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Sommario anno XIV numero 5 - maggio 2005

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Il Papa del verbo e del segno
Centrali le preoccupazioni sulla globalizzazione
(Ombretta Fumagalli Carulli) - Già da parlamentare ho visto nella Dottrina sociale di Giovanni Paolo II il punto di riferimento più sicuro per una società più giusta e più equa. La Sua insistenza sulla riduzione del debito estero dei Paesi in via di sviluppo, cioè sul nodo centrale della globalizzazione, fu una spinta per costituire in preparazione  del Giubileo del 2000 l’Intergruppo Parlamentari per il Giubileo - più di 300 parlamentari italiani di tutti i gruppi poltici tranne la lega Nord - ed a sollecitare analoghe iniziative in più di 100 Parlamenti dei 5 Continenti.
Giovanni Paolo II ci incoraggiò a dialogare su questi temi con chiunque ne avvertisse l’esigenza.
Oggi, da membro Ordinario della Accademia Pontificia delle Scienze Sociali, ritrovo nel dialogo con gli altri 32 Accademici membri dei più vari Paesi dell’Europa, delle Americhe, dell’Africa e dell’Asia, tutta l’importanza della tutela della dignità della persona e condivido i pericoli segnalati più volte da Giovanni Paolo II derivanti da una globalizzazione economica priva della globalizzazione nella solidarietà.
Il grido di incoraggiamento di inizio pontificato “Non abbiate paura, spalancate le porte a Cristo” è pari, per forza espressiva e per la commozione che provoca, al dialogo senza parole degli ultimi giorni tra il Papa che non riesce a parlare e le lacrime dei fedeli di Piazza San Pietro e di tutto il mondo.
Giovanni Paolo II si dimostra  il Papa del Verbo e del Segno.
Il futuro del Verbo e del Segno non potrà ignorare i grandi temi della giustizia sociale mondiale, centrali nel Suo pontificato.

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Sommario anno XIV numero 5 - maggio 2005