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Castel Gandolfo: arriva l’ordinanza anti schiamazzi

Castel Gandolfo: arriva l’ordinanza anti schiamazzi
Agosto 14
17:36 2018

Castel Gandolfo: arriva l’ordinanza anti schiamazzi per disciplinare le attività commerciali e tutelare la tranquillità dei residenti

Entra in vigore a Castel Gandolfo il regolamento che disciplina gli orari e le attività degli esercizi commerciali, artigianali e di somministrazione di alimenti e bevande. Un provvedimento che, come spiega il Sindaco Milvia Monachesi, garantirà una maggiore tutela della tranquillità e del riposo dei residenti, individuando delle misure in favore della quiete pubblica.

Dal 14 agosto 2018, giorno dell’entrata in vigore dell’ordinanza n. 74, ogni attività commerciale, artigianale, ristorante e bar della cittadina castellana deve esporre all’esterno del locale mediante un cartello ben visibile i propri orari di apertura e l’eventuale giorno di riposo settimanale, avendo cura di comunicarli anche al Comune. L’ordinanza fissa anche una fascia oraria, da mezzanotte alle 7 di mattina, entro cui non si possono svolgere piccoli intrattenimenti e ogni altra attività musicale, “salvo eventuali deroghe richieste al Sindaco e supportate da adeguate motivazioni di interesse generale”.

Per limitare gli schiamazzi notturni e garantire che vi sia il rispetto del riposo e della tranquillità dei residenti, la somministrazione di cibi e bevande all’esterno dei locali sarà possibile fino alle ore 23.30, in inverno, e entro l’una di notte, in estate. Inoltre, come stabilito dal regolamento, i titolari degli esercizi devono controllare che il “rumore antropico” resti contenuto, invitando i propri clienti a non arrecare disturbo con possibili rumori all’esterno del locale. Un’accortezza che, durante le ore notturne, tra l’una e le 6 di mattina, dovrà essere garantita anche impedendo, mediante idonee misure, la propagazione esterna di suoni e rumori provenienti dall’interno delle attività commerciali.

Come stabilito dall’ordinanza chi non rispetterà questi obblighi e prescrizioni sarà soggetto ad una sanzione amministrativa che va da € 154,00 ad € 1032,00. Inoltre è prevista anche la possibile sospensione dell’attività per un massimo di 15 giorni, qualora le Forze dell’Ordine o la Polizia Locale, incaricate di vigilare sull’osservanza di questo regolamento, accertino una reiterata inosservanza da parte dell’esercente.

 

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