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Sommario anno XIV numero 3 - marzo 2005

 CULTURA E COSTUME

Carlo Tullio Altan, pioniere dell’antropologia culturale
(Elisabetta Robinson) -È stato il filosofo italiano pioniere dell’antropologia culturale. È stato il più grande antropologo italiano nel duplice senso: di significativo esponente di quella disciplina, l’antropologia culturale, così poco coltivata in Italia e di spietato indagatore dell’antropologia degli italiani”. Con queste parole, il filosofo Umberto Galimberti ricorda Carlo Tullio Altan, scomparso il 15 febbraio scorso all’età di 89 anni. Altan (1916-2005), è stato il primo professore di antropologia culturale in Italia, incarico ricoperto dal 1961 all’Università di Pavia e, in seguito, nelle Università di Trento e Firenze. Dopo aver compiuto studi storico-giuridici, al fine di intraprendere la carriera diplomatica, Altan prese parte alla seconda guerra mondiale, prima come ufficiale dell’esercito in Albania, poi come partigiano in Italia. Determinante, per la prosecuzione dei suoi studi e per la pubblicazione dei primi saggi, fu l’incontro con il filosofo Benedetto Croce, nel 1945. Particolare influsso sul pensiero di Altan ebbe, inoltre, l’opera di Ernesto de Martino (1908-1965), antropologo, etnologo e storico delle religioni. La lettura de “Il mondo magico”, sollecitò Altan a rivolgere la sua attenzione ad una trattazione organica dell’antropologia culturale, come attesta il fondamentale Manuale di antropologia culturale, del 1971. Rifondatore della disciplina antropologica italiana, Altan ha realizzato ricerche pionieristiche sui comportamenti e i valori della gioventù italiana degli anni Sessanta-Settanta. La pluriennale indagine è confluita in vari volumi, tra i quali I valori difficili (1974) e Valori, classi sociali e scelte politiche (1976). Le problematiche aperte da queste ricerche, sono all’origine di un’ulteriore indagine storico-culturale sullo spirito pubblico in Italia. Indagando l’identità culturale del nostro popolo, Altan arrivò a sostenere che l’antropologia degli italiani è caratterizzata da arretratezza socioculturale, clientelismo, populismo, trasformismo e ribellismo (cfr. il volume La nostra Italia, del 1986 e Populismo e trasformismo, del 1989). I suoi studi più recenti sono stati. invece,  dedicati all’elaborazione di un idealtipo dell’ethnos, analizzato nelle sue cinque componenti: epos, ethos, logos, genos, topos, allo scopo di trovare una soluzione scientifica, sul piano dell’antropologia, al conflitto tra i vari etnocentrismi e l’esigenza di un nuovo ordine internazionale. Di questa elaborazione offre una sintesi il volume Gli italiani in Europa, 1999. Carlo Tullio Altan, ha concluso la sua carriera emerita all’Università di Trieste.

 CULTURA E COSTUME

Sommario anno XIV numero 3 - marzo 2005