Notizie in... Controluce Notizie in... Controluce
 Versione digitale del mensile di cultura e attualità dei Castelli Romani e Prenestini

sei il visitatore n.

 

home | indice giornali | estratti | info | agenda | cont@tti | cerca nel sito | pubblicità

 

Sommario anno XIV numero 3 - marzo 2005

 CULTURA E COSTUME

Il sito del mese: Yad Vashem
(Roberto Esposti laleggedimclurg@yahoo.it) - Lo scorso 27 gennaio è stato il giorno della memoria, la data in cui buona parte del mondo ricorda l’orrore dei campi si sterminio nazisti in cui persero la vita 6 milioni di ebrei e altri milioni tra rom, oppositori politici, prigionieri di guerra.
Il ricordo di questa tragedia dev’essere tuttavia tenuto vivo ogni giorno per il tempo che verrà, perché la Storia non può escludere che esso si ripeta e purtroppo il tempo gioca a favore dell’oblio e del revisionismo. Per queste ragioni a Gerusalemme è nato lo Yad Vashem, l’Autorità per il Ricordo dei Martiri e degli Eroi dell’Olocausto, istituita per legge dalla Knesset, il Parlamento Israeliano, nel 1953.
Essa sorge sul Monte del Ricordo e si compone di un museo storico, di uno d’arte, di una biblioteca e di archivi. Molto suggestivi per il visitatore sono la Sala del Ricordo, il Memoriale dei Bambini ed il Giardino dei Giusti tra le Nazioni famoso anche da noi per ospitare un albero in ricordo di Giorgio Perlasca. Tuttavia questi ambienti così solenni e suggestivi non riescono forse a rendere la drammaticità di quel che è stato e a toccare nel profondo i popoli della terra, in buona parte colpiti dall’Olocausto. Per ovviare a ciò e per mantenere vivo il ricordo di ognuna di quelle 6 milioni di persone mandate a morte solo perché di religione ebraica è partito l’imponente progetto del Database Centrale delle Vittime della Shoah consultabile sul sito dello Yad Vashem (www.yadvashem.org, in inglese).
Esso si propone di rintracciare tramite documenti, testimonianze ed altro tutti i nomi e la vita delle vittime della Shoah: partito già negli anni 50 esso arriva presto alla quota di 800.000 vittime individuate grazie alle cosiddette “pagine di testimonianza”, ossia moduli di una pagina con cui parenti, sopravvissuti ed amici delle vittime segnalano queste ultime. Negli anni con questo mezzo si rintracciano 2 milioni di persone ed ora è possibile compilare questi moduli online: passo importantissimo per consentire l’accesso e l’alimentazione dei dati a tutte le persone toccate da questa tragedia nel mondo. Commoventi i corollari, come quello delle due sorelle israeliane ritrovatesi pochi giorni fa dopo sessant’anni in seguito alla consultazione di questo archivio. Archivio che si nutre anche dello studio di lettere, diari, passaporti, documenti nazisti ed iniziative parallele che si svolgono in ogni parte del mondo. L’archivio contiene oramai più di 3 milioni di nomi e consente ricerche per vari parametri: basta ad esempio inserire il nome della propria città per rendersi conto che l’orrore era quì non molti anni fa. Cittadini di Frascati, Velletri, Marino, Albano furono mandati a morte ad Auschwitz, Dakau, Bergen Belsen e negli altri campi di sterminio. I documenti che saltano fuori raccontano storie di vita normale, condotta nelle nostre cittadine e spezzata, spesso nell’infanzia, dalla follia nazista. L’orrore ha ancora il potere di toccarci da vicino, forse perché in qualche modo lo sentiamo ripetibile. La corsa contro il tempo dell’archivio dello Yad Vashem serve anche a questo.
Per non dimenticare.

 CULTURA E COSTUME

Sommario anno XIV numero 3 - marzo 2005