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Sommario anno XIV numero 1 - gennaio 2005

 I NOSTRI PAESI - pagina 8

frascati
Mostra «Doppio sogno»
(Massimo Silvi) - Proseguono le grandi esposizioni d’arte contemporanea a Frascati. La nuova puntata della serie di Doppio Corpo perfettoVerso sta presentando due artiste di fama internazionale a confronto. Lithian Ricci e Manuela Carrano autrici del progetto «Doppio sogno», che raffigura e interpreta la dimensione misteriosa e intangibile del sonno, poco rappresentata nell’arte antica e in quella contemporanea. La mostra, inaugurata domenica 12 dicembre nelle Scuderie Aldobrandini del Comune di Frascati, alla presenza del sindaco Francesco Paolo Posa e dell’assessore alle Politiche culturali Stefano Di Tommaso, resterà aperta al pubblico fino a domenica 9 gennaio. In tutto sono esposte 19 opere, alcune anche di grandi dimensioni come i polittici olio su tela di Lithian Ricci, mentre sono realizzati con tecnica mista, seta e spilli i quadri di Manuela Carrano.
L’esposizione «Doppio sogno» presenta due modi diversi di sognare. In stato di abbandono si muovono, galleggiano e volteggiano in modo fantastico i “corpi” di Lithian Ricci, invitandoci ad esplorare una natura accogliente che tuttavia ci osserva. Un sogno dunque dove la spensieratezza si mescola ad una venatura di malinconia data dal senso di instabilità esistenziale di queste figure svolazzanti e fiduciose. Quello di
Tango col lupoManuela Carrano è invece il racconto di un attraversamento, di un’esperienza del corpo colto nel modo infinito del sonno, inteso come strategia, come strumento per non sentire, spostare, eludere il confronto e che si trasforma poi in cura e rigenerazione. Diverse conclusioni e diverse materie: la fotografia a confronto con la pittura, la tridimensionalità degli spilli con la materia pittorica sulla tela, le monocromie con tanto colore. È un Doppio Verso di una stessa facciata: affrontare se stesse e quello che ci circonda e provare a trasmettere le sensazioni.
«Il sonno è il regno delle contraddizioni - ha scritto in occasione di questa esposizione Maurizio Sciaccaluga - un non-stato, il territorio protetto dove, vietato l’accesso alla consapevolezza e alla morale, il desiderio vola libero verso ogni appagamento e chi agisce non deve rispondere delle proprie azioni. Manuela Carrano e Lithian Ricci mettono in scena l’ambiguità assoluta della quiescenza, ricreano esattamente le due facce opposte e uguali di quella strana medaglia chiamata dormire».



