Ferro 3 - La Casa Vuota
(Cristina Stillitano) - “In questo giorno del 2004
qualcuno aprirà il lucchetto che blocca la mia porta e mi renderà libero”
scrive Kim Ki-Duk in agosto in una casa vuota. Poi realizza il suo sogno,
che è quello di ogni persona che aspetta e per la quale qualcuno arriva
sempre. Da pittore regista innamorato della leggerezza, dipinge l’angelo
custode che si insinua nelle case degli altri lasciando piccole tracce
come discreti pensieri. Gli spazi sono vite che si scelgono e poi si
abbandonano, il gioco è sapervi stare dentro e poterne uscire con
dolcezza. “Non è dato sapere se il mondo in cui viviamo è sogno o realtà”
e la differenza non conta per una donna malmenata dal marito che ama il
golf ma non gioca col Ferro 3. La violenza è l’ossessione che spezza i
personaggi gridando al vento la sua rabbia brutale, ma esiste un modo per
proteggersi. Diventando l’invisibile che si libra nell’aria, disponibile
all’amore per chi è in grado di coglierlo e giocare con lui. Il silenzio
risuona per 90 minuti in cui una cinepresa ci insegna a guardare il mondo.
Caricatura e didascalie rimangono sempre in agguato come in “Primavera,
estate, ..”, ma stavolta la morale è solo uno dei livelli narrativi di un
universo impalpabile di gesti e di assenze, di humor e malinconie, di
malesseri, di garbo, di prigionie, di tenerezze. L’andamento stilistico
vibra senza sosta, il minimalismo rarefatto restituisce spazio e luce, la
levità - in fondo - è il peso che ci sentiamo addosso.
Ferro 3 - La Casa Vuota (Binjip)
Regia - Kim Ki-Duk, con Hee Ja, Seoung-yeon Lee. |