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Dissesto Finanziario: Percorso obbligato che apre una pagina nuova per Monte Porzio Catone

Dissesto Finanziario: Percorso obbligato che apre una pagina nuova per Monte Porzio Catone
Aprile 10
07:34 2018

Cari concittadini, quanto mi accingo a dichiarare nasce dalla necessità di fare chiarezza sulla ormai nota vicenda del dissesto finanziario dichiarato in Consiglio Comunale venerdì scorso 6 aprile, relazionandovi su alcuni aspetti e sulle cause che hanno condotto a tale dichiarazione, oltre al percorso di risanamento che si apre per gli anni avvenire. La decisione intrapresa è stata dolorosa ma è risultata l’unica percorribile, senza alternative perseguibili. Sicuramente non dettata da un ostinato “attaccamento alle poltrone” per far passare progetti edificatori o per altri biechi interessi personali, come certi personaggi o comitati politicamente schierati vanno ripetendo nelle loro tediose litanie, unitamente al fantomatico escamotage di farci affiancare da commissari per portare avanti il “lavoro sporco” sul risanamento del Bilancio. Costoro fingono di non sapere che la strada intrapresa del dissesto prevede, per legge, la nomina di una terna di commissari preposti alla gestione dei debiti fuori bilancio, e in maniera meschina raccontano frottole alle persone. Ma ricordiamolo, costoro sono gli stessi che raccontano che le nostre scuole sono pericolanti e non sicure; puntualmente smentiti da Vigili del Fuoco o ASL. Sono coloro che, imbevuti di una manifesta ignoranza amministrativa, hanno raccontato che il Comune andava commissariato il 28 febbraio, perché non si era provveduti ad approvare il bilancio preventivo, la cui approvazione invece era stata posticipata, con Decreto, al 31 marzo; puntualmente smentiti dalla Prefettura a cui si erano rivolti. Dovrebbero piantarla di raccontare menzogne, di seminare il panico tra la gente (che oggi è elettoralmente più redditizio) e assumere un comportamento più serio. Oppure smettano di fingere e ci dicano che il loro è un percorso politico e si presentino alle prossime elezioni.

Andiamo quindi per ordine. I forti debiti ereditati dagli ultimi decenni, non supportati dalle finanze comunali, hanno portato il nostro Comune a una scelta inevitabile, senza alternative, e malgrado i quattro anni trascorsi di duri sacrifici economici. Sono stati quattro anni di tagli alle spese, compresi i tagli di contributi alle associazioni e alle manifestazioni, e di aumenti delle tariffe, per non gravare troppo sui servizi. La mostra “Orchidee dal Mondo” quest’anno è organizzata interamente grazie a sponsor, senza alcun fondo di bilancio, come mai prima d’ora. Anni in cui sono stati abbattuti i fitti passivi; in particolare ringraziamo il concittadino Paolo Boni che ha messo a disposizione del Comune il nuovo Centro Anziani, facendo tagliare il costo dell’affitto. Si è iniziato un percorso di lotta all’evasione fiscale e di devoluzione dei mutui. Quindi non è vero che da quando ci siamo noi la situazione è peggiorata, come qualche avventato commentatore si è affrettato a dichiarare, semmai il contrario. Abbiamo cercato in ogni modo di contrastare quanto si andava profilando, garantendo comunque ogni servizio ai cittadini. Non ci siamo certo candidati quattro anni fa per arrivare a quanto avviene oggi, ma dichiarammo già in campagna elettorale che la situazione economica del nostro comune era esplosiva, soprattutto grazie alla gestione allegra degli ultimi anni (quando l’ex sindaco Gori dispensava telefonini, corpose spese di rappresentanza e accendeva onerosi mutui) ma andammo avanti comunque, in maniera consapevole.

Per il resto “chi è senza peccato, scagli la prima pietra”, e se anche qualche errore è stato commesso nel corso di questi quattro anni, è stato sempre pensando al conseguimento più importante del bene comune per la nostra Città. E comunque, sicuramente non determinante ai fini del dissesto.

La delibera di Consiglio Comunale del 6 aprile 2018 segna un punto di svolta, dando luogo a un lungo periodo di risanamento finanziario che durerà almeno 5 anni, teso a ripulire il bilancio da tutti i debiti pregressi accumulati. Si apre una nuova pagina, con la quale la nostra Amministrazione non si sottrae di fronte agli impegni assunti, unicamente per il bene dei cittadini. L’Amministrazione è ora chiamata ad un compito durissimo (altro che gestione del minimo indispensabile!) in quanto entro tre mesi dalla dichiarazione si dovrà pervenire comunque al pareggio di Bilancio per il 2018. Un percorso obbligato e condizionato da quanto sarà necessario, da parte dei commissari, a ripianare i debiti.

