Probabile collisione fra i ghiacci
(Armando Guidoni) - In
questo mese di gennaio una notizia sta avendo una vasta eco in tutto il
mondo. Le Agenzie Spaziali
Europea
ed Americana (ESA e NASA), con le loro immagini da satellite, stanno
documentando ogni giorno gli sviluppi dello scenario che si svolge al
largo del Mare di Ross, in Antartide, proprio nell’area della Baia Terra
Nova dove è presente la Base italiana “Stazione Mario Zucchelli” del
Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, finanziato dal Ministero
dell’Università e della Ricerca Scientifica.
Gli attori sono la Lingua Drygalski, la propaggine galleggiante del
ghiacciaio David, che è larga mediamente 20 km e si estende nel mare per
circa 100 km, ed un iceberg, chiamato B15A. L’iceberg ha una superficie di
3000 km2 (grande
quanto il Lussemburgo). La sua storia si avviò nel 2000, quando si staccò
dalla Piattaforma di Ross. Allora era parte integrante di un iceberg
“padre” (il B15), di dimensioni molto più estese (295 km per 37 km), con
una superficie di 11.000 km2.
Questo iceberg originario si è andato via via rompendo in numerosi
frammenti, alcuni dei quali si trovano ancora vicino alla base americana
di McMurdo.
Riportiamo due Comunicati dell’Enea che denunciano il rischio di
collisione dell’iceberg B15A contro la punta della lingua Drygalski:
3 gennaio 2005 - “Il 2/01/2005 il collega Tiziano Bastianelli (ENEA)
ha sorvolato con un Twin Otter la zona del Drygalski, fotografando il
B15A, quando la distanza fra i due in quel momento era di 5 km circa. La
larghezza della punta del B15A è di 10 km circa, mentre la parte centrale
è circa 25 km. L’iceberg ha una lunghezza totale di circa 125 km. La
collisione potrebbe avvenire a breve.”
14 gennaio 2005 - “L’iceberg B15A per il momento non impatterà
con il Drygalski, la lingua di ghiaccio a Sud della Stazione italiana
Mario Zucchelli. Infatti da ieri è arretrato di 1 km. Il 12 gennaio alle
ore 19.00 ca (in Italia ore 7.00 del 13/01/05) la distanza tra i 2
elementi era di 5 km, mentre il 13 gennaio delle ore 18.45 (ore 7.45 del
14/01/05 in Italia) il B15A è arretrato di 1 km dal Drygaski, portandosi a
6 km di distanza. Si suppone che la parte immersa dell’iceberg tocchi i
fondali marini che ne rallentano sia la velocità che la direzione. Si
dovranno attendere ulteriori studi e ipotesi da parte degli esperti
presenti in Antartide per avere informazioni più attendibili.”
Il ghiacciaio David e la sua Lingua Drygalski, fin dalla prima
esplorazione effettuata dal Capitano Falcon Scott del 1904, è stato
oggetto di studi (vedi la figura). Infatti, è proprio in questa baia che
avvengono i fenomeni naturali che muovono le masse d’acqua oceaniche che
sono alla base della circolazione oceanica globale che innesca il
trasferimento di calore tra le aree equatoriali ed i poli. Ciò avviene a
causa degli ingenti scambi di energia fra le masse d’aria, le acque
oceaniche e la calotta di ghiaccio, con la formazione di acque oceaniche
fredde e dense. “Anche durante l’inverno australe, infatti, la Baia
Terra Nova rimane sgombera dai ghiacci marini, a causa dell’interazione
fra la Lingua Drygalski e i forti venti gelidi che soffiano a 200 km orari
dalla calotta. I venti sospingono il ghiaccio marino in formazione verso
il largo mentre il Drygalski forma una barriera ai ghiacci marini sospinti
dalle correnti marine meridionali. In tal modo Baia Terra Nova rimane
completamente libera dai ghiacci marini e ciò permette un forte scambio
termico fra le acque oceaniche e le masse d’aria gelide provenienti dalla
calotta. Baia Terra Nova è una delle più importanti “fabbriche di ghiaccio
marino” dell’intero Antartide. Pur rappresentando solo l’1% dell’intero
Mare di Ross, produce dal 10% al 30% del ghiaccio marino dell’intero Mare
di Ross. La Lingua Drygalski regola la dimensione massima della Baia e
quindi la produzione del ghiaccio marino e lo scambio di energia e materia
fra atmosfera/oceano/ghiaccio.”
La figura mostra che il distacco di iceberg dalla Lingua avviene
mediamente ogni 50 anni. L’ultimo distacco è avvenuto nel 1956, con una
riduzione della lunghezza della lingua di circa 44 km.
Dagli ultimi rilevamenti, risulta che l’iceberg B15A si sta mettendo punta
a punta con la Lingua Drygalski, quasi a diventarne un suo prolungamento.
Se la situazione dovesse mantenersi in questo stato, visto che la Lingua
Drygalski regola la dimensione massima della Baia e quindi la produzione
del ghiaccio marino e lo scambio di energia e materia fra
atmosfera/oceano/ghiaccio si correrebbe il rischio di vedere, nei prossimi
anni, la baia stessa divenire un mare di ghiaccio. Oltre ai certi
mutamenti climatologici, si creerebbe una enorme difficoltà per i pinguini
che vivono e traggono il loro alimento dalla baia perché sarebbero
costretti ad immergersi a circa duecento chilometri da dove si trovano
ora. |