monte porzio catone
Incontro con Giuseppe Laterza
(Eliana Rossi) - La rassegna letteraria “Paesaggi - luoghi della mente, della cultura, della vita”, organizzata dall’Associazione culturale “Oltre il confine”, patrocinata dal Comune di Monteporzio, che si è tenuta il 19 novembre, presso la Biblioteca di Monteporzio, aveva come ospite l’editore Giuseppe Laterza. Nel suo discorso introduttivo Paolo Di Paolo ha tenuto a precisare che “ciò che ci interessa è il percorso di una Casa Editrice, che ha costituito una coscienza nazionale ed è particolarmente attenta a ciò che è successo in Italia in questi anni e si parte da articoli, dalla sua esperienza di editore che ha portato avanti la diffusione del libro nei piccoli centri. La Casa Editrice Laterza non si occupa di narrativa o di poesia, ma si è specializzata in saggistica, storia e filosofia. Il luogo di partenza non poteva che essere la macchina, infatti, Vito Laterza, padre di Giuseppe, durante i suoi viaggi da Bari a Roma portava con sé il figlio e il dialogo tra i due ha portato a nuovi spunti. Ci si interroga molto - continua Di Paolo - sul perché in Italia si legge poco, Laterza inizia la sua attività a Bari e lì gli editori cercano una soluzione per incrementare la lettura, senza parlare di libri in generale, ma in particolare”. A questo punto l’editore Giuseppe Laterza prendendo in considerazione l’operato dell’Associazione Slow Food, nata a Bra nelle Langhe, agli inizi degli anni Novanta, ha illustrato il modo in cui questo gruppo di giovani ha rivalutato non solo la cucina tradizionale italiana, ma anche quei prodotti artigianali, come il lardo di Colonnata, che erano stati dimenticati, oscurando così la fama dei fast food. “Da questa storia - continua Laterza - sono nati i presidi, circoli letterari, salotti, dove i lettori si incontrano per illustrare i vari libri letti. Durante l’incontro, in genere, si stabilisce un argomento da trattare, per favorire la discussione, a volte viene invitato anche l’autore per confrontare con i lettori le sue idee. Se a Monteporzio non c’è una libreria come in altri centri, è perché non c’è alcun stimolo all’apertura e quindi alla lettura. L’interesse si crea dall’incontro dei lettori e il mezzo più efficace, per la diffusione del libro è il passa parola. Ci sono autori che pur senza un lancio pubblicitario hanno venduto milioni di copie, è il caso del libro “La profezia di Celestino”. Il passa parola funziona bene - prosegue l’Editore - perché chi consiglia il libro, in genere, è un amico che si conosce e stima e quindi si è sicuri di trovare in quell’opera qualcosa di valido. Con i presidi si crea una società di lettori che si riconoscono, che hanno voglia di stare insieme, di portare avanti una critica. Per ritornare alla domanda di Di Paolo “perché in Italia si legge poco”, bè non saprei rispondere, ma mi domando, invece, perché la gente ama la lettura; ne dò una risposta personale, io leggo per lavoro e durante il tempo libero, per me si tratta di una forma di ossigenazione. Mi sembra di avere la mente più chiara, sono attento a quello che è intorno a me e nel fare mio quell’argomento lo arricchisco, e comunque, si comincia a leggere perché qualcun altro lo fa con passione, un familiare o un insegnante”. Giuseppe Laterza ha iniziato a raccontare, brevemente, la storia della sua famiglia, iniziando dalla metà dell’Ottocento, quando un falegname di Putignano, padre di cinque figli, ne manda uno,  Vito, ad Alessandria d’Egitto ad imparare ebanisteria, e questi quando ritorna comincia a lavorare come ebanista. In seguito apre una cartoleria, gli affari vanno bene e si trasferisce dapprima a Taranto e poi a Bari; a lui si affiancano altri due fratelli, insieme decidono di aprire una tipografia per stampare le etichette dell’olio. “Un altro fratello, Giovanni, - continua Laterza - emigrato a  Milano, dopo aver sposato una libraia torna a Bari. Apre una libreria e nel 1901 pubblica i primi libri; in seguito, però, si trasferisce a Napoli che a  quei tempi era un grande centro di cultura, luogo d’incontro di scrittori del calibro di D’Annunzio, Nitti, Di Giacomo, Matilde Serao, Scarfoglio e propone a Benedetto Croce di diventare il suo editore. Lo scrittore non era laureato, ma benestante e non necessitava di un lavoro e, pur essendo una persona che aveva contatti con i professori universitari, aveva un’idea libera e non legata all’ambiente scolastico. Croce voleva che l’editore fosse una persona determinata che pubblicasse solo libri che “contano e durano”. La durata è essenziale nel libro, deve conservare qualcosa di utile, il libro scava, va oltre la superficialità. Croce pubblicò con Laterza le sue opere, poi, dopo la sua morte non essendoci più un salotto letterario si  apre nel 1960 una sede a Roma, specializzata nella pubblicazione di saggi, mentre quella di Bari si occupa di testi letterari scolastici. Durante questi viaggi - spiega Giuseppe Laterza - viaggiavo con mio padre e la macchina diventava il posto ideale per parlare delle nostre idee, tra le quali quella di iniziare una collaborazione internazionale con altre case editrici. La più significativa è la collana “Fare l’Europa”, che nasce nel 1993 con l’intento di ricostruire i tratti comuni del vecchio Continente alle soglie dell’unificazione europea, laddove al di là dei grandi nomi gli altri autori erano poco conosciuti. Così si sono riunite quattro case editrici dei maggiori Paesi europei, Francia, Regno Unito, Germania e Spagna. Tale progetto è diretto da Jacques Le Goff, una persona giusta, un uomo generoso e, finora, si sono realizzati circa trenta titoli”.


genzano
Cammello di pace
(Simone Proietti) - Si è svolta all’insegna della pace la nona edizione della rassegna di cinema d’animazione “Castelli animati” di Genzano. Pezzo forte della convention disputata dal 1 al 5 dicembre, presso il Cinema Modernissimo, è stato infatti il film “Pace of peace” , pellicola realizzata da 16 studenti di età compresa tra i 16 ed i 18 anni, per metà palestinesi e metà israeliani. La storia ripercorre le imprese di un buffo cammello portatore di pace, capace di cancellare le guerre e moltiplicare le buone azioni. Il cortometraggio di animazione, ideato dai giornalisti Papini e Valenti e superviosionato artisticamente da due esperti quali Giulio Gianini e Emanuele Luzzati, ha ricevuto il premio “Cinema e cultura del Dialogo” al Festival di Venezia e ha visto la partecipazione alle colonne sonore della cantante israeliana Noa e dalla palestinese Rim Banna. Un plebiscito su tutti i fronti per gridare alla pace per le future generazioni di due popoli imprigionati da una guerra che si protrae da decenni senza soluzione di continuità.


Il  primo Gennaio 2005
Giulia Quaranta
ha festeggiato il suo 90° compleanno
circondata da tutti i suoi cari

Buon
Compleanno
 Giulia!

E Grazie
per tutto quello che ci hai dato
e per quello che continuerai a darci

 I NOSTRI PAESI - pagina 8

Sommario anno XIV numero 1 - gennaio 2005