Festa della Repubblica Nel 2017 è ancora record di acquisizioni di cittadinanza
Comunicato stampa Fondazione ISMU
Festa della Repubblica
Nel 2017 è ancora record di acquisizioni di cittadinanza
Milano, 31 maggio 2018
In merito a una questione molto dibattuta nel nostro Paese, in occasione della Festa della Repubblica, Fondazione ISMU rende noto che nel 2017 si è registrato un nuovo record di acquisizioni di cittadinanza italiana: secondo le stime Istat i nuovi cittadini sono stati 224mila (Istat, Indicatori demografici 2017). Negli anni precedenti il numero dei nuovi cittadini è sempre più cresciuto: si è passati dai 65mila del 2012 ai 101mila del 2013, ai 130mila del 2014, per arrivare ai 178mila nel 2015 e ai 202mila nel 2016. In totale, negli ultimi sei anni, i nuovi cittadini sono stati 900mila (cifra che sale a 1,1 milioni se consideriamo l’ultimo decennio).
Tra i nuovi cittadini quasi un terzo ha meno di 15 anni. Nel 2016 (ultimi dati disponibili), dei 202mila nuovi cittadini, 64mila erano minori di 15 anni (quasi uno su tre). Inoltre va sottolineato che i neoacquisiti alla cittadinanza italiana di quest’ultimo decennio, essendo molto spesso giovani, hanno senz’altro contribuito alla nascita di bambini con nazionalità italiana (appunto perché figli di genitori divenuti italiani).
L’Italia è di gran lunga al primo posto in Europa per numero di acquisizioni di cittadinanza. Nel 2015 e nel 2016 (ultimi dati disponibili) l’Italia risulta al primo posto in Europa (Tab. 1) per numero di acquisiti alla cittadinanza: le nostre 380mila nuove acquisizioni sono il 40% in più rispetto a quelle del Regno Unito (268mila) o della Spagna (265mila), seguite da Francia (233mila), Germania (223mila) e Svezia (110mila). Ed è probabile che le 224mila acquisizioni di cittadinanza avvenute nel solo 2017 in Italia confermeranno o rafforzeranno questo primato.
Tab. 1 – Acquisizioni di cittadinanza nell’Unione Europea, per Paese. Anni 2009-2016
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Unione Europea 771.800 815.000 786.000 822.100 981.000 889.100 841.200 994.800
Italia 59.369 65.938 56.153 65.383 100.712 129.887 178.035 201.591
Spagna 79.590 123.721 114.599 94.142 225.793 205.880 114.351 150.944
Regno Unito 203.628 194.842 177.565 193.884 207.496 125.605 118.000 149.372
Francia 135.852 143.261 114.569 96.051 97.276 105.613 113.608 119.152
Germania 96.122 104.600 109.594 114.637 111.775 110.610 110.128 112.843
Svezia 29.525 32.457 36.634 50.179 50.167 43.510 49.044 61.294
Grecia 17.019 9.387 17.533 20.302 29.462 20.913 13.933 33.210
Belgio 32.767 34.636 29.786 38.612 34.801 18.726 27.071 31.935
Paesi Bassi 29.754 26.275 28.598 30.955 25.882 32.675 27.877 28.534
Portogallo 24.182 21.750 23.238 21.819 24.476 21.124 20.396 25.104
Danimarca 6.852 4.027 4.243 3.598 1.750 4.747 11.745 15.028
Irlanda 4.533 6.387 10.749 25.039 24.263 21.104 13.565 10.038
Finlandia 3.413 4.334 4.558 9.087 8.930 8.260 7.921 9.375
Austria 7.978 6.135 6.690 7.043 7.354 7.570 8.144 8.530
Cipro 4.073 1.937 2.184 2.314 1.580 2.277 3.322 4.660
Repubblica Ceca 1.149 1.085 1.638 1.753 2.243 5.059 2.619 4.561
Romania 9.399 9.327 9.862 9.889 2.791 2.426 2.611 4.527
Ungheria 5.802 6.086 20.554 18.379 9.178 8.745 4.048 4.315
Croazia 5.297 3.263 3.269 1.081 960 686 1.196 3.973
Polonia 2.503 2.926 3.445 3.792 3.933 4.073 3.974 3.684
Lussemburgo 4.022 4.311 3.405 4.680 2.564 3.206 3.195 3.315
Lettonia 3.235 3.660 2.467 3.784 3.083 2.141 1.897 1.957
Estonia 1.670 1.184 1.518 1.339 1.330 1.614 898 1.780
Bulgaria 965 889 612 1.750 808 900 1.275 1.626
Malta 817 322 236 661 418 314 646 1.495
Slovenia 1.792 1.840 1.775 1.490 1.470 1.057 1.255 1.297
Slovacchia 262 239 272 255 207 234 309 484
Lituania 203 181 254 202 185 183 183 176
Fonte: elaborazioni ISMU su dati Eurostat.
