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“DO IT GIOCONDA DO IT”, L’OMAGGIO (ENIGMATICO) ALLE DONNE DI EMILIO LEOFREDDI

Marzo 07
18:08 2018

L’esposizione, voluta da Tina Vannini, curata da Francesca Barbi Marinetti con un testo critico di Lucia Collarile, in collaborazione con SMAC Segni Mutanti Arte Contemporanea, inaugurerà giovedì 8 marzo, vernissage ore 19.

IL MARGUTTA – APRE DOMANI “DO IT GIOCONDA DO IT”, L’OMAGGIO (ENIGMATICO) ALLE DONNE DI EMILIO LEOFREDDI
La Gioconda in fuga è un’icona su cui l’artista più volte ritorna, qui con il doppio significato di ridare la meritata libertà di circolazione all’arte e come incitamento a perseguire ognuno la propria rivoluzione.

“Do it Gioconda Do it” è la nuova mostra di Emilio Leofreddi, artista romano molto apprezzato per la sua capacità di raccontare tematiche sociali scottanti con leggerezza e poesia, del ristorante vegetariano Il Margutta Vegetarian Food & Art. L’esposizione, voluta da Tina Vannini, curata da Francesca Barbi Marinetti e con un testo critico di Lucia Collarile, in collaborazione con SMAC Segni Mutanti Arte Contemporanea, inaugurerà giovedì 8 marzo, vernissage ore 19. Sarà visitabile sino a fine maggio presso gli spazi espositivi del locale sito in via Margutta 118. Una ventina le opere in esposizione, ingresso gratuito.

“Finalmente, dopo 15 anni di amicizia e sporadiche collaborazioni – dichiara la titolare Tina Vannini – siamo riusciti a dedicare una personale a questo importante artista. Ho sempre amato di lui il modo leggero, giocoso e profondo con cui affronta tutte le tematiche, ma anche l’immediatezza con cui arrivano i suoi messaggi. La mostra sarà ricca di opere che riguardano i percorsi e i progetti più belli e amati di Emilio, dai “Viaggi” al progetto “Dreams” fino ai suoi “Mondi a Colori”. Sono veramente felice di regalare a tutti gli ospiti del Margutta tre mesi di belle e ricche emozioni e accoglierli con l’omaggio che Emilio ha voluto fare alle donne con l’opera Do it Gioconda Do it, Ironica, emblematica e puntuale incitazione”.

LO STILE DELL’ARTISTA – Il linguaggio con cui Emilio Leofreddi ci parla è un connubio di segni, immagini, colori, nato dalla fusione e semplificazione di più lingue. L’artista combina e pratica tecniche artistiche diverse, tutte fortemente condizionate dalla sua esperienza nel mondo dei media: pittura, fotografia, collage, video, performance. “Il collage è per lui il punto di partenza – afferma Lucia Collarile – il mezzo ideale della comunicazione grafica. Una tecnica antica, legata alla cultura del frammento, del ricordo. Reinventata dalle avanguardie come il mezzo più immediato e coerente per partecipare alle tensioni polemiche della contemporaneità e poi sfruttata dalla pop art per esaltare oggetti e brandelli di vita quotidiana”.

I TEMI – Il lavoro artistico di Leofreddi si caratterizza per la sua voglia di affrontare tematiche ricorrenti con un particolare impegno morale per quelle sociali e ambientali. Lo fa con leggerezza e ironia, sia da un punto di vista formale che contenutistico, perché la semplicità e il sorriso sono i mezzi più potenti per comunicare e per denunciare. Il viaggio e il mondo nella sua avvincente complessità sono temi a lui cari, che porta avanti coniugando lo sguardo incantato per la natura e la sua portata simbolica attraverso una rappresentazione che si avvale di richiami al Dada e alla Pop Art, con l’integrazione di elementi letterari.

L’OMAGGIO ENIGMATICO ALLE DONNE – “La Gioconda in fuga è un’icona – spiega Francesca Barbi Marinetti – su cui l’artista più volte ritorna, qui con il doppio significato di ridare la meritata libertà di circolazione all’arte, spesso assediata e ingabbiata da logiche di mercato, e come incitamento a perseguire ognuno la propria rivoluzione. Il titolo della mostra è quello dell’opera realizzata per l’occasione come omaggio all’8 marzo, e quindi alle donne, con l’intelligente ambiguità di quel sorriso-icona che già prefigura le potenzialità di nuove partenze per un altrove pregno di linguaggi da esplorare”.

BIOGRAFIA DELL’ARTISTA – Emilio Leofreddi, classe 1958, vive e lavora a Roma come pittore e autore video. Nel 1999 ha fondato a Roma, insieme a Ivan Barlafante, Claudio di Carlo e Andrea Orsini, lo studio d’arte collettivo Ice Badile Studio; sempre nel 1999 espone la sua personale “Human being” al M.O.C.A. (Museum of Contemporary Art) di Washington D.C. (USA). Nel 2001 e nel 2003 espone anche a Bayreuth (Germania) e a Oxford (Inghilterra).

Nel 2004 inizia a lavorare sul viaggio come opera d’arte e sul diario di viaggio da realizzare su tappeti tibetani e tende indiane. Prende forma il progetto “Dreams” che lo riporterà, dopo anni, a rivivere in India per un anno, per la realizzazione delle opere. Nel 2016 realizza il logo ed il manifesto per la città di Aarhus (Danimarca) Città Europea della Cultura 2017. Numerose le mostre personali e collettive che lo hanno portato a esporre in Italia e all’estero, tra Inghilterra, Stati Uniti, Germania, India e Cina. Alcune sue opere video hanno partecipato a festival di cinem

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