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Sommario anno XIV numero 5 - maggio 2005

 LETTURE

Hans Jonas e Il Principio Responsabilità
(Elisabetta Robinson) - Arte medica e responsabilità umana, libertà della ricerca e bene pubblico, eutanasia, clonazione, tecniche di fertilizzazione in vitro e manipolazione genetica, sono solo alcune delle grandi tematiche inerenti all’ambito della bioetica medica che Hans Jonas (1903 - 1993), uno dei maggiori filosofi contemporanei ed iniziatore del dibattito bioetico, affronta nella sua opera “Tecnica, Medicina ed Etica”, Prassi del principio responsabilità.
Il pensiero di Jonas è molto attuale, soprattutto alla luce di alcuni grandi avvenimenti, come il caso di Terry Schiavo negli Stati Uniti o il prossimo referendum sulla fecondazione assistita qui in Italia, che riguardano e interrogano l’uomo sia in quanto singolo portatore di una sfera di valori sia in quanto membro della società in cui vive.  Jonas ritiene urgente la formulazione di una nuova teoria etica in un periodo in cui le morali religiose sono in crisi e lo sviluppo delle scienze pone, ogni giorno, problemi totalmente nuovi. Il grande interrogativo che Jonas presenta è riassumibile in questo modo: tutto ciò che la medicina con l’aiuto della tecnica è in grado di fare è anche lecito che lo faccia? Jonas mostra che non si può fare a meno della morale quando si affrontano gli interrogativi posti dall’attuale sviluppo della tecnica, la fondazione dell’etica nell’età tecnologica non può prescindere dalla considerazione dei diritti e dei doveri che spettano a ciascun individuo entro un sistema di regole universalmente riconosciute e, quindi, universalmente vincolanti. Senza entrare nel merito delle risposte che Jonas fornisce per ognuno degli argomenti che tratta, ritengo che il suo pensiero sia di fondamentale interesse in un momento come quello che stiamo vivendo, perché nell’età dei diritti egli ci richiama costantemente verso i nostri doveri.
Hans Jonas, Il Principio responsabilità, Einaudi, 1993.

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Sommario anno XIV numero 5 - maggio 2005