Nota: per gli anni dal 2010 al 2012 i dati sulla Romania sono di stima.
Per quanto riguarda l’incidenza dei neocittadini rispetto alla popolazione straniera residente, si calcola che nel 2016 l’Italia abbia dato la cittadinanza al 4,01% degli stranieri residenti (ovvero a uno straniero su 25). Il dato è inferiore all’incidenza registrata in Croazia (9,71%), Svezia (7,93%) e Portogallo (al 6,46%), mentre è superiore ai valori registrati in Germania (1,30%, laddove non si è mai raggiunto neanche l’1,70% nell’ultimo decennio) e nel Regno Unito (2,65%), ma anche in Spagna e nei Paesi Bassi (3,42% in entrambi questi due stati).
Provenienze e incidenze per nazionalità. Dal punto di vista dei numeri assoluti (Fig. 1) primeggiano per il 2016 gli albanesi, con 37mila neocittadini, seguiti da marocchini (35mila), rumeni (13mila) e indiani (10mila). Se invece si analizzano le incidenze, tra i principali Paesi di immigrazione in Italia, il Brasile è quello con il tasso di acquisizione maggiore: ogni otto brasiliani, residenti in Italia a inizio 2016, uno è divenuto italiano durante l’anno (l’incidenza è del 12,77%). Seguono i cittadini provenienti dalla Macedonia (9,96%), dall’Argentina (9,40%), dal Ghana (9,17%), dal Kosovo (8,69%), dal Marocco (8,37%), dall’Albania (8,23%) e dalla Costa d’Avorio (7,65%). Per quanto riguarda la Romania, invece, nonostante siano necessari meno anni di presenza in Italia per poter ottenere la cittadinanza, il numero relativamente basso di neocittadini italiani si spiega sia con un flusso migratorio più recente sia con una minor necessità di diventare italiani in quanto già comunitari: solo l’1,11% dei rumeni, rispetto alla popolazione rumena residente in Italia al 1° gennaio 2016, è divenuto italiano durante l’anno.
La Lombardia è al primo posto per numero di nuove acquisizioni di cittadinanza. Nel 2016 la Lombardia è al primo posto sia per numero assoluto di nuovi cittadini (54mila), sia per aumento percentuale (+18,5% rispetto al 2015, Tab. 2). Si fa notare inoltre che dal 2012 al 2016 il numero di acquisizioni annue di cittadinanza italiana in Lombardia è quasi quadruplicato: da 14mila infatti si è passati appunto a 54mila unità. Dietro la Lombardia, sia per numero assoluto nel 2016 sia per aumento percentuale rispetto al 2012, si colloca il Veneto, con 29mila acquisizioni di cittadinanza italiana durante il 2016 (+13,6% rispetto al 2015), ovvero tre volte e mezzo rispetto a quelle registrate nel 2012, anno in cui erano poco più di 8mila. Seguono l’Emilia-Romagna, con 25mila acquisizioni nel 2016 (contro le più di 8mila nel 2012), il Piemonte (20mila acquisizioni nel 2016 contro 6mila nel 2012, la Toscana (14mila acquisizioni nel 2016 contro 5mila nel 2012), il Lazio (12mila), e le Marche (8mila).