La dichiarazione di dissesto non è stata una scelta facile; non un “giochetto … inscenato per evitare di essere sostituiti da un commissario straordinario”, né tantomeno, come detto in maniera vile, un escamotage per “salvare le proprie poltrone”, bensì un atto di coraggio e di responsabilità. Ed è stata ed è l’estrema ratio di un percorso che ha espresso le sue criticità da quando a metà gennaio 2018 si andavano componendo tutte le voci che costituiscono il Bilancio del Comune. A seguito di numerose riunioni, sono emerse difficoltà nel tentativo di trovare un equilibrio di bilancio. Si è tentato di pervenire al pareggio, ma ci siamo accorti che era una strada non percorribile. Ci siamo trovati di fronte a una realtà senza alternative, come viene accuratamente presentata ed accertata nella Relazione del Revisore dei Conti del nostro Comune. A noi è toccata soltanto una presa d’atto, attestando una situazione finanziaria e contabile così come fotografata dalla responsabile del settore e dal Revisore. Dalla relazione di quest’ultimo risulta evidente che la principale causa che ha condotto allo squilibrio del bilancio e quindi alla dichiarazione di dissesto finanziario è stata la “presenza di sentenze di condanna al risarcimento a carico del Comune di rilevanti somme, per le quali non sono state effettuate nel tempo accantonamenti a copertura”. Sentenze di condanna provenienti da cause iniziate anni addietro, che costituiscono la parte sostanziale (pari a 1.219.275,75 €) dei Debiti Fuori Bilancio che hanno portato al dissesto finanziario: Sentenza 783/2017 “Depuratore Sonnino” per un importo di 362.526,72 €, con inizio causa anni 2000; Sentenza 1491/14 “Piscina comunale” per un importo di 647.500,00 €, con inizio causa anni 2000; Sentenza Consiglio di Stato 3498/17 “Poletti” per un importo di 209.249,03 €, con inizio causa 1997.

Secondo la normativa vigente, il percorso prevede la nomina (da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze) di tre commissari addetti alla liquidazione della massa debitoria, che saranno in carica per 5 anni e solo per i Debiti Fuori Bilancio contratti al 31/12/2017. Ma l’Amministrazione resta in carica per tentare, in quest’ultimo anno, di dare una risposta concreta ad alcuni problemi annosi che assillano la nostra Città, come (per fare alcuni esempi): la risoluzione del problema “Cantina Sociale”, o l’avvio del progetto decisivo di una scuola internazionale di inglese presso l’ex hotel “Giovannella”, che potrebbe cambiare per sempre il volto della nostra cittadina, considerando tutto l’indotto economico che può sviluppare questo investimento. Oppure, ancora pensando all’impegno profuso, per portare a compimento (e speriamo proprio di riuscirvi) opere pubbliche importanti come la rotatoria di Piazza Trieste, o il consolidamento sismico della scuola di Piazza Borghese, o la realizzazione di una nuova tensostruttura presso il centro sportivo di via Majorana, oltre alla prossima e già prevista ripavimentazione di via Costagrande e via Frascati Antica.

Mi sento di dire in tutta onestà e franchezza che ci siamo addossati una grossa responsabilità, un peso che non è solo della maggioranza ma di tutto il Consiglio Comunale, e lo abbiamo fatto pensando soltanto al bene più alto della nostra Città.
Oggi dunque, noi ci assumiamo l’onere di metterci la faccia, sapendo bene (non siamo degli ingenui) che tutto ciò accade a un anno dalle elezioni ed essendo quindi ben consapevoli di mettere a repentaglio il nostro consenso. Allo stesso tempo siamo convinti però, che il bene della nostra Città sia più importante dei nostri interessi politici ed elettorali.
E abbiamo deciso di farlo anche se coscienti del fatto che non abbiamo responsabilità dirette in merito alla determinazione del dissesto, che parte da lontano, e ci rivolgiamo alla cittadinanza perché comprenda e capisca.
Ricordando in questi giorni Martin Luther King, egli una volta ha detto che “prima o poi arriva l’ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla, perché è giusta”. La serietà e il senso del dovere, che non vediamo in molti casi espresso da troppi ciarlatani da tastiera, sono oggi la misura dell’impegno che ci siamo assunti. E rappresentano l’anno zero di una nuova storia, da cui speriamo si possa ripartire per dare un nuovo slancio alla nostra Città, anche se saremo costretti a passare momenti durissimi. Di tutto ciò sono estremamente convinto e ringrazio gli assessori e i consiglieri che hanno condiviso con me questo percorso per il bene di tutti.

Il Sindaco di Monte Porzio Catone Emanuele Pucci

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