ora un intervento mirato, da realizzare con il concorso del World Monument Fund, Stati Uniti e Italia, con la partecipazione dello stato Turco, tende a porre rimedio e tutelare nel tempo il monumento. Infranca ha affermato che si tende ad operare insieme alle autorità locali anche per formare tecnici specializzati locali, per conquistare la fiducia dei paesi interessati mediante la cultura. Noi sappiamo fare i restauri, ha concluso Infranca, ma vogliamo la partecipazione delle Istituzioni internazionali e locali, che con la nostra supervisione possano operare correttamente nella difficile opera del restauro. L’Istituto Antonino De Stefano ha sede a Roma e in Sicilia, opera nel campo del restauro, ma anche nella formazione di esperti in questo campo. Ha effettuato varie campagne di restauro in molti paesi Mediterranei, ed ha intenzione di aprire una scuola di specializzazione nell’area dei Castelli Romani.
Al Seminario hanno presenziato il sindaco di Rocca Priora Adriano Coletta, gli assessori Damiano Pucci e Angelo Raponi, oltre a vari consiglieri, tutti molto interessati insieme ai dirigenti della Banca del Tuscolo, ad un divulgazione della cultura del restauro.


rocca di papa
Prove di Parrocchia
(Gianfranco Botti) - Per un giornale come il nostro, da sempre aperto ad ogni contributo di un qualche interesse, ospitare per una volta un tema cattolico non sia ritenuto eccentrico. Anche perché tema non banale, derivato dalla recente nota pastorale dei vescovi italiani sul “Volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia”. Secondo la quale, la parrocchia respira la vita della Chiesa universale, coltiva il senso della diocesi, procura di allargare le sue possibilità educative aprendosi a forme di collaborazione interparrocchiale. La parrocchia è l’espressione più comune e concreta della comunità cristiana, anche se le si chiede di assumere una dimensione più marcatamente missionaria e una nuova capacità di inserimento solidale nella società. Parrocchia, come comunità missionaria e soggetto sociale sul territorio, vero punto di forza della cattolicità italiana, cui spetta la centralità nella pastorale.
La Chiesa italiana - affermano i Vescovi - connette fiducia forte alla parrocchia, risorsa che le permette ancora oggi di radicarsi nella società, di farsi trovare presente nel territorio e nel realizzare la sua scelta di essere “popolare”, cioè rivolta a tutti.
La Chiesa individua nella parrocchia la propria via di presenza e di azione pastorale. Ciò significa non scappare, di fronte alle difficoltà dell’esercizio della sua missione. Significa non limitarsi a una attività spirituale e organizzativa per pochi, già in qualche modo inseriti. Significa sforzarsi, anche in mezzo a delusioni, di agire sempre con spirito missionario. Compito alto, arduo, affrontabile solo con zelo e convinzione non standardizzati. Prevede “straordinari”, di impegno, di intelligenza. Alle parrocchie e alle diverse figure che ne animano la pastorale, a partire dai parroci, i Vescovi chiedono di farsi carico di quello slancio missionario che la Chiesa italiana avverte, ormai da qualche tempo, come una vera e propria urgenza per rispondere all’attesa del vangelo che vive nel cuore degli uomini del nostro tempo. È, in fondo, l’appello ad un coraggio ed a una creatività che sembrano richiesti dalla necessarietà missionaria dell’oggi.
Sarà accolto l’appello dei Vescovi? Saprà la parrocchia continuare a svolgere il suo compito primario della trasmissione della fede? Sfida coinvolgente, sulla quale sono impegnate le parrocchie, e ogni interessato guarderà con aspettativa alla propria.

 I NOSTRI PAESI - pagina 10

Sommario anno XIII numero 12 - dicembre 2004