Preti scomodi (2)
(Federico Gentili) - Quando la Celere di Scelba, intorno
alla metà di questo secolo, cercò di cacciar via la comunità che don Zeno
aveva fondato nel modenese per aiutare gli orfani, furono in pochi ad
accorgersene, ancora di meno ad indignarsi. Prima di divenire un religioso
e un educatore, Zeno Saltini (1900-1981) era stato un avvocato che a un
certo punto decide di mollare tutto per dedicarsi al prossimo. Negli anni
Trenta fondò l’Opera dei piccoli apostoli, per ospitare bambini meno
fortunati di altri. Finita la guerra fece sorgere, su un terreno che in
precedenza aveva ospitato un campo di concentramento tedesco, a Fossoli,
vicino Carpi, la comunità di Nomadelfia, la città dell’amore, dove l’unica
moneta che circolava era quella della solidarietà e della fratellanza.
Ogni abitante riceveva quello di cui aveva bisogno, e se c’era da
raccogliere pietre nei campi prima della semina, andavano tutti, anche il
medico e il cappellano. Diceva con ironia nelle sue prediche: «Fate una
bella fatica a voler bene ai vostri bambini, provate a voler bene a quelli
degli altri». Don Zeno soffrì tante umiliazioni in nome dei poveri,
inventò una famiglia per chi non l’aveva e divenne un esempio di vita per
tante altre figure illuminate, come quella di Danilo Dolci, che abbandonò
gli studi per andare a Nomadelfia a dare una mano. Un altro italiano di
cui andar fieri, e che invece ricevette onori e consensi in tutto il mondo
e solo processi e carcere nel suo Paese. Quando nel 1962 don Zeno fu
riaccolto dalla Chiesa e Nomadelfia venne riconosciuta come parrocchia
comunitaria, Enzo Biagi diede la notizia al telegiornale della sera,
dicendo che un povero cristiano era riuscito a vincere la sua battaglia.
Processi di beatificazione in vista? Neanche l’ombra, che io sappia. Don
Zeno, del resto, non ha mai avuto santi in quel paradiso. Una vita ai
margini, la sua, molto lontana da quella di potentissimi sacerdoti
spagnoli canonizzati a tempi di record. Ma sappiamo che la volontà del
Signore, così come la sua “Opera”, si manifesta alcune volte in modi
troppo complessi per le piccole menti di noi, poveri mortali. |