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Sommario anno XIV numero 5 - maggio 2005

 FILOSOFIA

Esplorando... e il viaggio continua… - 9
(Marco e antonio) - … bene bene, devo dire che stare in poltrona davanti a questo palcoscenico sul quale incessantemente si rappresentano gli spettacoli antonio - L’anello mancantedel mio corpo è davvero divertente. Già proprio divertente, visto che posso richiamare quello che voglio dall’archivio a molla e goderne le rappresentazioni fatte di immagini, suoni, odori, tensione sui muscoli ed emozioni…. 
- uno spettacolo ai miei occhi/ la vita -
Ah… emozioni, si proprio emozioni vissute come se mi trovassi ora e realmente in quelle situazioni che invece so che sto solo evocando.
- visione di vita che non è presente -
È strano questo fenomeno perché è come se nell’archivio a molla oltre a finirci tutti i segnali che provengono dai sensori sparsi sulla pelle e all’interno del mio corpo, ci finissero anche le mie emozioni, visto che poi risaltano fuori anch’esse. Ma che cos’è un’emozione? E come si trasporta nel mio corpo?
A prima vista mi sembra una domanda un po’ dissacrante, eppure esistono anche le emozioni e certamente sono uno dei risultati del funzionamento del mio corpo visto che anch’esse, come le evocazioni, si svolgono al suo interno.
- correnti di diverso segno dentro di me / di cosa son fatte / emozioni -
Voglio dire che come le mie evocazioni, essendo interne, posso vederle solo io, anche le emozioni sono mie e soltanto da me avvertibili; al massimo posso provare a comunicarle agli altri fidando nella loro capacità di immedesimazione.
- me / la coscienza / del mio corpo -
Quindi ricapitolando su quel famoso palcoscenico ci sono anche le emozioni, ma da dove arrivano?
- e nasce sgomento / lo scopro da dentro -
Ci vuole un esperimento…
È domenica pomeriggio, sono a casa come faccio spesso e a quest’ora ci sono le partite, quale occasione migliore per una sana doccia di emozioni?
Bene, accendo la televisione e mi sintonizzo sul televideo dove vengono forniti i risultati in tempo reale…. Pag 220… eccola che sta per arrivare… finalmente… dunque, vediamo… Eh lo sapevo!! La mia squadra sta perdendo, e subito dopo PAH!!! È come se una mano invisibile mi avesse dato un pugno nello stomaco!!!
- a percorrer il futuro / della scena ricostruita / trovo finale diverso / da quello atteso / ed il corpo mio si ribella -
Ma allora, eccola; quel pugno nello stomaco è il primo indizio della fisicità delle mie emozioni. E infatti se mi volto di nuovo verso il televisore e leggo i risultati, di nuovo come prima torna quella sensazione netta precisa ineludibile ma soprattutto fisica. E non finisce qui; già perché subito dopo è come se quel pugno si diffondesse, perdendo intensità nel suo cammino, lungo tutto il corpo, fino a raggiungere le sue estremità più lontane. Dopo qualche secondo infatti sulle mani comincia ad arrivare uno strano formicolio appena percettibile, ed i muscoli li sento un po’ più tonici del solito. Anche gli occhi si muovono più velocemente quasi a cercare un appiglio inesistente; insomma è come se tutto il mio corpo si fosse attivato un po’ più del solito ma senza avere una direzione univoca… Quindi se le cose stanno così posso dire che da un primo germe ad alta intensità localizzato più o meno in corrispondenza dello stomaco, sono passato ad una attivazione progressiva di tutto il mio corpo, anche se a bassa intensità, senza però una direzione di azione precisa.
- diffondenze che nello spazio della mia pelle / e me d’immerso d’essi -
È come se si fosse predisposta una quantità di carburante sparso dovunque, pronto ad essere utilizzato nel momento in cui dovessi partire verso un’azione.
In effetti la sensazione è proprio questa; mi sembra di essere uno di quei velocisti che corrono i cento metri al momento del via, solo che nel mio caso non c’è lo starter pronto a sparare, ed io rimango così immobile anche se prontissimo.
- fermo / all’interno di queste mie risorse semoventi -
L’unica cosa che ho imparato a fare in queste condizioni è: accendermi una bella sigaretta… bel capolavoro!!!! Ma forse è proprio così!!! Cioè forse è a questo che servono le emozioni; a fornire energia ai muscoli per farli scattare!
A volte, seduto tranquillamente sul divano immagino di essere in altri posti, ed è bello seguire il film delle mie evocazioni ma di fatto resto fermo.
Perché? Che cos’è che fa scattare un’azione?
- cerco l’origine affinché sia io il padrone dei miei movimenti -
A ben vedere mi rendo conto che prima di ogni mossa c’è sempre quella sensazione di solletico sulla pancia e poi avviene il movimento. Questo significa che quando sto immaginando, i segnali che escono dall’archivio a molla raggiungono effettivamente i miei muscoli ma non sono abbastanza potenti da farli muovere, forse riescono solo a farli vibrare. Per farli muovere invece serve il carburante vero e quello viene dalle emozioni. Quindi i due sistemi devono lavorare insieme e contemporaneamente altrimenti il movimento non avviene.
- che di concomitar / fisicità / s’è mossa -
Già forse è proprio così, infatti senza benzina io posso solo immaginare di muovermi ma rimango comunque fermo, mentre senza segnali dall’archivio a molla mi ritrovo con uno stato di tensione generale, che peraltro sale sempre di più fino a che non trovo qualcosa su cui scaricare tutta la potenzialità accumulata. Insomma, nel primo caso il mio corpo si comporta come un’automobile alla quale è finita la benzina, dove tutti gli inneschi e le iniezioni funzionano ma manca l’energia, mentre nel secondo caso esso si comporta come la stessa automobile stavolta ingolfata.
Allora questo vuol dire che le emozioni non sono una manifestazione sconosciuta e incontrollabile, ma servono al mio corpo per muoversi attraverso la benzina che esse predispongono per i muscoli; senza di esse sarei praticamente immobile.
- che d’emozione / s’emerge il volume -
Mamma mia!! Questo è stato uno dei più bei giri di cervello che abbia mai fatto!!!
Il modello si va sempre più impolpando, visto che adesso sono entrate in ballo le emozioni, la benzina per i muscoli ed il movimento.
A questo punto resterebbe da capire come quel pugno nello stomaco diventa benzina, ma la soddisfazione delle ultime scoperte è tanta e ora non mi va di avanzare ancora verso una nuova terra sconosciuta….
Sì voglio godermi per un po’ questo stato di benessere... e la benzina cala…
La macchina si va spegnendo… e tutto si ovatta…
E mi sembra di risentire quei versi… e il naufragar m’e dolce in questo mare…
(continua)

 FILOSOFIA

Sommario anno XIV numero 5 - maggio 2005