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Albino Luciani: il papa del sorriso

Albino Luciani: il papa del sorriso
Ottobre 01
02:00 2007

Albino Luciani nacque il 17 ottobre 1912 a Forno di Canale (Belluno) da Giovanni Lucani e Bortola Tancon. Dopo aver studiato nei seminari locali fu ordinato sacerdote il 7 luglio 1935. Successivamente conseguì il dottorato presso la Pontificia Università Gregoriana. Fu prima curato nella parrocchia della sua città natale e dal 1937 fu vice rettore del seminario di Belluno e ricoprì la carica di Vicario Generale del Vescovo di Belluno. Nel 1949 si occupò delle questioni catechistiche, durante il Congresso Eucaristico di Belluno, da cui scrisse il libro “Catechetica in briciole”. Mantenne buoni rapporti con il locale Partito Comunista aiutato anche dal passato socialista del padre. Nominato vescovo di Vittorio Veneto nel 1958 da Papa Giovanni XXIII, esercitò un ministero improntato su uno spirito pastorale e rurale che verrà ripreso anche dal Movimento della Teologia della Liberazione in Sudamerica e vedrà tra i suoi massimi rappresentanti Dom Helder Camara vescovo di Recife e Oscar Arnulfo Romero in Salvador. Figura di secondo piano durante il Concilio Vaticano II (1962 – 1965), svolse la sua attività nella commissione dottrinale della Conferenza Episcopale Italiana. Il 15 dicembre 1969 divenne Patriarca di Venezia. Durante il suo patriarcato la sua attività fu molto prolifica: cinque conferenze ecumeniche e pubblicazioni di lettere umoristiche che rivelavano il suo interesse per autori come Dickens. Dal 1972 al 1975 presiedette la Conferenza Episcopale Italiana e il 5 marzo 1973 fu nominato cardinale. La difesa del documento “Humanae Vitae” lo poneva su posizioni conservatrici anche se in campo disciplinare era riformista: trovava scandalosa la ricchezza della chiesa. Tra le sue proposte c’era quella del 1971: le chiese ricche dell’Occidente dovevano donare l’uno per cento alle chiese povere del terzo mondo. Il 26 agosto 1978, alla morte del pontefice Paolo VI, venne eletto Papa al terzo scrutinio dai cardinali riuniti in Conclave. La scelta del nome in Giovanni Paolo I riuniva le qualità progressiste di Giovanni XXIII e quelle tradizionali di Paolo VI. Il 27 agosto, di fronte ai cardinali, dichiarò di continuare le deliberazioni del Concilio Vaticano II. Egli non fu il “Papa Buono” ne tantomeno un personaggio mediatico come Giovanni Paolo II, ma una persona mite e sorridente, gioviale e semplice. Fu pontefice per 32 giorni ma il suo papato venne interrotto in maniera misteriosa. Per lui la Chiesa doveva essere povera, con un ritorno al Cristianesimo delle Origini ed un’essenza evangelica della Fede. Per questo il suo primo atto da pontefice fu l’abolizione della tiara e della sedia gestatoria ed ai fedeli parlare sempre in modo semplice e chiaro. E sempre per lui era inammissibile che un Cardinale come Marcinkus fosse a capo di una banca (lo IOR). L’epilogo della vicenda di Papa Luciani si concluse il 29 settembre 1978 quando venne trovato morto nel suo letto. Cause della morte: Attacco Cardiaco? Embolia? Altro? L’inchiesta sul suo decesso venne gestita dal Vaticano in modo maldestro: non fu autorizzata un’autopsia e nei giorni a seguire emersero parecchie contraddizioni. Un testimone riferì che sul comodino di Papa Luciani ci fosse un diario personale con degli appunti in cui erano riportati i suoi programmi per la riorganizzazione della Curia. Questi appunti non verranno mai trovati. Secondo lo scrittore portoghese Luis Miguel Rocha il Papa fu assassinato per ragioni economiche e di potere e perché i suoi propositi circa la riorganizzazione della Curia infastidivano molti personaggi sia in Italia che all’estero. Sempre secondo lo scrittore Rocha, ci fu una cospirazione ai danni di Papa Luciani ed ordita dal cardinale Marcinkus, allora a capo dello IOR, da Roberto Calvi a capo del Banco Ambrosiano e Michele Sindona a capo della Banca Privata Italiana. Si suppone che Albino Lucani, già dagli anni del patriarcato veneziano, sapesse che Marcinkus gestiva le finanze della Chiesa secondo il volere di Wall Street e non secondo il volere di Dio. Un’altra testimonianza, inoltre, qui presentata è quella dello scrittore David Yallop a confermare che Giovanni Paolo I fu assassinato in seguito ad un complotto organizzato dalla Loggia P2 intesa a rimuovere Marcinkus dallo IOR per via dei suoi rapporti non proprio chiari con la Mafia. Purtroppo però ed a tutt’oggi la morte di Papa Luciani resta avvolta nel più fitto mistero.

Bibliografia consigliata: Luis Miguel Rocha, La morte del Papa, Cavallo di Ferro Edizioni; David Yallop, In nome di Dio, Tullio Pironti Editore, 1992

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