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Ragazza d’altri tempi: tutta l’elegante leggerezza, conserva, delle numerose primavere che hanno incoronato la sua vita; nulla pare scalfirla, eppure ad uno ad uno, tanti ne ha collezionati di dolori, quelli che segnano, che fanno crescere, che fiaccano. Tuttavia, lei sempre ha mantenuto la sua fragranza, la sua delicata dolcezza stemperata in un’ indole decisa, forte, combattiva. Nata nel magico mondo delle stelle, quando nel Paese c’era ancora un legame con il Firmamento, quando dall’alto della lavica rupe, esperti occhi scrutavano il Cielo e ascoltavano i sussurri profondi della Terra.
E’ venuta al mondo in una notte di dicembre, tra i cristalli ghiacciati degli astri, tremuli testimoni della sua appena accennata, fragile esistenza. Bimba loquace, impastata d’esuberante intelligenza, è cresciuta tra celebri personalità, personaggi importanti, che lì autorevolmente lavoravano, ai quali lei osava chiedere, quale gesto d’affetto, di essere presa in braccio e, piccola ninfa mai sazia di esigere attenzione, scompigliare carte importanti sulle quali notava segni indecifrabili tracciati da mani esperte. Girava imperturbabile tra fragili, delicati strumenti e, solo la fortuita casualità, le impediva di combinare qualche danno irreparabile.

La guerra l’ha appena sfiorata, se così si può dire, quando nuda la ritrovarono tra dilaniate macerie di una casa sbriciolata da una bomba “amica”. Sembrava di porcellana quando, dopo aver freneticamente scavato, braccia convulse, incuranti di graffi e ferite, la sollevarono dai detriti: una polverosa bambola, priva di sensi, abbandonata nell’incoscienza del fragore improvviso. Nessuno notava la mancanza di abiti: era una delicata, preziosa gemma salvata da uno scoppio feroce. Scampata ad un prematuro epilogo, ha vissuto una vita al servizio degli altri: del papà rimasto solo, invecchiato lentamente, con un carattere sempre più caparbio, man mano che il tempo volava. Lei sempre disponibile nel tendere una mano: mai s’è risparmiata nel sollevare un’anima nella quale scorreva il suo stesso sangue, anima provata da un figlio nato a metà, spezzato in un virgulto racchiuso per sempre, nel crudele bozzolo di un amaro destino. E lei sempre presente, pur nel suo energico temperamento, esuberante nel non accettare passivamente la durezza della sorte, eppure docile nel lasciarsi plasmare dagli affetti familiari, nel momento in cui gli altri hanno avuto bisogno.

Sempre l’amore è stato parte di lei: l’ha resa viva, l’ha sollevata dall’umana, a volte contrastante fatalità e, quando sulle spalle si facevano sentire il peso e la responsabilità degli affetti primari, mai si è sottratta, rinunciando, con consapevole determinazione, a vivere altre emozioni. Un dono agli altri, per gli altri, questa è la sua vita ancora oggi: un sorriso regalato a chiunque, un obolo furtivamente elargito a chi non sa, una presenza che allieta e tinge d’affetto ogni incontro: la sua voce dal timbro cristallino regala solo parole di conforto e di solidarietà. E’ bella, anche nel nome, come la primavera che ogni anno ritorna e ci regala speranza.