Cuba, Albania, Iraq
Testimonianze di un medico della Croce rossa italiana
di Renato Zurla, Edizioni Pontecorvo, Castelsangiovanni, € 15,00
(Isidoro Palumbo) - L’Associazione italiana della Croce
rossa è impegnata, fin dalla sua fondazione, 140 anni fa, a portare aiuto
e soccorso a tutti coloro i quali soffrono per calamità naturali, disastri
e conflitti armati, senza alcuna discriminazione di parte e con umanità e
professionalità. In tutto il mondo, in ogni parte dove c’è umanità che
soffre lì è la Croce rossa, lì lavora e opera la Croce rossa italiana.
E così anche nella drammatica esperienza dell’Iraq la Croce rossa italiana
è presente, dal primo volontario su su fino al suo vertice nazionale, con
tutte le sue componenti e con tutte le sue professionalità, per adempiere
alla sua missione. “Ciò è possibile grazie alla laboriosità e all’impegno
di tutti i volontari della Croce rossa italiana, che ogni giorno offrono
il loro tempo e la loro professionalità al servizio degli altri” (1)
Anche quando infuriano i sentimenti umani più “inumani” e lo strazio della
guerra e dell’odio trascina con se i civili, le donne, i bambini, i
vecchi, l’impegno di pace della Croce rossa non cede di un passo (2).
Anche nell’inferno di Bagdad la Croce rossa italiana, unica Società
nazionale rimasta a Bagdad, nonostante gli scontri, i rapimenti e gli
attentati, continua a portare una testimonianza forte della dedizione e
dell’impegno che la pervade, consapevole della sua missione prima: portare
soccorso all’umanità che soffre, ovunque.
La testimonianza del dr. Zurla viene fatta propria dall’intera
Associazione che, per il tramite del suo responsabile nazionale Avv.
Scelli, ritiene questo libro “un’ulteriore occasione per diffondere quel
messaggio d’amore che … è fonte di ispirazione, quel messaggio di
fratellanza che è la nostra forza, la nostra guida.”
E la testimonianza resa dal dr. Zurla, come medico e come volontario, non
dimentica la storia della propria vita, di quel “suo tribolato percorso
personale e familiare – sono pagine molto intense e belle quelle in cui
parla della moglie e delle figlie e che fa ancor meglio comprendere le
difficoltà e le asprezze delle scelte quotidiane” come ricorda con parole
sentite il direttore della rivista Libertà il dr. Gaetano Rizzuto “e che
fa ancor meglio comprendere le difficoltà e le asprezze delle scelte
quotidiane”. Sappiamo bene che la testimonianza raccolta dal dr. Zurla in
questo leggibilissimo libro non è che la naturale, spontanea continuazione
dell’impegno che egli profonde nella città di Piacenza e nella CRI
provinciale di Piacenza da anni, da quando entrò nell’Associazione come
semplice volontario. Piacenza oggi anche grazie al dr. Zurla ha tanti
volontari della Croce rossa impegnati quotidianamente con abnegazione.
Senza dimenticare anche la formazione degli stessi volontari e - come
previsto dallo Statuto della Croce rossa - della popolazione civile e
degli appartenenti alle forze armate e di polizia: infatti, non è un caso
che la CRI di Piacenza da anni è particolarmente impegnata nella
diffusione del diritto internazionale umanitario dei conflitti armati, al
fine di sensibilizzare sempre più i giovani, i volontari, gli operatori
umanitari ma anche i nostri soldati e i nostri agenti di polizia (sempre
più impegnati in operazioni di pace all’estero) ai temi del diritto
umanitario e dei diritti umani, delle tematiche legate ai rifugiati e di
tutela dei civili e delle categorie da proteggere, donne, bambini,
anziani, malati. Facendo crescere un humus cittadino vitale e attento alle
tematiche in parola (3).
Note:
(1) Prefazione a cura dell’Avv. Maurizio Scelli, Commissario Straordinario
della CRI;
(2) Palumbo, I., Appunti e lezioni di diritto internazionale dei conflitti
armati e delle operazioni di pace, Roma, pag. 525, 2004;
(3) vedi il Convegno su “La democrazia, lo stato di diritto e i diritti
umani nell`evoluzione dei rapporti internazionali” organizzato dalla
Scuola della Polizia di Stato di Piacenza e diretto dal dr. Gaetano
Rizzuto, direttore di Libertà, nel marzo del 2004; |