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Sommario anno XIV numero 2 - febbraio 2005

 ATTUALITÀ E CULTURA

I macchinisti avvertono: attenti all’uomo morto!
(Simone Proietti) - Sembra il protagonista malefico di un film dell’orrore, si tratta semplicemente di un dispositivo predisposto sui treni, una sorta di pilota automatico: l’uomo morto. Tale apparecchiatura dovrebbe essere introdotta prossimamente da FS sulla gran parte dei convogli, seguendo l’esempio di alcuni altri paesi europei, Inghilterra in testa, consentendo di far transitare in sicurezza i treni e riducendo le spese del personale, in un periodo nel quale c’è necessità di far quadrare bilanci per compensare i tagli dei finanziamenti statali.
Ma i macchinisti insorgono, illustrando in una manifestazione svoltasi lo scorso mese di Dicembre nella Stazione Termini, le motivazioni del loro malessere e delle possibili tragiche conseguenze dell’impiego di tale dispositivo. Ciò infatti vorrebbe dire la riduzione dell’equipaggio dei treni da due ad un solo macchinista, in un periodo nel quale le ferrovie hanno già drasticamente ridotto il personale da 225000 a 90000 unità in poco più di 18 anni. Non solo: una strumentazione simile venne già installata nel 1938 sui treni italiani, comportando la successiva rimozione nel dopoguerra a causa dei numerosi incidenti nel periodo intercorso. Inoltre, autorevoli studi scientifici, alcuni dei quali condotti dall’Università di Tor Vergata, dimostrano l’inadeguatezza dell’apparecchiatura per gli scopi prefissi, alla luce anche delle esperienze europee, che hanno visto un notevole peggioramento dell’indice di sicurezza in quei paesi che utilizzano questo sistema elettronico, con un netto incremento di gravi incidenti ferroviari. In molti di tali paesi molti viaggiatori hanno smesso di prendere il treno come riflesso dei numerosi incidenti verificati. L’Italia si appresta a percorrere la stessa strada, fatta di meno personale umano e più strumentazioni elettroniche, incrociamo le dita…

 ATTUALITÀ E CULTURA

Sommario anno XIV numero 2 - febbraio 2005