Alberto Burri, Combustione, 1964
LA NUOVA CORPORATE IDENTITY
L’avvio del nuovo corso della GAMeC sarà caratterizzato dalla creazione di una nuova corporate identity, con un logo e una veste grafica aggiornati che andranno a caratterizzare la comunicazione della Galleria in tutte le sue declinazioni, coinvolgendo anche gli spazi espositivi, il cortile e la Piazza Carrara, recentemente riqualificata.
Ideato dallo Studio Temp di Bergamo, il progetto si caratterizza per la presenza di una “sovralineatura” che accompagna la tipografia mettendo in risalto una storica peculiarità dell’acronimo GAMeC: la “e” minuscola. In corrispondenza della lettera, infatti, la linea si interrompe, creando un interessante motivo grafico che si ripete per tutte le “e” presenti nei testi.
Nella nuova visione del museo, la “e” minuscola rappresenta non soltanto l’elemento di congiunzione tra gli ambiti del moderno e del contemporaneo frequentati dalla Galleria, ma un più generico “altro” o “oltre”, dai tratti indefiniti, verso cui l’istituzione intende rivolgere lo sguardo.
NON SOLO MOSTRE
PROGETTI FUORI SEDE, LABORATORI, CORSI ED EVENTI COLLATERALI
Accanto al denso programma espositivo, un ricco calendario di eventi collaterali caratterizzerà la nuova programmazione, con tanti appuntamenti all’interno della Galleria e in spazi esterni della città.
Proposte inedite e attività consolidate coinvolgeranno pubblici diversi, con attività mirate, destinate a fare della nuova Galleria un luogo dinamico, di confronto, approfondimento e integrazione culturale, in continua evoluzione.
Un ruolo centrale nella programmazione del 2018 è affidato al progetto Public Program, una nuova piattaforma di incontri, presentazioni, dibattiti e conferenze aperte al pubblico, nato dalla collaborazione tra GAMeC e Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo. Il progetto coinvolgerà numerosi protagonisti del panorama artistico nazionale e internazionale, andando a definirsi come uno strategico punto di convergenza tra le politiche formative dell’istituto bergamasco, diretto da Alessandra Pioselli, e le attività della Galleria sul fronte dell’aggiornamento e della mediazione.
In particolare, per la prima parte del 2018, il programma sperimenterà il format dell’“artist talk”, aprendosi al contributo di autori di generazioni e provenienze diverse coinvolti nell’attività delle due istituzioni, tra cui Patrick Tuttofuoco, Giuseppe Gabellone, Silvia Calderoni e Ilenia Caleo (Motus), Michel Blazy, Michael Hoepfner, Riccardo Baruzzi e altri, in dialogo con i docenti Claudio Musso, Ettore Favini, Liliana Moro, Fabiola Naldi e Salvatore Falci.
Nella seconda parte dell’anno, in occasione della mostra Black Hole. Arte e matericità tra informe e invisibile e in concomitanza con l’apertura del nuovo anno accademico, il Public Program avrà invece carattere interdisciplinare e rifletterà, in maniera trasversale, sul tema della materia e sul rapporto tra arti visive e scienza.
Un calendario di eventi collaterali sarà inoltre avviato grazie a consolidate collaborazioni con istituzioni cittadine.
Tra questi, la partecipazione alla 36a edizione del festival Bergamo Film Meeting, con la presentazione di due film – un corto e un lungometraggio – parte del Fondo Cinematografico Nino Zucchelli della GAMeC: Mlha (Nebbia, 1966) di Radúz Činčera e Tichá radost (Gioia recondita, 1985) di Dušan Hanák, nomi di riferimento della cinematografia cecoslovacca. Una salda collaborazione tra le due istituzioni che, dal 2005, ha portato alla presentazione di percorsi e retrospettive mirate a rafforzare il legame tra cinema e arte.
Continua, inoltre, la partecipazione della GAMeC a Domina Domna, il festival multidisciplinare che promuove progetti di teatro, arte, danza e cinema ideati da donne, giunto alla settima edizione. Tra le attività in calendario nei giorni precedenti l’apertura del festival, in programma all’inizio di aprile, sabato 24 marzo lo Spazio Giovanile Lo Hobbit di Bergamo ospiterà un laboratorio realizzato in collaborazione con i Servizi Educativi della Galleria.
Nel mese di maggio, inoltre, la GAMeC prenderà parte al programma di ArtDate – l’evento dedicato all’Arte Contemporanea organizzato dall’associazione The Blank – con la terza edizione del Club GAMeC Prize, il riconoscimento ideato dall’associazione degli amici della GAMeC che premia il lavoro di un giovane artista, la cui opera entrerà a far parte della Collezione della Galleria di Bergamo. Per l’edizione 2018, a cura di Manuela Valentini, le opere dei quattro artisti in concorso saranno ospitate negli spazi dell’Ex carcere di Sant’Agata, in Città Alta.
Numerose anche le attività promosse dai Servizi Educativi, da più di vent’anni presenti sul territorio e impegnati quotidianamente nell’ideazione di percorsi, progetti, occasioni di avvicinamento all’arte contemporanea, attraverso un’offerta diversificata che possa rispondere alle differenti tipologie di pubblico.
Tra gli eventi già avviati, la seconda annualità di Odissea nell’Arte, il corso che fino a dicembre porterà gli iscritti alla scoperta di artisti e movimenti della storia dell’arte dal Quattrocento al Settecento, e che proseguirà il prossimo anno con il terzo e ultimo ciclo.
Fino all’estate, una volta al mese, la GAMeC ospiterà i nuovi appuntamenti di Una Notte al Museo, i laboratori per bambini dai 7 ai 12 anni che permetteranno ai piccoli partecipanti di scoprire gli spazi della Galleria in un’atmosfera speciale. Tornerà invece durante le vacanze estive, come di consueto, GAMeC Time, il ciclo di attività che da dieci anni coinvolge piccoli e giovani artisti con un ricco calendario di corsi, percorsi animati e laboratori a tema gestiti da educatori museali e da preparati professionisti.
Una squadra che da quest’anno si è ulteriormente arricchita con l’ingresso di nuovi giovani collaboratori, che stanno seguendo un percorso di affiancamento agli educatori “storici” della Galleria per la progettazione delle future attività.
Nei prossimi mesi inizieranno infine i lavori preliminari per l’annunciato intervento musivo che Jan Fabre (Anversa, 1958) ha concepito per l’Oratorio dei Morti della Chiesa di San Lorenzo di Città Alta. Promosso dalla Curia Diocesana e dalla GAMeC, con la partecipazione della Fondazione Adriano Bernareggi, il progetto, a cura di Giacinto Di Pietrantonio, permetterà alla città di Bergamo di dotarsi di un monumentale lavoro permanente dell’artista belga.
Un intervento con cui la Galleria “intende lasciare un segno permanente dell’arte del XXI secolo nello straordinario contesto storico di Città Alta”, afferma Alberto Barcella, Presidente della GAMeC, che precisa: “Con la realizzazione dell’opera di Jan Fabre nell’Oratorio di San Lorenzo e il ciclo triennale di mostre sul tema della materia ideato da Lorenzo Giusti, nuove e impegnative sfide attenderanno la GAMeC. Entrambe queste iniziative sono da considerarsi come “tappe di avvicinamento” alla “meta” della nuova sede della Galleria, finalizzate a elevare sempre di più i contenuti espressi dal nostro museo e renderli coerenti e adeguati all’importanza della sua futura casa”.
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