Tab. 2 – Acquisizioni di cittadinanza in Italia, per Regione. Anni 2012-2016
Seleziona periodo 2012 2013 2014 2015 2016 Aum. % 2016-2015 Aum. % 2016-2012
Totale 65.383 100.712 129.887 178.035 201.591 13,2 208,3
Lombardia 14.386 26.039 35.879 45.883 54.374 18,5 278,0
Veneto 8.346 14.592 20.331 25.802 29.313 13,6 251,2
Emilia-Romagna 8.744 14.193 16.445 22.514 25.270 12,2 189,0
Piemonte 6.299 9.879 12.275 16.221 20.372 25,6 223,4
Toscana 4.856 6.688 7.240 13.159 14.383 9,3 196,2
Lazio 4.569 6.845 8.777 11.289 11.856 5,0 159,5
Marche 3.575 4.568 5.029 7.729 8.404 8,7 135,1
Trentino Alto Adige 2.218 3.259 3.831 5.631 6.648 18,1 199,7
Liguria 1.639 2.080 3.260 6.014 5.540 -7,9 238,0
Friuli-Venezia Giulia 2.137 2.872 4.033 5.525 4.962 -10,2 132,2
Sicilia 1.761 2.053 2.469 3.136 3.939 25,6 123,7
Umbria 1.195 1.518 2.265 3.721 3.888 4,5 225,4
Abruzzo 1.274 1.177 1.799 2.964 3.611 21,8 183,4
Campania 1.251 1.343 1.809 2.630 2.867 9,0 129,2
Puglia 1.064 1.281 1.799 2.153 2.376 10,4 123,3
Calabria 840 938 1.232 1.432 1.670 16,6 98,8
Sardegna 530 723 580 861 844 -2,0 59,2
Valle d’Aosta 395 355 483 757 640 -15,5 62,0
Molise 134 134 175 274 355 29,6 164,9
Basilicata 170 175 176 340 279 -17,9 64,1
Fonte: elaborazioni ISMU su dati Istat.
Tra i neocittadini dell’ultimo decennio i più numerosi sono quelli di origini marocchine. È possibile stimare inoltre quanti siano stati gli acquisiti alla cittadinanza italiana per nazionalità di origine nell’ultimo decennio 2006-2017. Al primo posto ci sono i marocchini (216mila, pari al 19,1% degli acquisiti alla cittadinanza italiana in totale in Italia nell’ultimo decennio), poi gli albanesi (189mila, pari al 16,6%), i rumeni (70mila, pari al 6,2%), gli indiani (42mila, pari al 3,7%), i bangladeshi (37mila, pari al 3,3%), i tunisini (34mila, pari al 3,0%), i pakistani (33mila, pari al 2,9%), i macedoni (32mila, pari al 2,8%) e i brasiliani (26mila, pari al 2,3%).
Appartenenze religiose. Secondo recenti stime di Fondazione ISMU, si rileva come presumibilmente metà degli italiani con background straniero siano di religione islamica (il 49,4% pari a 560mila unità), con un’incidenza superiore a quella tra gli stranieri in Italia. I musulmani hanno cioè recentemente acquisito la cittadinanza italiana in misura relativamente superiore a quanto abbiano fatto i cristiani e gli altri gruppi nazionali che risiedono nel nostro Paese. Metà dei musulmani neoitaliani sono marocchini (210mila, pari al 37,5% dei musulmani neoitaliani complessivi) o albanesi (87mila, pari al 15,4%), seguiti da tunisini, bangladeshi e pakistani (gruppi ciascuno formato da 30-34mila neoitaliani musulmani, con un’incidenza totale complessivamente del 17,0%) e poi a senegalesi, macedoni ed egiziani (gruppi a loro volta di numerosità stimabile in circa 21mila unità a testa, per un’incidenza totale ulteriore dell’11,3%). Seguono kosovari (12mila, 2,3%), algerini (10mila, 1,8%) e cittadini della Bosnia-Erzegovina (9mila, 1,7%).
Francesca Serva
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