Una biblioteca virtuale
per Bagdad
(Luca Ceccarelli) - Nel pomeriggio dell’8 dicembre a Roma,
nel corso della III° Fiera della piccola e media editoria al Palazzo dei
Congressi all’EUR, si è tenuta un’affollata conferenza di presentazione
dell’iniziativa denominata Una biblioteca virtuale per Bagdad. Tale
progetto, che è stato promosso dall’Associazione Progetto Bagdad in
collaborazione con l’agenzia di servizi editoriali Il Segnalibro, è
finalizzato a rispondere alla tragica situazione di emergenza culturale,
oltre che sanitaria, causata in Iraq da un’aggressione militare devastante
che dura da quasi due anni, e che va ad incidere su una struttura statuale
già resa fragile da dieci anni di embargo e di bombardamenti, dalla prima
aggressione militare del 1990, dalla precedente guerra decennale con
l’Iran e da una dittatura per molti aspetti disumana come quella di Saddam
Hussein.
Oggi Bagdad si presenta come una città senza più libri. I bombardamenti
aerei dei sedicenti “liberatori”, e i saccheggi che hanno fatto seguito
alla caduta del regime di Saddam Hussein, ad opera di bande ormai libere
di spadroneggiare, hanno esposto ad un totale saccheggio il Museo
archeologico della capitale, la Biblioteca Nazionale e la Biblioteca
dell’Accademia di Belle Arti. I pochi libri sfuggiti ai saccheggi sono
finiti malamente accatastati in bunker e rifugi di fortuna, in attesa di
una vera pace e di una ricostruzione che non arrivano mai.
La conferenza è stata aperta dalla proiezione di un documentario
realizzato da Dario Bellini, che ha raccontato la vita quotidiana a Bagdad
nella primavera del 2003, gli stenti e sofferenze, ma anche i momenti di
gioia.
Alla proiezione hanno fatto seguito gli interventi del professor Samir
Abdull Hamir, docente di lingua italiana e spagnola all’Università di
Bagdad, dell’islamista Isabella Camera d’Affitto, di Dario Bellini e di
Aldo Rovigatti, curatori del progetto, e promotori del sito
www.unabibliotecaperbagdad.org. Alla conferenza erano presenti anche
Claudia Leuci, ufficio stampa dell’agenzia Il Segnalibro, e tre
studentesse irachene, Sundus, Sima e Nur, che frequentano un corso di
specializzazione in lingua italiana presso l’Università per stranieri di
Reggio Calabria. Anche Fahrenheit, la seguita trasmissione pomeridiana di RadioTre dedicata ai libri, ha rivolto la propria attenzione
all’iniziativa.
Il progetto di biblioteca virtuale che hanno in mente i promotori
dell’iniziativa non assomiglia alla “Biblioteca d’Alessandria”, ma ben più
ad uno strumento di lavoro, raccolta di titoli, sinossi, estratti da libri
d’arte e da opere di narrativa e saggistica, in lingua araba e in
italiano, che in futuro potranno essere donate, quando verrà finalmente
una vera pace, per la ricostruzione delle biblioteche anche cartacee di
Bagdad. Oltre a questo, il sito si propone di essere un osservatorio sulla
realtà sociale e culturale irachena, e non per ultimo, sui progetti di
solidarietà e di cooperazione in atto in Iraq. È importante però,
affinché l’iniziativa vada in porto, che vi sia un’ampia adesione da parte
degli editori, degli scrittori e anche dei lettori, a titolo personale,
che donino libri per la costruzione della biblioteca virtuale e la
ricostruzione di quella cartacea.
Per ulteriori informazioni ed adesioni, oltre al sito indicato sopra si
può contattare l’agenzia letteraria Il Segnalibro (www.ilsegnalibro.it)
telefonando al numero 06/35400912, o scrivendo al seguente indirizzo
e-mail: ufficiostampa@ilsegnalibro.it. |