Notizie in Controluce

 Ultime Notizie

Bruno de Finetti nel ricordo dei suoi allievi

Bruno de Finetti nel ricordo dei suoi allievi
Gennaio 01
02:00 2007

Quattordici manifestazioni hanno ricordato nel 2006 il centenario della nascita di Bruno de Finetti, fra cui due congressi internazionali ( Bruno de Finetti, Radical Probabilist International Workshop a Bologna e Bruno de Finetti Centenary Conference a Roma) e un convegno ( La matematica nella cultura italiana ) con la partecipazione del ministro dell’Università e della Ricerca Fabio Mussi alla Città della Scienza, a Napoli il 28 novembre. Ma la più cara a quanti hanno avuto il privilegio di conoscere Bruno de Finetti e apprezzarne le eccelse doti umane oltre che di scienziato, è stata sicuramente l’ultima del 15 dicembre 2006 alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università La Sapienza di Roma: Bruno de Finetti, il Maestro e l’Uomo nel centenario della nascita , organizzata dal professor Ernesto Volpe, con la partecipazione di numerosi ex allievi del grande scienziato, che oggi ricoprono importanti cariche nel mondo della ricerca, della pubblica amministrazione e delle imprese.
Dalle loro testimonianze rese in un clima tutt’altro che accademico ma quasi ‘salottiero’, da ‘rimpatriata’ di vecchi compagni di studi, è emersa la grande semplicità e umanità del Maestro, la grandezza dello scienziato, la dedizione totale dell’educatore, l’insuperabile onestà dell’uomo. E così scopriamo dall’ex allievo Luigi Mancini che ‘proprio lui’ , de Finetti, gli chiese il permesso di citare in una pubblicazione un suo risultato originale ottenuto nell’ambito della tesi che gli aveva assegnato. E cosa significasse per de Finetti seguire la tesi di un suo laureando ce lo rivela un altro illustre ex allievo, il professor Claudio de Ferra: ‘Lavoravamo a casa sua al quinto piano in via del Coroneo nel centro di Trieste, stesi su un divano dove lui preferiva sistemarsi con una tavoletta sulle gambe e i fogli degli appunti che gli avevo portato su quella tavoletta ch’era il suo tavolo di lavoro. Ogni tanto la signora si affacciava alla porta e ricordava che erano già passate due o tre ore da quando ci eravamo chiusi nel salotto. Niente da fare, fino a che il problema non era risolto non c’era verso di farlo smettere.’. E con quale spirito il Maestro dava assistenza ai suoi laureandi è Anna Grassi che lo rievoca: ‘Non aveva mai atteggiamenti di ‘prevaricazione’ con il suo alto livello culturale ma era sempre pronto ad ascoltare e a porgere con quasi timidezza le sue soluzioni o a non intervenire se il lavoro che si stava conducendo era in qualche modo soddisfacente.’ Era mite d’animo e di spirito profondamente umanitario e democratico, ricordato da tutti per il suo particolare sorriso ma anche per le sue forti arrabbiature, specialmente di fronte alla burocrazia e al malfunzionamento della pubblica amministrazione contro cui aveva coniato molti dei suoi famosi vocaboli, come per esempio ‘burosadismo’. Ciò che lo rattristava enormemente era imbattersi in persone ‘cretine per dovere d’ufficio’ , come egli stesso diceva. Il suo anticonformismo e la sua spontaneità ben trapelano da questi altri ricordi di Anna Grassi: ‘Mi ricordo di un giorno, che avendolo accompagnato a casa mi fece salire e conoscere la Signora sua moglie, che era una valente pianista e con la quale, più avanti fui invitata ad andare ad un concerto: per una studentessa o appena laureata, non ricordo bene, era un fatto assolutamente imprevedibile!’