Dalla culla della stampa al futuro
La conferenza di presentazione, tenuta martedì 8 aprile nella sala Tersicore del municipio di Velletri, ha concluso un lavoro durato oltre quattro anni. Il Fondo Antico della locale biblioteca raccoglie, tra altre rarità, 84 incunaboli, ivi comprese opere dell’umanista veliterno Antonio Mancinelli (1451-1505). Gli incunaboli (dal latino incunabula, fasce dei bambini, e per traslazione “in culla”, in origine) sono i primi libri realizzati dopo l’invenzione della stampa a caratteri mobili, avvenuta convenzionalmente nel 1452 da parte di Johann Gutenberg, fino all’anno 1500.
Sono perciò opere preziose in sé, per il loro valore testimoniale, a prescindere dal contenuto che comunque è di solito ragguardevole (all’epoca l’editoria, diciamo così, riguardava evidentemente solo cose serie). Questo tesoro andava preservato anche con i moderni mezzi di comunicazione.
Dal 2008 la Regione Lazio ha finanziato il progetto, coordinato dalla Soprintendenza ai Beni Librari, per la digitalizzazione di quei preziosi testi, ai quali ne sono stati uniti due provenienti dalla biblioteca di Palestrina. Un lavoro di grande impegno da parte di tecnici e personale (che l’assessore alla Cultura Emanuela Treggiari ha voluto ringraziare calorosamente), che ha permesso la realizzazione di Dvd che raccolgono in maniera organizzata e illustrata i volumi, come ha dimostrato allo schermo il direttore della biblioteca Leonardo Ciocca.
La conferenza, condotta da Treggiari presente un folto pubblico, ha registrato anche un intervento di Valentino Romani, professore emerito di bibliologia alla Sapienza di Roma, e dell’assessore alla Cultura della Regione, Lidia Ravera. Ogni tanto conforta sapere che in qualche parte delle istituzioni si lavora con degna competenza e giusta direzione di marcia.
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