. Gli episodi che manifestano la sua grande sensibilità e onestà sono veramente tanti, come la cessione di metà del suo stipendio a un suo assistente, che essendo diventato professore incaricato era rimasto per qualche mese senza stipendio per motivi burocratici. Il suo rapporto quasi amichevole con gli allievi è ben reso da queste parole di Ennio Di Giacomo:‘Durante il periodo di preparazione della tesi sono stato conquistato dalla grandezza e dall’umanità del Professor de Finetti. Molto spesso ci capitava di fare insieme la strada che da via Vicenza (dove svolgeva le lezioni) porta alla sede centrale de ‘La Sapienza’. […] Parlavamo come se intorno non ci fosse nessun elemento di disturbo e spesso, se avevamo bisogno di scrivere, usavamo i muri come superficie di appoggio’.Come le lezioni di molti grandi (vedi per esempio Bernhard Riemann, Ettore Majorana, eccetera), anche quelle di de Finetti erano difficili da seguire, come ricorda Grazia Ietto-Gillies, ora Professore Emerito di Economia Applicata alla London South Bank University: ‘His soft voice was often inaudible in the large, crowded, old theatre of Piazza Borghese where the Facolta’ was located at the time; […]The material presented in the first year was not easy for many of the students with a poor mathematics background.’. Quale fosse, tuttavia, l’atteggiamento di de Finetti verso i suoi allievi durante le lezioni è rievocato con gusto e affetto da Raimondo Cagiano de Azevedo: ‘Egli disegnava con caratteri piccoli piccoli, parlando con il tono e la voce che gli erano troppo caratteristici, una intera lavagna di formule per circa un’ora; al termine della quale, girandosi finalmente verso il pubblico chiedeva: ‘avete capito?’ Un coro maleducato e inconsapevole rispondeva sincronicamente un unico NO! Al che immancabilmente egli ribatteva con il suo indimenticabile e benevolo sorriso: ‘fa niente!’; e usciva fendendo lentamente, con passo claudicante, la folla di studenti che per tutto lo scalone di Fontanella Borghese continuava a tramandarsi, di spalla in spalla, l’avventurosa copiatura delle formule di cui sopra.’.
Ed è sempre lo stesso ex allievo che rende testimonianza sul valore ‘filosofico di vita’ dell’insegnamento del Maestro:‘de Finetti sostenne con gran semplicità che a suo avviso era preferibile valutare probabilisticamente la trecentosettantesima cifra decimale della costante Ï€ (pi greca) anziché calcolarne la determinazione nota. […] La ragione era evidentemente […]che il rischio di una stima probabilistica di una determinazione certa ma insignificante era preferibile e non meno rigorosa a fronte dell’impegno superfluo per la determinazione certa. Ho fatto tesoro di questa breve lezione, data quasi en passant da Bruno de Finetti; e ad essa faccio ricorso quasi quotidiano nelle innumerevoli occasioni di decidere.’
Io credo che tutti i numerosi ex allievi di de Finetti, pur non essendo certamente dei visionari, abbiano immaginato di vedere quella mattina in un angolo dell’aula consiliare della Facoltà di Economia de La Sapienza il loro Maestro, seduto sulla sua poltrona di sky ove abitualmente lo trovavano nel suo ufficio, sorridente, con gli occhi chiusi in fessure piccolissime come quando era contento. E tutti ormai sono un po’ diversi da prima, sanno di avere qualcosa di veramente particolare che li distingue dagli altri, li marchia e li unisce: sono gli alunni di Bruno de Finetti. Il 15 dicembre 2006 si sono ritrovati assieme dopo tanti anni per la prima volta ma ora sanno che non sarà l’ultima.

Articoli Simili

0 Commenti

Non ci sono commenti

Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?

Scrivi un commento

Scrivi un commento

MONOLITE e “Frammenti di visioni”

Categorie

Calendario – Articoli pubblicati nel giorno…

Marzo 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
25262728293031

Presentazione del libro “Noi nel tempo”

Gocce di emozioni. Parole, musica e immagini

Edizioni Controluce

I libri delle “Edizioni Controluce”